Psicologia

Gli anniversari: momenti di svolta della vita

Di Elena Bernabè - 10 Febbraio 2023

“L’anniversario è l’eco del tempo che passa. Inesorabilmente.”

Pierre Veron

Per comprendere l’importanza emotiva, simbolica, relazionale e sociale che gli anniversari hanno nella nostra vita dobbiamo risalire all’etimologia del termine. Le radici di una parola, infatti, sono in grado di mostrarci i suoi significati più autentici, se lette con consapevolezza, con sguardo di completa apertura e con la voglia e l’entusiasmo di andare alla ricerca storica, sociale e culturale dell’origine di quel termine.

“Anniversario” deriva dal latino “anniversarius”. Il nome è composto da “annus” (anno) e dal derivato di “versus”, il participio passato di “vertere” (volgere). Queste due parole messe insieme hanno il significato di “il voltare“, “l’andare a capo“.

L’anniversario, quindi, è un giorno ben preciso dell’anno che commemora un avvenimento accaduto nel passato proprio in quel determinato giorno. In più, come hanno scritto anche i due letterati Jean Chevalier e Alain Gheerbrant nel loro meraviglioso libro “Dizionario dei simboli

“gli anniversari rappresentano le fasi salienti del ciclo dell’esistenza nel senso etimologico di anni di svolta.”

Sono quindi date importanti per ognuno di noi: per ricordare ciò che è avvenuto in passato, ma anche e soprattutto momenti potenti per evolvere interiormente, per fare un passo avanti nel nostro cammino di consapevolezza, per poter finalmente chiudere una porta dolorosa, per riscattare un antenato, per portare luce riguardo ad un accadimento. Per voltare pagina e proseguire la nostra esistenza con più slancio. I giorni che precedono o seguono un anniversario e l’anniversario stesso sono, quindi, occasioni importanti di sguardo interiore, di comprensione di noi stessi e della nostra famiglia, di conoscenza della storia del mondo. L’importanza dell’anniversario, infatti, non riguarda solo l’individuo ma anche la società e i suoi avvenimenti.

“Bella ed amabile illusione è quella per la quale i dì anniversari di un avvenimento, che per verità non ha a fare con essi più che con qualunque altro di dell’anno, paiono avere con quello un’attinenza particolare, e che quasi un’ombra del passato risorga e ritorni sempre in quei giorni, e ci sia davanti: onde è medicato in parte il tristo pensiero dell’annullamento di ciò che fu, e sollevato il dolore di molte perdite, parendo che quelle ricorrenze facciano che ciò che è passato, e che più non torna, non sia spento né perduto del tutto. Come trovandoci in luogo dove siano accadute cose, o per sé stesse o verso di noi memorabili, e dicendo: ‘qui avvenne questo, e qui questo’ ci reputiamo, per modo di dire, più vicini a quegli avvenimenti, che quando ci troviamo altrove; così quando diciamo: ‘oggi è l’anno, o tanti anni, accadde la tal cosa, ovvero la tale’ questa ci pare, per dir cosi, più presente, o meno passata, che negli altri giorni. E tale immaginazione è si radicata nell’uomo, che a fatica pare che si possa credere che l’anniversario sia così alieno dalla cosa come ogni altro dì: onde il celebrare annualmente le ricordanze importanti, sì religiose come civili, sì pubbliche come private, i dì natalizi e quelli delle morti delle persone care, ed altri simili, fu comune, ed è, a tutte le nazioni che hanno, ovvero ebbero, ricordanze e calendario. Ed ho notato, interrogando in tal proposito parecchi, che gli uomini sensibili, ed usati alla solitudine, o a conversare internamente, sogliono essere studiosissimi degli anniversari, e vivere, per dir così, di rimembranze di tal genere, sempre riandando, e dicendo fra sé: ‘in un giorno dell’anno come il presente mi accadde questo o questa cosa.”

Giacomo Leopardo, “Pensieri”

Possiamo quindi dire che l’anniversario rappresenta un ponte tra ciò che è stato e ciò che sarà. Come attraversiamo questo ponte dipende da noi, dalla nostra voglia di metterci in gioco, dal momento evolutivo che stiamo vivendo.

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Anniversari e psicogenealogia

lapide con date e statua di angioletto
Credit foto ©Pixabay

Si sa ormai da tempo che gli anniversari rivestono molta importanza per l’individuo e la società. In un nostro articolo precedente intitolato “La Sindrome degli Antenati: quando si ripetono le date nelle generazioni” abbiamo intervistato  Maura Saita RavizzaPsicoanalista clinica attestata IEPA, Trainer olistico ed esperta in psicogenealogia, che ci ha spiegato che gli anniversari “in psicogenealogia sono molto importanti perché l’inconscio familiare facendo nascere una persona in una certa data sta cercando di risolvere qualcosa che nel passato non è stato sciolto e che ripropone dando a qualcuno l’incarico di riportare conciliazione e stabilità alla famiglia.” Gli anniversari rappresentano quindi un’occasione di riscatto, un richiamo alla nostra interiorità, un invito a mettere ordine. Se ciò non avviene, ogni anno allo scadere dell’anniversario si ripresenterà questa occasione di svolta, ma sarà, anno dopo anno, sempre più difficile e complicata riuscire a coglierla perché i vecchi schemi saranno sempre più consolidati, i lutti passati più pietrificati, il dolore più profondo e insabbiato.

“Ci sono date che ci porteremo dentro per sempre. Date che, ogni volta che si ripeteranno, ci procureranno uno scuotimento incontrollato.”

Filippo Alosi

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Ecco perché dobbiamo iniziare a vivere gli anniversari con molta serietà, con maggiore attenzione al nostro mondo interiore, con grande rispetto per ciò che è stato, ma anche con il desiderio di voler voltare pagina e di voler lasciare andare pesi non nostri, vite non nostre, pensieri che non ci appartengono, tutte situazioni legate ad accadimenti del passato non elaborate o rifiutate. Per poter vivere un anniversario in modo consapevole spesso basta poco: scrivere una lettera ad un antenato, creare quel giorno un rito per ricordare un avvenimento importante, compiere un’azione legata a quel preciso evento, cucinare una torta in onore di quella persona, comporre il proprio romanzo familiare, piantare un albero come dono in onore di quel passato. Le idee possono essere infinite: basta seguire le proprie intuizioni, il proprio cuore, quella voce che ci sussurra cosa fare e come farlo. Spesso basta solo fermarsi, rimanere in silenzio e dedicare un pensiero a ciò che è stato. L’anniversario ha solo bisogno di attenzione, di cura, di sentirsi amorevolmente parte della nostra vita.

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