Sant’Agostino sosteneva che “i morti non sono assenti, sono solo invisibili” (Sant’Agostino “La Città di Dio”, libro XXII, capitolo 9).
La forma di spiritualità che più di ogni altra pone al centro della propria attenzione i morti è lo sciamanismo.
Non dimenticherò mai quel giorno in cui sull’isola di Olkhon, al centro del lago Baikal, in Siberia, ho portato il gruppo di persone, di cui ero la guida, da Alexey, un celebre e potente sciamano ereditario di tradizione buriata.
Alexey ci ha chiesto: “Chi è Dio per voi?”. Ogni partecipante del gruppo ha risposto a proprio modo: “Il Padre”, “La Grande Madre”, “La natura”, ecc.
Alla fine, Alexei ha ribattuto: “Per noi sciamani, Dio sono i nostri antenati!”.

Gli antenati sono al centro dei culti di tutte le tradizioni sciamanico-animiste del mondo. Infatti, lo sciamanismo è un sistema spirituale che si basa sul contatto con il mondo degli spiriti. Gli antenati, o spiriti degli avi, sono visti dagli sciamani come esseri che hanno vissuto e camminato sulla Terra prima di loro, e che ora abitano nel mondo degli spiriti. Sono considerati guide, protettori e fonti di saggezza. La loro energia e conoscenza possono essere invocate dagli sciamani per scopi diversi, come la guarigione, l’orientamento spirituale o la protezione.
Dunque, gli antenati non sono solo visti come persone morte, ma come entità spirituali che continuano ad avere un impatto sulla vita dei viventi. Rappresentano la continuità del ciclo della vita e la connessione tra il passato e il presente, e il loro culto serve a mantenere viva questa relazione attraverso rituali, cerimonie e meditazioni.
Gli antenati sono quindi visti come custodi della conoscenza ancestrale, spesso in grado di offrire intuizioni sul futuro, risolvere conflitti o guidare nelle prove della vita.
Se è vero che ogni cultura sciamanica, ogni etnia, ogni tribù ha visioni diverse su come gli antenati debbano essere onorati e come comunicare con loro, in generale, però, tutti gli sciamani considerano questo rapporto come una delle chiavi per accedere alla saggezza universale e alla comprensione profonda della realtà.

Gli antenati sono immagini psichiche e, come tutte le immagini prodotte dall’anima (io uso il termine “psyché”, nel senso originario, cioè “soffio vitale”, “anima”) andrebbero contemplate dalla prospettiva dell’anima.
1) A-temporalità. L’anima non riconosce un tempo lineare, il senso del prima e del dopo. Per l’anima tutto accade adesso, tutto accade proprio adesso, in un eterno presente.
2) Depersonalizzazione. L’anima è “anima mundi”. Quello che, psicologicamente parlando, chiamiamo senso dell’Io è, filosoficamente parlando, la mente razionale. L’Io è un prodotto della mente razionale. Per l’anima nessun uomo è qualcuno, ma un solo uomo libero dall’inganno della mente è tutti gli uomini.
3) Smaterializzazione. L’anima è potere di immaginazione, è l’atto stesso dell’immaginare. Per l’anima tutto è fatto della stessa sostanza dei sogni; è immagine, proiezione.
4) La mente razionale è una grande “letteralizzatrice”. Nascere, morire, ogni evento per la mente accade oggettivamente ed è da intendersi in senso letterale. L’anima invece concepisce il mondo e la vita come dimensioni simboliche-immaginali. Per l’anima tutto ciò che accade è simbolo. La parola “simbolo” deriva dal verbo greco “symbállō”,“metto insieme”, “unisco”. Dire che è tutto è simbolo significa affermare che ogni cosa deve unirci a qualche altra cosa, qualcosa di invisibile che sta dietro a tutte le cose.
(Per una più estesa comprensione della realtà immaginale e delle leggi elle immagini, si veda il mio libro “Diverso e Vincente”).
Alexei ha sempre operato sui partecipanti dei miei gruppi delle guarigioni importanti e ha risolto per loro problemi molto complicati, liberando la loro visione dall’ipnosi esercitata dalla mente razione e risvegliando i poteri dei loro antenati: capacità, doti, talenti che loro avevano nei loro geni, nel loro campo di possibilità, ma che avevano dimenticato di avere.
Dei poteri legati ai nostri antenati io ho ampliamente parlato nei miei libri “Yoga Sciamanico” e “Le Carte del Drago Immaginale”. Le ultime sette carte del mazzo delle Carte de Drago sono proprio dedicate alle sette gemme, che sono i sette poteri a cui può darci accesso la nostra genia. Essi sono anche connessi ai sette chakra principali.
1) Gli avi guerrieri. Primo chakra. Sono simboli meravigliosi che possono aiutarti a comprendere che la lotta è una dimensione della vita ed è sempre una sfida tra la tua capacità di amare e la tua paura. Gli avi guerrieri forgiano la tua capacità di lottare e vincere per amore fin dalla tua nascita.
2) Gli infaticabili nomadi. Secondo chakra. Sono quei poteri che ti sostengono e ti sospingono nella ricerca della verità.
3) Gli appassionati guardiani della ricchezza. Terzo chakra. Sono gli antenati che custodiscono per te il segreto dell’abbondanza e possono aiutarti a divenire ricco in tutti i sensi.
4) I potenti custodi dell’ideale. Ti invitano a non sprecare le tue energie al servizio delle ideologie, delle credenze, delle teorie, ma a canalizzarle al servizio degli ideali dell’anima.
5) I leggeri araldi della parola e della fama. Sono gli antenati che vegliano sulla comunicazione e sul riconoscimento sociale. Donano semplicità, leggerezza, velocità, capacità di cogliere le occasioni, azzardo e talora un pizzico di sana follia.
6) Gli impeccabili ispiratori della conoscenza. Sono spiriti che sussurrano continuamente alle tue orecchie; nutrirli significa ascoltarli. La chiave segreta dell’arte del conoscere è l’amore, senza amore c’è solo indottrinamento, non saggezza.
7) I fedeli protettori. Sono avi di fuoco che riscaldano e, a mezzo del calore corporeo e psichico, proteggono da malattie infettive, da presenze di spiriti non pacificati nella genia o nell’ambiente, da situazioni o persone accompagnate da forze irate.
Gli sciamani sono più propensi a vedere gli antenati come poteri, possibilità e talenti, piuttosto che come fonti di una trasmissione problematica o di un peso tansgenerazionale.

Questo perché nello sciamanismo, in quanto spiritualità primitiva, non si filtra l’anima e le sue immagini attraverso le categorie diagnostiche, si tende, anzi, a vedere la vita con occhi liberi dalle categorie di bene e male, salute e malattia. Quando insegno psicogenalogia e costellazioni familiari ad approccio immaginale, affronto le immagini degli antenati da una prospettiva sciamanica, non solo psicologica. Questo mi consente di aiutare i miei allievi a cambiare sguardo, a risvegliare una prospettiva di visione diversa dal pensiero unico che oggi è presente nel mondo, a manifestare un differente metodo di pensiero, che a me piace definire mente poetica o pensiero del cuore.
Gli sciamani riconoscono gli avi nel volo degli uccelli e praticano la ornitomanzia, l’arte di leggere i messaggi degli antenati nel volo degli uccelli. C’è molta poesia nelle tradizioni primitive e questo è ciò a cui io sono prevalentemente interessata. La psiche ha una struttura poetica e lo stesso dicasi per la vita, la quale non si arrenderà mai alla ragione.
Così voglio concludere con uno scritto pieno di poesia. È del canonico anglicano Henry Scott Holland; si tratta di una preghiera che fa parte di un sermone pronunciato dopo la morte del re Edoardo VII (1910).
La morte non è niente. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo
affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo
senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.
Articolo di Selene Calloni Williams
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