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Psicologia

Il battito del cuore può guarire le tue ferite: ecco come

Di Sandra Saporito - 27 Maggio 2018

Il primo suono che un bambino percepisce nella pancia della mamma è il battito del suo cuore. Il primo segnale di vita di ciò che si svilupperà in embrione e poi in feto è un piccolo battito nell’uovo formato dallo spermatozoo e l’ovulo: è il battito che permetterà a quel piccolo seme di vita, quell’essere umano in potenza, di svilupparsi, crescere, vivere.

C’è tutto un universo in un battito, ecco perché a volte basta posare la testa sul petto di qualcuno che ci offre un riparo tra le sue braccia e lasciarsi andare al ritmo del suo cuore per lasciare vecchie ferite sfociare in un pianto catartico.

Il mistero della vita in un battito

Il mistero della vita sta lì: in un battito, è quindi naturale tornare a quel suono primordiale per guarire alcune ferite del nostro bambino interiore.

Come lo insegna Alejandro Jodorowsky: “ Ciò che è essenziale, ciò che chiediamo tutti è il battito del cuore.”

In realtà tutta la nostra vita dipende da esso: dal momento in cui siamo stati concepiti al nostro ultimo respiro; tutto si ricollega al cuore. E forse non è un caso se gli antichi insegnavano che il cuore era la sede dello spirito, di ciò che ci permetteva di vivere. Se un semplice battito può aiutarci a ricollegarci con l’essenza della vita e farci sentire amati, ben voluti, a casa, è perché questo suono racchiude in sé i più grandi misteri dell’universo.

Perché il battito del cuore è così importante

In questo suono è racchiuso il legame con la vita, con la madre e di conseguenza con tutto ciò che riguarda il nostro stare al mondo: va dal sentirsi amati all’essere consapevoli che essere nutriti, sostenuti e curati sono nostri diritti di nascita, sono le radici che ci permetteranno di diventare delle persone sicure delle proprie capacità, fiduciose nella vita e con un rapporto sano con gli altri.

In ogni battito, è il dono della vita che viene tramandato.

Le nostre ferite interiori sono collegate alle nostre radici

Perché le ferite profonde che ci trasciniamo dietro affondano nell’infanzia? Perché lì sono le nostre radici, quelle che condizionano la nostra parte emersa, la nostra identità manifesta: se i nostri pilastri interiori hanno dei punti di debolezza, questi ultimi si rispecchieranno poi in noi durante la crescita ed evolveranno in crepe profonde nel nostro modo di porci nei confronti di noi stessi e del mondo.
Sentiremo di avere dei vuoti interiori che cercheremo di colmare in tutti i modi facendo ricorso a ciò che la vita ci offrirà ma che costituiranno solo dei palliativi: potremo provare di colmare una mancanza d’amore col cibo, potremmo provare di stordire la nostra coscienza con le droghe, con l’alcool o con mille altri modi ma avranno lo stesso effetto di un cerotto su una gamba rotta.

Se non torniamo alla radice della nostra ferita, non riusciremo a trovare una vera e propria guarigione definitiva; ecco perché il battito del cuore è così essenziale: custodisce tutto ciò di cui abbiamo bisogno nella vita.

Nutrimento, sostegno, amore, connessione, cura: c’è tutto questo in un battito di cuore.

Il battito che lenisce il dolore

Se abbiamo sofferto di carenze affettive, se in qualche modo ci è stato negato di crescere con l’affetto materno e tutto ciò che ne derivava, non significa pertanto che non potremo guarire, anzi! Il battito del cuore è un’espressione universale, può essere dato da chiunque.

Come diceva Jodorowsky durante alcuni suoi seminari in cui aiutava le persone a lasciar andare antiche sofferenze: “In tutta umiltà, tutto ciò che posso dare è il battito del mio cuore”. Offrire il proprio battito all’altro significa aprirgli il proprio cuore e condividere con lui ciò che abbiamo di più prezioso. È un profondo atto d’amore.

E forse è proprio di questo che il mondo necessita di più per guarire: ha bisogno d’amore.

Il suono sacro, origine della vita

Questo suono primordiale, capace di portare equilibrio, di permetterci di lenire alcune ferite profonde, è stato riprodotto da millenni grazie ad uno dei primi strumenti realizzati dall’essere umano: il tamburo.

È il battito della madre, e per estensione di Madre Terra‒ la madre di tutti gli esseri viventi‒, che i primi uomini e donne hanno cercato di riprodurre: battere il tamburo era ‒ed è tuttora‒ un modo per ritornare ad uno stato tale di coscienza da permettere una comunicazione diretta tra l’archetipo materna e l’individuo.

In questo caso non si tratta più della madre individuale ma del principio materno per eccellenza con il quale ci si ricollega, come se fosse una porta sull’infinito. Nel battito del cuore c’è il suono, la frequenza della creazione, della vita stessa.
Lo stesso che si può percepire tra le armoniche di un tamburo, lo stesso che si produce suonando una campana tibetana: il mantra “OM”, il suono che diede origine alla vita.

Drum circles: riscoprire il battito ancestrale

Il tamburo, strumento sul quale si potrebbe scrivere interi libri, è uno strumento sacro che re-impariamo ora ad usare: si moltiplicano infatti i drum circles, i cerchi di tamburi, dove i partecipanti si siedono in cerchio per suonare assieme.
Se all’inizio si assiste ad una gioiosa cacofonia, già dopo pochi minuti il cerchio comincia a trovare un suo ritmo, una sua voce, in modo del tutto naturale come se fosse un organismo vivente: ogni partecipante si sintonizza con gli altri e comincia la magia.

L’intero cerchio, costituito da persone che non si conoscevano prima, trova il “suo” battito, ogni partecipante si sente accolto, coinvolto in questa creazione che sta nascendo sotto i suoi occhi e di cui fa parte.

I vantaggi percepiti durante i drum circles sono ora mondialmente riconosciuti: maggiore rilassamento, aumento delle difese immunitarie, diminuzione dello stress, incremento della fiducia in se stessi e miglioramento delle relazioni interpersonali sono solo alcuni benefici che si possono provare mentre si è seduti in cerchio con altre persone mentre si batte il tamburo, come a simboleggiare un grande grembo dove ognuno è parte del tutto e partecipa alla creazione di un ritmo ancestrale.

È un battito, un ritmo unico in grado di farci sentire profondamente amati, semplicemente “a casa”.

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice & Shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it





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