Psicologia

La lettera d’amore che vorrei ricevere

Di Redazione - 13 Febbraio 2023

Ricevere una lettera scritta a mano è un dono meraviglioso e ricco di significati, non è equiparabile a nessun oggetto, a nessuna parola detta, a nessuno sguardo scambiato. E’ un atto concreto di amore, di profonda connessione con l’altro, è un tuffo nell’interiorità di chi scrive. Sapere che una persona ha scelto di dedicarci tempo, cura, pensieri e manualità è un regalo tra i più preziosi. Se poi la lettera è uno scritto di amore puro e incondizionato allora ha anche il potere di accarezzare tutta la nostra anima e di avvolgerci in un abbraccio di profonda tenerezza e di collegamento con l’intero universo.

Scrivere una lettera d’amore è prendere una pagina bianca e mettere in fila tutta la luce raccolta in fondo al cuore.
(Fabrizio Caramagna)

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Questa è la lettera che vorrei giungesse ad ognuno di noi, preferibilmente scritta a mano, su carta pregiata, intrisa d’amore, di raccoglimento, di intense emozioni. Vorrei che chi la ricevesse si prendesse un tempo lento, silenzioso, appartato per poter custodire tutto l’immenso tesoro della parola scritta.

“Caro te,

stiamo condividendo il cammino della vita e farlo insieme arricchisce la mia interiorità. Gli sguardi, i tocchi, i pensieri, le parole e gli abbracci che ci scambiamo sono le note della musica che mi invitano danzare. Anche nella tempesta. Ti accolgo nella tua interezza, nei momenti bui e in quelli più luminosi, nelle tue fatiche e nella tua quiete, rispetto ogni parte di te perché è il divino che si manifesta tramite il tuo corpo, le tue emozioni, il tuo cuore. E mi parla della mia interiorità. Sei lo specchio più importante di me stessa. Non voglio controllarti, legarti a me, renderti dipendente, succube, prigioniero in nome di un amore che in realtà è qualcos’altro. Voglio che tu sia libero. Di essere te stesso, di pensare a tuo modo, di dirigere la vita secondo le tue leggi interiori. Sarò con te con il mio cuore, qualsiasi decisione prenderai, qualsiasi scelta farai, qualsiasi cambiamento deciderai di attuare.

Voglio conoscerti all’infinito, arrivando a toccare gli angoli più remoti di te. Non mi spaventa la tua nudità: la cerco in ogni tua azione, in ogni tuo pensiero, in ogni tua frase. Sono qui per abbracciare ogni lato di te. Anche se può ferire o risvegliare parti di me assopite o imprigionate in gabbie di paure. Grazie ai nostri incontri d’anima cresco, attingo dalla tua sorgente di vita, maturo la conoscenza di me, viaggio in mondi non miei. Amo ogni tua sfaccettatura, anche quella più spiacevole perché mi conduce a toccare il buio che ho dentro. E a maneggiarlo, trasformarlo, lodarlo.

Voglio dedicarti tempo, attenzione e cura. Per celebrare la nostra unione di sguardi, per far nascere conversazioni ricche di significati, per condividere le nostre paure e i nostri timori, certi di non sbattere contro un muro di giudizi, ma di cullarci in un abbraccio di consolazione.

Amo ciò che sei, sempre e comunque. Anche nella distanza, nell’incomprensione, nella rabbia io rispetto il tuo essere. Mi allontano da te per permetterti di ritrovarti e con pazienza, nel frattempo, scavo in me per ritrovare me stessa. Dopo essere andati in questi abissi insieme ed essere risaliti tutto è ancora più ricco, più vero, più fluido e intenso.

L’amore che riverso su di te è l’amore che sto donando a me stessa. Perché è solo grazie all’autentico incontro con l’altro che può emergere la verità del nostro cuore.”

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Un vero e proprio inno all’apertura del cuore, un invito a toglierci le maschere, un gesto di accoglienza verso l’altro, in modo completo e senza paure. Questo è il vero amore.

L’amore è un potere attivo dell’uomo; un potere che annulla le pareti che lo separano dai suoi simili, che gli fa superare il senso d’isolamento e di separazione, e tuttavia gli permette di essere sé stesso e di conservare la propria integrità. Sembra un paradosso, ma nell’amore due esseri diventano uno, e tuttavia restano due.

Erich Fromm





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