Spiritualità

Simbologia dell’8: numero sacro che ha tanto da dirci

Di Redazione - 8 Aprile 2024

Secondo la numerologia, disciplina che studia il significato simbolico dei numeri, ogni numero ha una sua storia. I numeri scandiscono la nostra vita, ci accompagnano ogni giorno nella nostra quotidianità e sono portatori di simboli e significati importanti.

I numeri hanno vita; non sono solo simboli sulla carta.
(Shakuntala Devi)

Oggi ci soffermeremo sul numero 8, che simboleggia l’equilibrio cosmico, l’infinito, i petali del loto, della rosa dei venti, l’apertura verso la trascendenza o, all’esatto opposto, un circolo vizioso infinito.

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La simbologia del numero 8

numero otto porta di casa

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Il numero 8 è un numero molto particolare e denso di significati. La sua grafica già ci può dire molto: due cerchi perfettamente identici che si uniscono e se lo si rovescia è il segno dell’infinito.

Considerato la somma di due numeri uguali, i 4, è doppiamente concreto, rigoroso. Ma l’8 si collega anche all’ottava meta dell’iniziato, dopo i sette cieli attraverso i quali deve passare per arrivarci. Ottava è anche la lettera dell’alfabeto ebraico, Het, la cui funzione è il riparo, la difesa, l’onestà. Essa simboleggia l’ordine, l’equilibrio universale che si fonda sull’interazione degli opposti, la logica, la calma, lo sforzo umano di mantenere questo ordine in modo equilibrato.

L’8 è pertanto numero che oltrepassando la dimensione temporale, accede all’Assoluto: è un numero equilibrato perché include forze opposte, nascita e morte, che si completano a vicenda. L’8 è la trasformazione, la morte/rinascita, la resurrezione, rappresenta la legge naturale, l’infinito. Nei Tarocchi corrisponde alla Giustizia, inaugurando il secondo settenario collegato all’Anima: è la Giustizia a portare ordine nel caos, a far rispettare l’equilibrio naturale che si fonda sull’interazione di forze opposte, lo Yin e lo Yang, il femminile e il maschile, la luce e il buio.

Nella cristianità, il numero otto indicava la rinascita e la rigenerazione. L’ottagono serviva a rappresentare i sei giorni della creazione divina dei cieli e della terra, il settimo giorno di riposo e l’ottavo giorno in cui i cristiani “rinascono”.
(Dan Brown)

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L’8 nell’architettura

Nella cultura araba e islamica l’ottagono e la stella ad 8 punte sono molto importanti, connessi all’armonia, allo spirito universale e alle vie che permettono di conseguirla. Tant’è vero che si ritrovano in numerose costruzioni, per esempio in alcune decorazioni ceramiche, nelle fontane, nelle lapidi e persino nei tessuti. Lo stesso ottagono si è poi diffuso in terra occidentale e difatti lo ritroviamo nell’architettura dei Templari o in meravigliose costruzioni come Castel del Monte in Puglia, ad Aquisgrana, in numerosi battisteri cristiani. A spiegarne il motivo fu Sant’Ambrogio che affermò:

era giusto che l’aula del Sacro Battistero avesse otto lati, perché ai popoli venne concessa la vera salvezza quando, all’alba dell’ottavo giorno, Cristo risorse dalla morte.”

L’8 è un numero che appartiene a varie culture e religioni, sembra che il suo valore simbolico sia universale e che tocchi ogni parte del mondo.

Nel libro “Dizionario dei simboli” di Jean Chevalier e Alain Gheerbrant, riguardo al numero 8 si legge:

“L’iconografia e l’architettura indù danno ampio spazio al simbolismo dell’otto: le braccia di Vishnu sono in numero di otto e corrispondono agli otto guardiani dello spazio […]. In Giappone il numero otto (Hachi) è simbolo di grande numero. Così il Giappone è denominato dai suoi abitanti, a partire da un’epoca molto remota, otto Grandi isole; ciò significa che il Giappone è costituito da una quantità innumerevole di isole. Si incontra molto spesso nei più antichi testi sacri shintoisti con questo senso di molteplice, e come tale è diventato una cifra sacra.]”

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Come dare attenzione al numero otto nella nostra vita

numero otto di casa

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Sono tanti i simboli legati a questo numero particolare. Ciò che è importante non è conoscerli tutti ma provare a vedere come l’8 entra nelle nostre vite: è il nostro numero civico di casa? Lo ritroviamo spesso guardando l’orologio? Lo consideriamo il nostro numero fortunato o, al contrario, un numero che proprio non sopportiamo? Ci piace? Appare frequentemente nelle date di nascita e morte dei nostri parenti e antenati?

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I numeri ci parlano. Continuamente. Ci mostrano una realtà simbolica che spesso non riusciamo a cogliere, anche perché distratti e indaffarati a fare altro. Ciò che noi consideriamo coincidenze (es. l’apparizione continua di un numero), sono in realtà inviti da afferrare: occasioni preziose per fermarci e per dare ascolto a ciò che quel numero vuole farci vedere. 

Cerchiamo di rimanere desti, di non cadere in interpretazioni superficiali, ma di farci trovare pronti al richiamo di quel numero, con l’entusiasmo di volerne sapere di più, di sentire il significato che appartiene solo a noi e alla nostra storia, con la voglia di attivare le nostre intuizioni, con il coraggio di ascoltare il nostro cuore.





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