Maria Montessori è stata un’importante pedagogista italiana.
La sua idea di educazione ha smosso gli animi e le menti di una miriade di persone ed il suo metodo educativo è stato scelto in tantissime scuole, italiane e non.
Conoscere la vita di personaggi così illustri è, a mio avviso, fondamentale per poter comprendere fino in fondo il loro pensiero. Come sostiene anche lo psicoanalista americano James Hillman “l’essenza futura della quercia è già contenuta nella ghianda”. Un modo per dire che nulla avviene a caso ma tutto è dettato da una serie di combinazioni passate che insieme collaborano per costruire il presente ed il futuro.
Maria nasce a Chiaravalle, in provincia di Ancona, il 31 agosto 1870.
La sua sete di conoscenza la porta a laurearsi alla facoltà di medicina e chirurgia, accadimento molto raro in quell’epoca. Le donne, allora, si dedicavano solo alla famiglia e alla casa. Lei fu una delle prime donne in Italia a laurearsi in medicina.
Il suo biografo Standing la descrive come “una solida montagna di fronte alle tempeste. Una di quelle rare persone per le quali gli ostacoli sembrano non esistere”.
L’amore per i bambini: ecco come nasce!
La sua passione per l’infanzia nasce quando inizia a prendersi cura e ad osservare i bambini disabili. Si rende conto che il modo in cui venivano curati era scorretto, non adatto alla loro fase di sviluppo. Inizia allora ad esperire insieme a loro, a capirli, a farsi portavoce.
Queste le sue parole: “Io ho lavorato lungamente in questo senso, cercando di rendermi interprete del bambino; ed ho osservato con sorpresa come i bambini corrono verso chi è loro interprete, perchè capiscono che lì vi è qualcuno che può aiutarli”.
Partendo allora da questo mettersi al servizio del bambino, Maria Montessori giunge ad elaborare un metodo di insegnamento e di educazione completamente differente da quello tradizionale dove l’apprendimento risulta attivo fisicamente e mentalmente, dove il corpo lavora per allenare la mente, dove la curiosità e la passione risultano fattori determinanti e necessari per l’assimilazione delle conoscenze.
Il suo modo di leggere e comprendere i bambini affascina il mondo e così, entusiasta di questa risposta positiva al suo pensiero, viaggia come una missionaria di vita in moltissimi paesi fino ad un anno prima della sua morte, avvenuta nel 1952.
Sulla sua tomba si legge: “io prego i cari bambini, che possono tutto, di unirsi a me per la costruzione della pace negli uomini e nel mondo“.
Durante gli anni ’90 il suo volto era il più visto dagli italiani in quanto era raffigurato sulle banconote da mille lire.
Sigmund Freud dichiarò: “Se i bambini fossero allevati in tutto il mondo secondo i suoi principi, la maggior parte degli psicoanalisti non avrebbe più niente da fare”.