Benessere

Vivere in campagna: i meravigliosi benefici per l’anima

Di Sandra Saporito - 10 Gennaio 2024

La vita in campagna rappresenta per molti un ritorno alle radici, all’essenzialità. È il luogo dove rifugiarsi dal malessere sentito lungo le strade dove il cemento e i grattacieli hanno preso il posto degli alberi.

La campagna è un piccolo angolo di paradiso per chi cerca un maggiore senso di connessione, una vita più lenta e con meno stress, uno spazio di contemplazione e un contatto con la natura. Per molti, è il luogo delle infanzie felici, trascorse a correre tra i filari di granturco, a raccogliere i rami per costruire i giocattoli, a vivere mille avventure nelle capanne sugli alberi. È un luogo di formazione quando si è piccoli e di trasformazione quando si è grandi.

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Recuperare il contatto con le proprie radici

Andare a vivere in campagna significa per molti allontanarsi dalla città e dalla sua frenesia e riconnettersi con la natura e i suoi ritmi più lenti, recuperare prima che scompaiano del tutto alcune usanze e tradizioni, gli antichi mestieri, il sapere dei nonni.

In questa era digitale stiamo assistendo ad un ritorno alle attività che ci sembrano oggi così lontane da noi ma che un tempo si svolgevano in tutte le case. L’artigianato sta vivendo una seconda vita: si torna a fare il sapone, la lisciva, i cestini,… Il contatto delle mani con la materia per dare forma ad oggetti utili non è più mosso dalla necessità, perché si potrebbe tranquillamente comprare tutto al supermercato, bensì dalla voglia di imparare, di rimettersi in gioco, di recuperare un poco di quelle conoscenze così preziose che stanno lentamente svanendo.

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Si torna a fare il pane e la pasta in casa, a coltivare la frutta e la verdura, ad allevare qualche gallina per le uova. Si rispolverano le vecchie ricette che valorizzavano le erbette così buone per la salute: portulaca, tarassaco, carletti, ròsole,… Si riscoprono sapori dimenticati, il cibo diventa medicina per il corpo e l’anima.

Avere un orto in campagna
Credit foto ©Pexels

Le mani riscoprono i gesti semplici che permettono ai pensieri di tranquillizzarsi, intrecciano i rami resi flessibili in piccoli cesti che orneranno le tavole, verranno regalate ai vicini e ai parenti, oppure conterranno i tesori dell’orto.

Gli alberi diventano così degli alleati preziosi che danno cibo e ombra d’estate, i rami secchi riscaldano le case d’inverno. Il fuoco richiama a sé gli occhi sognanti e le storie di una volta, perché abbiamo bisogno di sapere da dove veniamo per sentirci radicati nella vita.

Poi, sorge un dubbio: non è che stiamo tornando indietro? Forse sì, giusto quel che serve per recuperare tutto il buono che è stato trascurato o dimenticato per strada e di cui sentiamo la terribile mancanza, come il cibo genuino, il saper-fare con quello che offre la natura, il rispetto del nostro tempo e della terra, la gioia di condividere quel che si ha con semplicità, di dare e ricevere, d’imparare e aiutarsi a vicenda. A volte tornare sui propri passi serve, soprattutto quando ci si sente smarriti.

Vivere in campagna permette anche di riconnettersi con una natura piena di risorse che elargisce con generosità le risorse necessarie ad una vita genuina e semplice e permette di rovesciare la matematica del consumismo: qui l’abbondanza si moltiplica attraverso la condivisione con gli altri.

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Rallentare, ritrovare il contatto con se stessi

La campagna è il luogo che ci riconnette alle nostre origini, il luogo che ha visto i nostri antenati nascere, vivere e morire circondati dai campi, dalle case con i muri di pietra che si aprivano sugli orizzonti verdi e azzurri, tra terra e cielo.

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Questo luogo meraviglioso ci riporta all’essenziale, alla genuina semplicità senza fronzoli, come le verdure che crescono nell’orto: forse imperfette ma così tanto gustose e nutrienti allo stesso tempo. E poi, la consapevolezza del ciclo naturale dove nulla è sprecato e ogni cosa trova il suo spazio ci permette di riconnetterci coi nostri cicli personali, di osservare le nostre evoluzioni, i nostri cambiamenti. Forse anche i nostri fallimenti servivano a rendere il nostro terreno più fertile? Chissà.

Gli attimi di contemplazione giungono naturalmente. La mente si calma, il cuore si rasserena e lascia andare le preoccupazioni, si dà tregua, mentre il corpo si muove, riempie i polmoni di aria pulita, diventa man mano più forte.

Il tempo qui opera le sue magie: grazie alla sua azione, tutto si trasforma. Anche noi.

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La campagna è dove possiamo tornare all’essenziale

In campagna il tempo è curiosamente diverso da quello della città, che dobbiamo rincorrere dalla mattina alla sera mentre qui ci ritroviamo a passeggiare assieme a lui, come con un vecchio amico, col passo sereno e misurato, senza fretta, in mezzo ad un sentiero sterrato bordato da alberi e vigne, mentre lui ci ricorda il valore del nostro tempo personale, la ciclicità della vita, della morte e della rinascita, attraverso le stagioni.

La natura qui è maestra, insegna senza sosta i suoi segreti a chi vuole ascoltarla con presenza. Abbandoniamo per un istante il romanticismo bucolico: non è tutto rose e fiori e non mancano le difficoltà. Il contatto con la natura è una grande opportunità di apprendimento. Le difficoltà sono fisiche, le gioie anche. Vivere a stretto contatto con lei richiede sicuramente più fatica, ma ci rende più forti. Impone l’attesa nei suoi tempi e cicli, ma insegna la pazienza. Ci offre tanto anche attraverso le avversità e le difficoltà incontrate, e per questo ci rende più consapevoli e capaci di assaporare la bellezza intorno a noi.

albero
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La stanchezza del corpo fa tacere il rumore mentale e permette quella comprensione profonda della vita che i nostri vecchi dispensavano con poche ma sagge parole. Si vive e si lavora a stretto contatto con l’essenza della vita, i sensi si affinano nel percepire il sottile equilibrio che ci lega al nostro ambiente.

Un luogo dove sentirsi finalmente più liberi e sereni

Vivere in campagna consente di recuperare un legame ancestrale con il luogo stesso. Chi ci nasce tende poi a tornarci perché la città ha altri ritmi, altre dinamiche, che mal si accompagnano ad uno spirito libero. Gli ampi orizzonti campestri offrono una maggiore libertà di movimento, d’azione, d’espressione. Di gioco.

Immersi in una natura che offre silenzio, tranquillità d’inverno e ci accompagna in un crescendo di vita verso una primavera che esplode e orna i giardini, gli orti, i campi, ci riconnettiamo ad una dimensione vissuta da millenni dai nostri avi: è una dimensione quasi sensoriale che insegna l’armonia tra il mondo fuori e dentro di noi.

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Se gli occhi non percepiscono limiti, confini, divieti, il pensiero riesce a gustare un senso di libertà che man mano pervade tutto l’essere. Qui l’anima prende una boccata d’aria fresca e riusciamo a fare chiarezza sul nostro cammino, passo dopo passo, respiro dopo respiro; la fantasia si accende e la natura diventa compagna di gioco, anche quando si è più grandi.

Bambini che saltano nelle pozzanghere
Credit foto ©Pexels

Approfondimenti

• Andrea Lucio Giulivi, Vivere In Campagna. Come aumentare il proprio benessere e la propria felicità attraverso nuovi stili di vita acquistando la tua casa in campagna, Bruno Editore, 2023.
• Carl Honoré, Elogio della Lentezza. Rallentare per Vivere Meglio, BUR Rizzoli, 2021.
• Roberta Ferraris, Vado a vivere in campagna. Dieci regole per passare dal sogno alla realtà, ed. Terre di Mezzo, 2021.

Sandra Saporito





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