Significati Simbolici

Febbraio, mese delle “febbri purificatrici”

Di Elena Bernabè - 31 Gennaio 2024

«Febbraio, febbraietto
mese corto e maledetto.
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Antico proverbio popolare

Febbraio è un mese molto particolare: l’unico composto da soli 28 giorni, tranne negli anni bisestili che arriva a contarne 29. Si diverte a giocare con gli uomini, a mutare la sua durata ogni 4 anni, a stupirli ogni anno della sua brevità, a meravigliarli del ghiaccio che fa sbucare i primi bulbi . Fin dall’antichità è considerato un mese “maledetto” poiché le famiglie contadine giungevano alla fine dell’inverno ormai prive di provviste e, in questo mese, cresceva la preoccupazione per il raccolto futuro.

Febbraio, questo mese ambivalente
dove un manto di neve
copre il primo germogliare del fiore.
Il mattino ci riempie di freddo, il pomeriggio ci sorride.
(Fabrizio Caramagna)

Un mese difficile da vivere, un periodo dell’anno che metteva l’uomo dinnanzi alla povertà, alla carenza, a volte anche alla morte. Queste reminiscenze del passato fanno parte della storia del mondo, ma anche della nostra storia come individuo: il passato si sedimenta dentro di noi anche se non lo abbiamo vissuto direttamente. Ecco forse perché in questo mese non vediamo l’ora arrivi la primavera e perché in questo periodo dell’anno non ne possiamo più del freddo invernale: abbiamo voglia di voltare pagina, di sole che scalda, di luce che nutre, di terra che germoglia.

Febbraio, mese delle febbri

Credit foto ©Pixabay

Per comprendere a fondo le questioni della vita è importante sempre risalire alle loro origini. “Febbraio” è un termine che deriva dal latino “febraurius”, aggettivo di “februus” che vuol dire “purificante“. Questo mese era l’ultimo del calendario per gli antichi romani e, proprio per prepararsi all’anno nuovo, compivano in febbraio tutta una serie di riti purificatori legati agli uomini e alle loro case, agli animali e alle città: nelle strade delle città le donne si radunavano in processioni con in mano delle fiaccole accese, simbolo di rinascita della luce primaverile e di purificazione. Ricordiamo che in questo mese viene celebrata la Candelora, festa della luce, e altre ricorrenze che hanno come tematica principale la rinascita e la ricerca della verità come il giorno di San Biagio.

Il mese era dedicato alla dea Februa, dea delle febbre purificatrice e della guarigione dalla malaria che portava appunto febbre molto alta. La dea Februa era dea del fuoco interiore che giungeva a purificare, a fare spazio, a togliere ciò che non serve più, a rigenerare e a dare nuova forza: per gli antichi romani la febbre era considerata un momento di profonda purificazione, un momento di passaggio fondamentale per poter guarire, per poter liberare il corpo da ciò che lo faceva star male. Le celebrazioni di luce e di rinnovamento arrivavano al culmine il 14 febbraio, giorno dei Februalia, riti dedicati alla dea Februa che fu sostituita col culto di Santa Febronia con l’avvento del Cristianesimo. Inizialmente fu venerata appunto il 14 febbraio, poi la sua celebrazione è stata spostata al 25 giugno. Ora il 14 febbraio è divenuto il giorno di San Valentino, simbolo della “febbre d’amore“.

Questo mese di passaggio tra inverno e primavera è chiamato anche “mese delle febbri” perché è vero che in questo periodo ci si ammala di più, arrivano febbri purificatorie a svuotare stomaco e intestino, a costringere a letto per riposarsi, a ricaricarsi per un nuovo ciclo di vita.

Dimenticò – o finse di dimenticare – che a febbraio arrivavano le piogge, e che febbraio era il mese delle iniziazioni.
(Bruce Chatwin)

Fare spazio per poter seminare

In questo mese di febbraio, quindi, sono protagonisti i riti di purificazione. Dopo aver compiuto questa grande pulizia si può procedere a creare: è il momento di prestarsi alla semina, di piantare alberi, di pensare alla primavera.

Per compiere questo grande passaggio è doveroso preparare il terreno al meglio: ecco che ci viene in aiuto la Quaresima con il suo invito a rinunciare a cibo, situazioni e oggetti non essenziali per non rischiare di appesantire troppo il nostro terreno interiore. Prepariamoci a ripulire la terra vecchia dell’inverno, a smuoverla, a maneggiarla ben bene per prepararla all’accoglienza di vita nuova. Il fuoco di questo mese giunge per spazzare via il vecchio, la febbre arriva per bruciare le scorie accumulate che impedirebbero ad una nuova energia vitale di nascere.

Anche la febbre è uno strumento della Natura.
(Thomas Sydenham)

Un modo per vivere questo mese in sintonia con la sua natura più simbolica è quella di iniziare con la Quaresima ad alimentarsi in modo più leggero, ad uscire un po’ di più dalla nostra tana per beneficiare dell’aria fresca e dei primi raggi solari che scaldano, a vivere la febbre nostra e dei nostri familiari come un’occasione preziosa di pulizia del corpo e della mente.

Ogni mese dell’anno presenta le sue simbologie, strettamente collegate con i cicli della natura. E’ importante conoscere le origini storiche e culturali di ogni mese per comprenderne le ricorrenze, per poterle vivere con consapevolezza e non con superficialità, per poterci immergere nelle nostre emozioni e nei nostri vissuti con uno sguardo nuovo, diretto alla comprensione di ciò che viviamo, spesso correlato a riti e usanze del passato a noi sconosciuti.

Febbraio ha tanto da dirci, se abbiamo l’udito dell’anima aperto per riuscire ad ascoltarlo. E’ una voce che sussurra alla nostra memoria più antica, è il richiamo della natura, un tocco di risveglio potente e delicato rivolto al nostro intuito. E’ ora di ascoltare questa voce arcaica per riuscire a cogliere tutti i suoi meravigliosi insegnamenti. Spesso le risposte che cerchiamo, i maestri che vogliamo, le vie da seguire si trovano sotto i nostri occhi.

“Sono giorni di febbri.

Di mamme che vegliano bambini scottanti,

di corpi bollenti,

di pance vuote,

di teste che scoppiano,

di bui intensi.

Siamo calderoni ardenti,

veri e propri custodi di fuochi sacri.

Quanta saggezza in tutto questo ribollire interiore!

Le temperature salgono,

i cuori tamburano,

la pelle si fa da ponte

tra il falò del nostro cuore e il mondo esteriore.

E’ il momento della pausa, dello svuotamento, della stasi.

Che entri in scena la malattia

e i suoi più grandi insegnamenti,

Di vita!

Sono giorni di febbri,

di silenzio,

di puro raccoglimento.

E’ ora di entrare nel tunnel

del nostro buio interiore.

Solo il nostro corpo può indicarci la via per accedervi:

questa volta non ha mezze misure,

è spietato, violento, tenace.

Ci ha radunati per poter compiere insieme questo viaggio

dentro di noi.

Sono giorni di febbri,

e non potrebbe essere altrimenti:

sta iniziando la Quaresima

e siamo chiamati tutti a svuotarci

corpo e mente.

E’ l’unico modo per prepararci ad accogliere

nuova vita.

Che siano febbri fertili per ciascuno di noi!”

Di Elena Bernabè

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