Educazione

I 7 insegnamenti della scuola Waldorf per i genitori

Di Elena Bernabè - 2 Maggio 2023

“L’insegnamento non è solo un freddo passaggio di informazioni, ma è una relazione tra due esseri umani, in cui uno è assetato di conoscenza e l’altro è votato a trasmettere tutto il proprio sapere, umano ed intellettuale.”

Rudolf Steiner

Rudolf Steiner ha fondato la scuola steineriana. Solitamente si parla dei benefici dei bambini che vivono questa pedagogia. In quest’articolo vogliamo invece parlarvi degli insegnamenti che l’approccio steineriano dona ai genitori: chi la vive ogni giorno, infatti, è concorde nell’affermare che è una scuola anche per gli adulti poiché attraverso l’educazione dei figli vengono educati ad un nuovo modo di vivere anche i genitori.

I bambini, lasciati liberi di esprimere ciò che sono e guidati con rispetto alla vita, possono manifestare la propria vera natura. Se però vengono repressi, derisi o influenzati si chiudono a riccio sempre più e si conformano al modello che l’adulto vorrebbe per loro. La pedagogia steineriana, proprio per questa ragione, punta ad educare in modo rispettoso corpo, anima e psiche.

A tal proposito il pensiero Waldorf è sì una scuola di vita meravigliosa per i bambini ma, per l’appunto, ancor di più lo è per i genitori! Non esiste riunione, convegno, laboratorio, mercatino, frase o discussione che non abbia nutrito in modo profondo e illuminante ogni genitore che li vive.

Tanti e svariati sono gli insegnamenti che un adulto può trarre dalla pedagogia steineriana: vogliamo oggi parlarvi dei 7 più importanti che vengono elencati dai genitori che vivono ogni giorno questo bellissimo modo di fare scuola.

1- Sembra banale ma il bambino (e anche l’adulto) vive seguendo un ritmo

Non è il ritmo degli appuntamenti giornalieri da seguire (scuola, casa, attività sportiva ecc.), ma è un ritmo interno che lo accompagna nel mondo. Partendo dal ritmo fisiologico del respiro vi è poi il ritmo del gioco alternato a quello del riposo. Il tutto poi si collega al ritmo della giornata, delle stagioni, della vita. Solo riconoscendo e rispettando questi ritmi si può nutrire la quiete interiore e una sana crescita e si possono indirizzare le energie vitali verso esperienze di arricchimento.

I bambini, per esempio, hanno dei ritmi ben precisi durante il loro giocare. C’è il momento in cui iniziano a costruire casette e sono completamente immersi in questo loro mondo e il momento in cui il gioco è arrivato a termine e magari iniziano ad essere più nervosi, litigano tra di loro, si fanno male. Questo è il momento in cui hanno bisogno dell’adulto che può leggere loro una favola oppure, semplicemente, li abbraccia. Soddisfatti di questa nostra attenzione verso di loro e rigenerati dopo un po’ di cibo o un po’ di quiete ri-iniziano a giocare.

Conoscere questo ritmo di vita è fondamentale. In questo modo non li disturbiamo mentre giocano (il gioco è il loro lavoro per crescere!) e diamo loro attenzione e presenza attiva quando ce la richiedono. E, cosa importante, non li sgridiamo se iniziano ad essere nervosi e a bisticciare con i fratelli: comprendiamo questa loro necessità di quiete e la soddisfiamo!

“Procurati momenti di calma interiore e in questi momenti impara a distinguere l’essenziale dal non essenziale.”

Rudolf Steiner

Ecco perché è importante per tutti, bambini e adulti, andare a dormire presto, alternare la nostra vita all’interno e all’esterno delle nostre case, far convivere nelle nostre giornate azione e meditazione, mangiare cibi di stagione e via dicendo. Quando, al contrario, il ritmo sano della vita non viene rispettato sorgono stanchezza, confusione, distrazione, mancanza di energia.

2- Ogni bambino nasce con un proprio temperamento

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Individuare le caratteristiche salienti di ogni bambino (con le varie sfumature che sono diverse da individuo ad individuo) è un ottimo strumento di lettura per ogni genitore. Sapere per esempio che un bambino tende ad essere sempre oppositivo riguardo a tutto e ciò è una caratteristica del suo carattere e non un capriccio o perché è un bambino viziato (come si tende a credere), aiuta l’educatore ed il genitore ad agire di conseguenza: la mamma o il papà consapevole non spiegherà quindi al bambino che non deve dire no a tutto e non gli darà regole rigide da rispettare per “metterlo in riga”, ma lo accompagnerà con fermezza, amore e autorevolezza a vedere anche il bello del si.

Tutti nasciamo e cresciamo con delle caratteristiche più accentuate di altri e l’intento di ogni educatore, soprattutto nella pedagogia Waldorf, è proprio quello di farle emergere tutte e creare un’armonia. Al contrario si rimane prigionieri infelici di un unico modo d’essere. Questo vale per i bambini ma anche per gli adulti che riuscendo a conoscersi a fondo possono smussare i propri angoli taglienti e far emergere qualità nascoste che tendiamo a non voler mai riconoscere.

“Se incontro un uomo e biasimo le sue debolezze, mi tolgo forza per acquistare conoscenze superiori; se cerco invece amorevolmente di approfondirmi nelle sue qualità, accumulo tale forza.”

Rudolf Steiner

3- E’ necessario soddisfare prima i bisogni primari del bambino e poi dedicarsi a quelli secondari

mani di una famiglia

Credit foto
© Pixabay

Sembra davvero banale come considerazione ma non lo è per niente. I bisogni primari di ogni persona sono il sonno e il cibo: senza la soddisfazione di questi bisogni la persona è destinata a morire. E il sonno e il cibo devono essere soddisfatti in modo sano altrimenti ne risentiamo da tutti i punti di vista.

Per quanto riguarda il mangiare ci sembra strano parlarne visto che tutti i nostri bambini non saltano un pasto e ne hanno in abbondanza. Già, ma cosa mangiano? Loro, come anche noi, hanno bisogno di cibo sano, non confezionato, non avvelenato, non allevato e poi ucciso, non sfruttato, non proveniente dall’altra parte del mondo…

Il filosofo Feuerbach asseriva :”Noi siamo quello che mangiamo”. Niente di più vero: noi ci identifichiamo con il seme che ci ha donato il grano, con la pesca che viene dall’albero, con l’insalata cresciuta nell’orto del nonno. Non possiamo relegare questo aspetto alimentare di fondamentale importanza all’industria, a prodotti scadenti, a surrogati di cibo che non hanno nemmeno più la parvenza di ciò che erano in natura.

Cuciniamo noi per la nostra famiglia, dedichiamo del tempo a questa attività, trasmettiamo al cibo che diamo ai nostri figli l’energia e l’amore che provengono dalle nostre mani.

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E poi c’è il sonno. I bambini andrebbero a letto tardi, non si spengono mai. Siamo noi adulti che li dobbiamo spegnere, che sappiamo quando è ora di metterli a letto. Non dobbiamo attendere che arrivino alla sfinimento, dobbiamo anticipare e di tanto questo momento. Ogni bambino in età da scuola materna dovrebbe dormire (contando il riposino pomeridiano per chi lo fa ancora) almeno 11-12 ore per essere carico e in forze.

Spesso per fretta o per comodità o per esigenze nostre non riusciamo a soddisfare questi due bisogni primari e non ce ne accorgiamo: la scuola Waldorf ci aiuta a ricordarcelo quotidianamente!

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4- Riconoscere e vivere sacralità di ogni momento

Nelle scuole Waldorf ogni evento si apre con un rito. E’ un modo di vivere che abbiamo un po’ perso, che possiamo ritrovare nelle civiltà più primitive, ancora legate alla tradizione. Il rito aiuta ad assaporare ciò che stiamo per vivere, a fermarci e a riflettere, a vivere più lentamente e a non dare per scontato quel momento. E’ importante anche per come simbolo di unione tra il divino e il terreno.

Ecco che il momento del pasto o quello che precede una riunione diventano attimi magici dove candele, canti e balli diventano i protagonisti. Questo modo diverso di vivere contagia anche le famiglie che portano a casa un po’ di questa sacralità, iniziano ad accendere candele durante i pasti, vivono con più lentezza e naturalezza ogni momento della giornata. Ogni rito a scuola viene creato e vissuto con essenzialità, con significato, con pochi ma fondamentali elementi che portano a concentrarsi sull’evento stesso.

“Abbandonarsi sempre meno alle impressioni del mondo esteriore e a sviluppare invece un’attiva vita interiore.”

Rudolf Steiner

5- Si inizia a fare tutto con consapevolezza!

Nelle scuola Waldorf tutto ha un senso. Dal colore delle pareti di scuola a come è progettato l’edificio, dal colore dei grembiuli di ogni bambino al giorno del collegio docenti (il giovedì di solito), dalla scelta dei materiali nelle varie attività al momento dell’insegnamento delle lettere… nulla è fatto a caso. Tutto segue un filo logico.

Non siamo abituati a tanta coerenza e scoprire che ogni minimo dettaglio ha un senso è un po’ come ripercorrere le perfetti leggi della Natura e di conseguenza ci si scopre a fare lo stesso: ad acquistare solo ciò che ha un senso, a mangiare così per un determinato motivo, a fare quelle cose e non altre perché per noi sono sensate.

Il bambino questa ricerca del senso la sente, la vive e la fa propria. E i genitori iniziano a porsi domande nuove, a trovare la propria via e a non percorrere più quella degli altri, ad abbandonare distrazioni, oggetti inutili, a concentrarsi sull’essenziale per comprendersi davvero.

“Ogni conoscenza che tu cerchi al solo fine di arricchire il tuo sapere, di accumulare tesori, ti fa deviare dalla tua strada; ogni conoscenza però, che tu cerchi per maturarti sulla via della nobilitazione dell’uomo e dell’evoluzione del mondo, ti porta avanti di un passo.”

Rudolf Steiner

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6- I bambini imparano che un obiettivo si può raggiungere tramite varie vie

Anche questa considerazione può sembrare banale, ma in realtà non lo è. I bambini svolgono attività piacevoli e attraverso queste attività non si accorgono nemmeno che stanno imparando le materie di scuola e le abilità che consentiranno loro di crescere mentalmente e con l’anima. I lavori manuali con la lana e con il legno, per esempio, vengono portati ai bambini fin dall’asilo per sviluppare abilità motorie e cognitive che aumentano di difficoltà di classe in classe.

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Questo loro modo di vivere è contagioso per l’intera famiglia che magari per una vita è stata costretta dalla società o anche dalla famiglia stessa a fare ciò che doveva e ora vuole riscoprire il piacere di fare ciò che desidera davvero aprendosi a nuove vie

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7- La fatica diviene una grande maestra di vita

Si pensa che la scuola Waldorf sia un’oasi felice dove i bambini sono liberi e senza regole. In realtà in queste scuole, più di altrove, le regole sono ben precise e ferme e vengono considerate limitazioni importanti per dare stabilità ad un bambino che impara ad accogliere i no della vita, soprattutto in un mondo dove piovono sì da tutte le parti.

Il bambino e il fanciullo sperimentano ogni giorno la fatica fisica tramite lunghe passeggiate, la fatica di attendere di veder concluso il proprio lavoro manuale iniziato da mesi, la fatica di essere sempre presente in una società che invece ci vuole spenti e distratti.

“Chi ha acquisito la capacità di seguire principi ed ideali alti, senza curarsi di propri desideri e scopi personali, chi sa sempre compiere il suo dovere, anche quando inclinazioni e simpatie tendono a distrarlo, nella vita abituale è già inconsapevolmente un iniziato; ben poco gli mancherà per poter superare la prova descritta.“

Rudolf Steiner, libro L’iniziazione

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