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Svizzera: il Sex-Box con gadget pornografici per insegnare l'educazione sessuale già dai 4 anni. Scoppia la polemica

Di Daniela Bella - 15 Febbraio 2014

Di tante cose avrebbero bisogno le scuole di oggi, di tante. Ma di questa, soprattutto se consideriamo che si tratta di bambini veramente piccoli, forse no.

Si chiama Sex-Box e il nome potrebbe far subito pensare ad un gadget acquistabile presso un qualunque sexy shop. Invece no, si tratta di un “kit educativo” destinato alle maestre delle scuole materne ed elementari della Svizzera per svolgere lezioni obbligatorie di educazione sessuale in età infantile.

Per il momento il progetto riguarda 30 scuole elementari del Cantone di Basilea, ma nel 2014 tali corsi potrebbero estendersi alla Svizzera tedesca, a quella francofona e al Canton Ticino.

Immagine da: www.tempi.it

Ma cosa contengono questi “kit”? Falli di legno e in gomma piuma, peni e vagine di pelouche, video, pupazzi e manuali dove si spiega che i bambini devono essere incoraggiati a toccarsi e a conoscere il proprio corpo.

L’iniziativa prevede per i bambini dai 4 ai 6 anni l’insegnamento dell’anatomia del corpo umano e come avviene il concepimento.

Tra i 6 e 10 anni, invece, i bambini verranno guidati verso argomenti che riguardano la masturbazione, l’orientamento sessuale, i preservativi, la prima mestruazione e la prima eiaculazione.

Tra i 13 e i 15 anni, infine, si affrontano invece molteplici temi sessuali, come la contraccezione, l’aborto e la “molteplicità sessuale” (omosessualità, eterosessualità, bisessualità).

Ovviamente tutto questo verrà mostrato concretamente attraverso i gadget contenuti all’interno del kit e le maestre dovranno rispondere alle “domande piccanti” poste dagli alunni.

L’iniziativa è stata promossa dall’Ufficio federale della Sanità pubblica, in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione.

Lo scopo dovrebbe essere quello di fornire ai giovani le conoscenze essenziali, le capacità, le competenze e i valori di cui hanno bisogno per conoscere la loro sessualità, provando piacere fisico, psichico ed emozionale.

Immagine da: universomamma.it

Puntuali, come prevedibile, le proteste dei genitori, che hanno lanciato una campagna nazionale per promuovere un referendum contro la sessualizzazione negli asili e alle elementari.

La campagna ha raccolto in pochi mesi 100 mila firme e ora il governo federale dovrà indire un referendum: la proposta dei promotori del referendum, infatti, chiede di abolire l’educazione sessuale nelle scuole a bambini fino ai 9 anni di età, di renderla opzionale fino a 12 anni e obbligatoria per i più grandi a patto che sia condotta da insegnanti di biologia che si concentrino sulla riproduzione senza andare a toccare gli aspetti sociali della sessualità.

Pierre Felder, direttore per il Ministero della Pubblica Istruzione, a seguito di tale polemiche si è “difeso” dicendo:

“I modelli di organi sessuali di pelouche non verranno in nessun caso mostrati ai bambini dell’asilo, ma solo nelle scuole medie…”

E’ giusto che i ragazzi vengano educati sessualmente, così da conoscere tutto quello che riguarda la riproduzione sessuale e la sessualità più in generale, ma diamo tempo al tempo, forse quella non è l’età adatta per invogliare il bambino ad affrontare certi argomenti e tematiche ed il modo trovato non sembra il più opportuno.

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