Animalismo
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Vitelli dopati: il servizio di Report svela una tremenda realtà…

Di Gaia Di Giovanni - 28 Aprile 2015

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Un allevatore, un veterinario e uno zootecnico avrebbero causato, per così dire, a tutti noi un danno gigantesco, una fastidiosa presa in giro e una perversa invenzione di certo non salutare per le vittime.
Il servizio di Report andato in onda domenica 26 aprile ci parla di carne dopata; interi allevamenti all’interno dei quali i vitelli venivano imbottiti di quel liquido chiamato “zucchero” dagli inventori del triste gioco, falso zucchero, piuttosto veleno non solo per i vitelli che comunque non avrebbero avuto vita lunga ma soprattutto per noi, inconsapevoli di ciò che sta sulla nostra tavola.

Ma come è possibile che in un paese tanto evoluto, civilizzato, controllato in ogni parte sotto ogni aspetto possa succedere che allevamenti tutt’altro che piccoli e dai quali viene fuori una grandissima quantità di carne poi venduta ad acquirenti di ogni tipo e di ogni età sia venuto a mancare il fondamentale controllo che riguarda igiene e salute degli animali? Perché questi, è triste dirlo, ma sono oggi, fortunatamente non per tutti, cibo, cibo che ingeriamo e facciamo nostro e che non può, per principio e rispetto della persona, contenere sostanze che vadano al di là di ciò che per natura debba esserci dentro.

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In realtà nessun controllo è stato abolito, anzi, il veterinario mandato lì ad occuparsi del benessere di quei luoghi e di quegli animali è stato talmente puntuale e meticoloso che, appena accortosi dei medicinali iniettati agli animali, ha pensato bene di lasciarsi corrompere dal vile e affascinante denaro dimenticando totalmente quanto quello che veniva acquistato da ignara gente fosse praticamente avvelenato.
Ovviamente enormi fette di vitello erano ben vendute, ma di quelle enormità, quanto era davvero vitello? O meglio, quanto era di qualità?

Uno spunto di riflessione è il minimo dopo quest vicenda perché è davvero molto importante il pensiero che ognuno di noi può sviluppare da una domanda un po’ provocatoria: possiamo forse aspettarci qualcosa di diverso oggi e in questo Paese dal momento che tra gli sponsor dell’imminente Expo saranno presenti McDonald’s e Coca Cola?
Non sono certo i maggiori indicatori di un alto livello di salute e di buona alimentazione; ma in quanti si rendono conto di questo e provano un grande senso di vuoto e delusione?
Non era il nostro il bel Paese? Quello della buona cucina e dei forti sapori, tutti naturali, quello della semplicità, quello vero e genuino.
E perché tutto sta andando perduto?

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I mercati dei contadini sono quasi deserti mentre sporchi e nauseanti marchi alimentari di pessima qualità quasi scoppiano di gente che sembra non essere più in grado di distinguere i sapori, quelli veri, assuefatta troppo e per troppo tempo dalla chimica che ci sta divorando.

Nella speranza che questo porti qualcuno alla consapevolezza che qualcosa non va, nella speranza quindi che questo qualcuno si arrabbi anche un po’ decidendo di schierarsi dalla parte di chi vuol fare del bene affinchè possa a sua volta ricevere bene, nella speranza di una totale rivalutazione delle radici dalle quali veniamo e alle quali sarebbe meraviglioso tornare, è questo per tutti un invito a riscoprire tutto ciò che di vero ci circonda perché prezioso e bisognoso della nostra protezione.

Gaia Di Giovanni





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