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Ecco come risparmiare 370 milioni di dollari l'anno!

Di Daniela Bella - 3 Aprile 2014

Risparmiare utilizzando in maniera intelligente le risorse a disposizione? Si può, e ci ha pensato un ragazzo di 14 anni.

Lui si chiama Suvir Mirchandani, di origini indiane, ed è uno studente statunitense della Dorseyville Middle School di Pittsburgh, in Pennsylvania.

E’ giovanissimo, ma ha trovato il modo per fare risparmiare agli Stati Uniti ben 370 milioni di dollari l’anno. Come? Cambiando il carattere di default dei documenti destinati alla stampa, da Times New Roman (il carattere più usato al mondo) e da Century Gothic (per stampare i documenti ufficialie) al Garamond.

Suvir Mirchandani ospite a CNN

Questa scelta, infatti, permetterebbe al governo Usa di risparmiare poco meno di 400 milioni di dollari l’anno in solo inchiostro.

Tutto ha inizio quando Suvir, passando dalle elementari alle medie, si accorge che il numero di fotocopie distribuite aumenta. E così, dopo essersi chiesto su quanto ammonti il costo di tale proliferazione di documenti stampati, scopre che l’inchiostro costa 75 dollari l’oncia, ovvero il doppio rispetto alla stessa quantità del famosissimo profumo francese Chanel Numero 5, che di fatto costa 38 dollari.

E così il ragazzo ha proseguito e approfondito questo suo studio, arrivando alla conclusione che un carattere come il Garamond risulterebbe il più economico di tutti.

Per arrivare a questa conclusione, Suvir ha prima esaminato i caratteri più ricorrenti nella lingua inglese (e , t , a, o e r) di alcune dispense scolastiche. Poi, attraverso un software dedicato, chiamato APFill® Ink Coverage Software, ha calcolato la quantità di inchiostro necessaria per stampare lo stesso documento in quattro tipi di carattere: Times New Roman, Garamond, Century Gothic e Comic Sans.

Ebbene, quello che è emerso è che usando il Garamond si risparmia in assoluto la maggiore quantità di inchiostro rispetto agli altri font, per via dei tratti più sottili del tipo di carattere.

I fatti parlano chiaro: se si utilizzasse questo carattere, infatti, i costi legati al consumo di inchiosto si ridurrebbero del 24%, dunque circa 21 mila dollari l’anno.

A quel punto gli insegnanti, impressionati da tale risultato, hanno spinto il ragazzo affinchè con la sua ricerca andasse anche oltre. E così Suvir ha studiato il caso di Washington, che ogni anno spende 467 milioni di dollari l’anno per l’inchiostro.

Ebbene, quello che è emerso è che se tutti i documenti federali fossero stampati solo in Garamond si risparmierebbero 136 milioni l’anno. E addirittura, se si “convertisse” a questo carattere anche ogni singolo stato americano, la cifra arriverebbe a 370 milioni l’anno!

Gary Somerset, responsabile della comunicazione del Government Printing Office, ha riguardato con ammirazione la scoperta di Suvir, ma ha anche sottolineato come, attualmente, gli sforzi del governo Usa siano focalizzati sul passaggio dalla carta al web, e quindi sull’opportunità di ridurre le attività di stampa, che peraltro vengano già effettuate su carta riciclata.

Pertanto, va ancora sottolineato che la ricerca di Suvir si basa su un campione di documenti online e non su quelli effettivamente stampati dall’agenzia governativa. E questo, di conseguenza, potrebbe essere il punto debole più grande di questa ricerca, che di fatto potrebbe avere qualche intoppo.

Il ragazzo, comunque, non manca di frecciatine, difatti al CNN dichiara:

“Riconosco che la parte più difficile di tutte è cambiare la mentalità di qualcuno…

Ma non demorde e, ricolmo di speranza, dice:

“Sicuramente mi piacerebbe vedere alcuni cambiamenti reali e sarei felice di andare anche il più lontano possibile affinchè questo cambiamento possa essere possibile…”

Insomma, quello di Suvir è stato uno studio legato al solo uso di inchiostro, ma la speranza è che un giorno ragazzi come lui possano seguire la stessa scia anche per questioni più delicate, politiche e tecniche, nonchè sulla spending review, importantissima in tempi di crisi economica come questi, e sulla sostenibilità ambientale.

Qui di seguito, intanto, ecco il video (in lingua originale) di Suvir Mirchandani ospite a CNN per spiegare ed esporre la sua ricerca.

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