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Psicologia

Come Rendersi Infelici: le nostre zone erronee

Di Dott.ssa Monia Ferretti - 26 Novembre 2015

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C’e da fare una premessa importante: noi individui a volte siamo purtroppo “maestri” nell’autoingannarci, nel complicarci la vita, e nel renderci infelici.

E tutto ciò lo facciamo in modo del tutto inconsapevole. Mettendo in atto comportamenti, modi di pensare che piuttosto che facilitarci finiscono col creare molte difficoltà alla nostra vita.

Questo lo facciamo in molti modi, ma il vero problema insito in tutto ciò è la mancanza di consapevolezza, ed è anche il vero motivo che porta a reiterare a lungo tali situazioni. E a volte a chiedersi perché ci troviamo puntualmente a vivere gli stessi “copioni”….

A tale proposito sono due le possibilità che abbiamo: pensare che le cose non funzionino a causa degli altri, delle situazioni. O pensare che forse in quello che noi facciamo, nel nostro modo di gestire c’è qualcosa da rivedere, migliorare, e quindi dipende anche da noi.

Se dipende dagli altri o dalle circostanze allora ne consegue che sono vittima, e difficilmente potrò fare qualcosa. Ma se dipende anche da me allora tutto cambia.

Ed è molto quello che posso fare per cambiare le cose che non mi piacciono, le relazioni che non mi gratificano, le situazioni che non stanno funzionando. Se dipende da me allora io ho il controllo, quindi vuol dire che ho potere e posso farcela.

infelicità

Come rendersi infelici : alcuni modi

  • Non stando nel presente

Una delle modalità più deleterie è quella di vivere ovunque tranne che nel presente. Molti di noi hanno questa tendenza: rimpiangono il passato, e un attimo dopo vivono in una dimensione futura, ciò che vorrebbero ma che non c’è e magari tarda ad arrivare.

E soffrono per ciò che è andato, e per ciò che ancora non c’è. Tutto ciò dimenticando di onorare la dimensione più importante, e l’unica nella quale possiamo realmente agire, il presente.

Questo se viene utilizzato al meglio, con le giuste risorse e perseveranza, può darci molto più di quanto pensiamo. E certamente molto più di quanto potremmo mai ottenere fantasticando nella dimensione passata e quella futura.

Quindi una domanda davvero utile da porsi è: cosa posso fare oggi con ciò che ho?

  • Pensando che i nostri stati d’animo ci gestiscano completamente

Ciò avviene fintanto che non prendiamo consapevolezza del fatto che non è così, che possiamo gestirli e che siamo noi a consentirgli di prendere il sopravvento.

Occorre solo apprendere il modo giusto.

E soprattutto imparare a stare con le emozioni anche se sono spiacevoli. Ascoltarle e capire cosa stanno cercando di dirci, in modo da poter agire in modo consono.

stati d'animo

  • Non amandoci e non avendo cura di noi stessi

Noi siamo la persona più importante della nostra vita, e se non mettiamo a fuoco questo importante concetto non potremo mai stare bene nè con noi stessi nè con gli altri.

Come possiamo essere felici ed aspirare ad una vita gratificante se non teniamo a noi? Lo trasmetteremo e questo avrà un suo peso.

Se non diamo valore e la giusta importanza a noi stessi come potranno farlo gli altri?

  • Cercando l’approvazione altrui

Piacere ed essere accettati è uno dei nostri bisogni fondamentali. Ma quando l’approvazione esterna, il giudizio dell’altro diviene ciò che mi definisce, allora siamo di fronte ad un problema da affrontare.

Occorre fare i conti col fatto che non potremo mai piacere ed essere accettati da tutti, e che la nostra vita dobbiamo viverla per noi. Nostra è la vita e nostra la responsabilità di fare ciò che ci rende felici… in tutto questo l’altro ha poco a che fare

  • Vivendo la nostra vita sulla base di etichette decise e create da altri

Da piccoli qualcuno ha creato delle etichette per noi: sei timido, non sei capace, sei insicuro …

E ancora oggi a distanza di anni probabilmente continuiamo a vivere la nostra vita di adulti, sulla base di quelle etichette, qualcosa che non ci appartiene realmente. In quanto queste parole appartengono a chi ci ha trasmesso questi messaggi non a noi.

In realtà indossiamo un vestito che qualcuno ci ha cucito addosso, ma che non abbiamo scelto e non siamo noi. Occorre trovarci e capire chi siamo davvero.

maschera

  • Rimandando

Il rimandare è una delle strategie più utilizzate e allo stesso tempo deleterie, per non affrontare difficoltà, ciò che non vogliamo o pensiamo di non saper come affrontare.

Una strategia che può divenire una vera e propria abitudine malsana. In quanto non consente di agire, trovare soluzione e che nel tempo mina profondamente l’autostima.

  • Arrabbiandoci ogni qualvolta le cose non vanno come ci aspettiamo

L’ira in sé non aiuta ad affrontare i problemi. E c’è da dire che alcuni di noi sono facilmente soggetti all’utilizzo di tale modalità.

Arrabbiarsi fa male sia a chi lo mette in atto, sia a chi riceve, e non aiuta a risolvere nulla. Possiamo avere la sensazioni momentanea di sentirci più forti, possiamo manipolare con la rabbia, ma non otterremo altro. Molto più utile capire e affrontare in maniera matura il problema in questione.

Utilizzare quindi l’energia della rabbia per trovare soluzioni, e non per scagliarsi contro qualcuno o qualcosa.

conspevolezza

Questi sono solo alcuni dei modi tramite i quali ci complichiamo la vita. Qual è il primo passo utile da fare?

Prendere consapevolezza, e comprendere se qualcuno di questi aspetti è parte integrante della nostra vita. Ed iniziare decisamente a riflettere sull’utilità della strada perseguita, sui vantaggi e svantaggi che ne sono derivati.

A volte basta poco per cambiare ed avere una vita più gratificante. Ma per farlo occorre mettersi in gioco, ed accettare anche il fatto che qualcosa va rivisto e che dipende da noi.

Perchè noi siamo i veri responsabili delle nostre scelte, dei nostri pensieri, dei nostri comportamenti. E quando cambiamo noi può cambiare anche il resto e non viceversa.

Dr.ssa Monia Ferretti Psicologa – Psicoterapeuta
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