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Stop al bracconaggio: la Cina distrugge 6 tonnellate di avorio d'elefante

Di Luigia - 13 Gennaio 2014


Qualche giorno fa lo stato della Cina, con l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica contro il bracconaggio degli elefanti, ha distrutto oltre 6,15 tonnellate d’avorio provenienti dal commercio illegale di zanne d’elefante.
Si è trattato di un’azione simbolica che la Cina, tra il più grande consumatore mondiale di avorio, ha voluto fare per sostenere la campagna internazionale lanciata dal WWF a sfavore del bracconaggio degli elefanti e del mercato illegale delle zanne dei pachidermi.
All’evento organizzato dai funzionari di Guangzhou hanno partecipato i rappresentanti di ben dieci paesi tra cui: Kenya, Gabon, Tanzania e Regno Unito e rappresentanti di varie ambasciate in Cina come la CITES, ufficio Environment Programme China delle Nazioni Unite, l’IUCN Cina e le organizzazioni non governative internazionali. L’azione è stata accolta in modo positivo dai gruppi di ambientalisti, soprattutto dal WWF.
Il WWF interpella anche il governo italiano. Il responsabile Conservazione internazionale di WWF Italia, Isabella Pratesi, ha dichiarato: “chiediamo al governo italiano di distruggere tutto l’avorio, le pelli di rettili e felini, gli oggetti in tartaruga e gli animali imbalsamati confiscati e ora conservati nei magazzini. L’esempio cinese è un’importante dimostrazione pubblica che, insieme con gli altri sforzi governativi fatti per ridurre la domanda, racchiude tutto il potenziale per avere un impatto significativo sul mercato”.

Il WWF Italia chiede quindi al governo italiano un’azione simbolica simile alla Cina e di un’enorme importanza etica: distruggere oltre a tutto l’avorio possibile anche oggetti in tartaruga, pelli di felini, rettili e molto altro in commercio porterebbe con sè un chiaro e significativo messaggio a livello europeo. L’intento è quello di evitare e di demolire il traffico di animali selvatici protetti.
Quanto allo sterminio degli elefanti si è raggiunta una cifra che dà un segnale purtroppo molto scoraggiante: si è constatato che scompaiono circa 30 elefanti al giorno uccisi da bracconieri per il contrabbando di avorio. Questa cifra solo in Tanzania, pensate! Se si andasse avanti con questo ritmo, nell’arco di 10 anni, in Tanzania non ci sarebbe più la presenza di questo animale.
Il traffico d’avorio dunque è un vero e proprio problema che non deve essere assolutamente trascurato o abbandonato, alcuni dati raccolti nel rapporto ETIS 2012 (Elephant trade information system), ossia la banca dati più importante al mondo, dimostra come il traffico internazionale d’avorio abbia raggiunto nel 2011 il più elevato tasso mai registrato PRIMA.
[Fonte : www.wwf.it]





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