Psicologia

Autobiografia: Quando Scrivere Di Te Diventa Un’esperienza Catartica

Di Sandra Saporito - 17 Febbraio 2020

Hai mai pensato di scrivere di te? Al di là dell’esperienza letteraria e creativa che l’autobiografia potrebbe rappresentare, raccontarti attraverso la scrittura può essere un’esperienza profondamente catartica. Affidare alle pagine i tuoi stati d’animo, le dinamiche passate, i successi e i dolori può permetterti di inserire tutti questi eventi in un quadro generale che spesso tende a sfuggire mentre lo si vive ma che può palesarsi con più chiarezza mentre lo si mette per iscritto in maniera più strutturata.

Scoprire la trama della storia che stai vivendo

Scrivere del proprio passato permette di rivivere alcuni eventi con la maturità di oggi, con tutto ciò che questo può comportare: maggiore intelligenza emotiva, più vasta conoscenza delle dinamiche che allora non si conoscevano, esperienze vissute strada facendo, ecc. Tutto questo ci aiuta ad incontrarci, a tessere un ponte tra il nostro “Io” di allora e quello di oggi, a guardare al passato con più compassione e comprensione.

In questo tipo di scrittura, gli eventi passati si mescolano alle comprensioni e alle riflessioni del presente, dando nascita ad una trama organica, viva, che cresce ed evolve svelando il suo potere trasformativo: la nostra vita non è più un patchwork di eventi ed emozioni senza senso, tenuti assieme alla bell’e meglio, ma lentamente ci svela la sua bellezza, la sua unicità mentre uniamo i puntini. Quella vita diventa un racconto d’avventura di cui siamo l’eroe, o l’eroina, e si comprende quanto potere è ancora racchiuso nelle pagine bianche. Nulla del nostro futuro è stato ancora scritto e ad ogni momento possiamo decidere quale svolta dare alla nostra storia personale.

Appuntamento con te stesso sul filo della memoria

Questo tornare indietro grazie alla scrittura, con la consapevolezza e la maturità di adesso, ti permetterà di guardarti da più vicino, di tuffarti in maniera più profonda nella tua interiorità senza lasciarti travolgere dalle tempeste emotive e mentali dell’epoca. Quel divario temporale ti permetterà di dare all’esperienza umana svolta nel passato un significato più ampio e liberarla dai sensi di colpa, dalla vergogna, dai rimpianti. Il tuo sguardo più maturo, di oggi, ti permetterà di liberare l’energia imprigionata nei tuoi ricordi, di chiudere un ciclo per dare il via ad una nuova fase della tua vita.

Potrai liberarti dal dolore, perdonarti per i tuoi errori, darti la possibilità di accoglierti e di comprendere quanto il racconto della tua vita sia una grande avventura, a patto ovviamente di essere sincero e trasparente con te stesso. Non stai scrivendo per costruirti un personaggio ma per dare voce al tuo mondo interiore.

Attraverso questo esercizio di auto-narrazione, potrai rispondere ad alcune domande:

Come sono cambiato durante tutti questi anni, qual è stata la mia evoluzione?
Ho dato voce alle mie abilità alle mie potenzialità? Ho accolto, riconosciuto ed espresso i miei talenti?
Vivo in maniera ripetuta le stesse dinamiche? Quale lezione avrei dovuto imparare in proposito?
Cosa cerco di realizzare nella mia vita? Cosa sto lasciando dietro di me?

Raccontarti ti permetterà di osservarti con uno sguardo nuovo e di comprendere in quale direzione stai andando, di capire se la tua vita corrisponde a ciò che sei realmente dentro di te oppure se ci sono degli aggiustamenti da fare.

Alcuni spunti per cominciare a scrivere di te

La scrittura dell’interiorità ha molte forme: diario intimo, lettera, racconto, flusso di coscienza,… Puoi scegliere un tipo in particolare oppure alternarli, mescolarli assieme, ecc.; in realtà non importa perché la parola-chiave della tua scrittura personale sarà “libertà”: libertà nell’esprimerti, nel dare forma ai tuoi racconti interiori, nel dare voce ai tuoi pensieri, alle tue emozioni, ai tuoi ricordi ma soprattutto libertà nel sentire di poterti aprire a te stesso, senza giudicarti, senza censurarti. Stai scrivendo di te e per te.

Detto questo, ti sarà utile ricordare il motivo per il quale hai cominciato a scrivere per aiutarti nella stesura della tua autobiografia. Se vuoi liberarti da un peso, da un dolore, puoi cominciare a descrivere il ricordo ad esso collegato nei minimi dettagli (quando era, dov’eri, com’eri vestito, ecc.) e quando sentirai che è giunto il momento, potrai lasciare scorrere l’inchiostro senza fermarlo. Scrivi più che puoi, fino a quando sentirai che le tue emozioni saranno passate dal cuore alla carta. Quando mollerai un sospiro di sollievo e ti sembrerà di esserti scrollato il mondo di dosso, saprai di essere arrivato ad un buon punto.

Se vuoi recuperare la traccia dei tuoi talenti, potrai partire dalle tue passioni d’infanzia, da ciò che rapiva la tua attenzione, da ciò che t’incuriosiva, e ripercorrere il loro sviluppo dai primi anni della tua vita fino ad adesso, per comprendere se li hai smarriti per strada, come e per quale motivo li hai lasciati dietro di te.

Se ciò che cerchi nella scrittura è invece capire meglio chi sei e perché sei qui, in questo caso potrai ispirarti alla biografia antroposofica per ripercorrere le diverse tappe della tua evoluzione personale nei diversi ambiti della vita.

E quando avrai finito di scrivere, osserva il tuo elaborato. Ci saranno perle di saggezza, errori, colpi di scena, sbavature, lezioni importanti, pensieri preziosi. Tutto sarà perfetto così perché ci sarà parte della tua vita lì, narrata tra le pagine, sarà parte di tutto ciò che ti avrà reso la persona che sei oggi, l’unica persona che avrà il potere di lasciare una traccia sulle pagine bianche che oggi hai ancora a disposizione.

Bibliografia

  • Demetrio, Duccio. Scrivere di sé oltre la perdita. L’autobiografia della perdita e le sue implicazioni nella elaborazione del lutto, PsicoArt–Rivista on line di arte e psicologia 1, 2010.
  • Gervais André, Scrivere di sé: Guida pratica, passo dopo passo, al racconto autobiografico, Edizioni Sonda, 2017.

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e operatrice in discipline bio-naturali
www.risorsedellanima.it





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