Una delle più grandi paure comune agli esseri umani è la morte. Se si tratta poi della morte dei propri genitori è addirittura devastante. Coloro che sono per noi amore, protezione, donatori di fiducia illimitata, vengono a mancare e il nostro mondo interiore crolla in un istante. Se vissuto nell’infanzia, un dolore del genere è in grado di modificarci addirittura geneticamente, pensate alla potenza distruttiva che può avere. E’ un vuoto che si insinua nell’inconscio e ci porta a pensieri di solitudine profonda, di colpa, di inadeguatezza.
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I Grandi Pacifisti della Storia
Discutevo su facebook dell’immigrazione dopo essermi imbattuta in un’ interessante riflessione sulla paura del diverso nella nostra società. Interagendo con altri utenti, mi è stato suggerito di guardare un video su Thomas Sankara, politico e rivoluzionario burkinabè che conoscevo da tempo, sebbene non avessi mai approfondito la sua storia. Guardando il filmato, ne sono rimasta piacevolmente colpita perché i personaggi come Sankara, più che tirar su l’umore, rigenerano l’anima, qualunque cosa essa sia. Mi è così sorto il desiderio di scrivere un pezzo sui grandi pacifisti, uomini e donne, della storia. Per ragioni di sintesi non potrò includerli tutti ma spero che i nomi scelti siano un buon inizio.
Martin Luther King: l’uomo che credeva nei sogni
Era il 15 Gennaio del 1929 quando un uomo che avrebbe cambiato la storia veniva al mondo ad Atlanta, in Georgia, nel profondo Sud degli States. In quell’epoca c’erano i bianchi e c’erano i neri, c’erano le fontanelle pubbliche per i bianchi e quelle per i neri, posti a sedere sui bus per gli uni e posti per gli altri, c’erano grandi distinzioni dove poteva andare un colore, non poteva andare l’altro e viceversa.
Ahmad: la leggenda del Pianista di Damasco
Sembra una favola, una leggenda, d’altri tempi, sotto le bombe di Damasco, un ragazzo, pianista e costruttore di pianoforti, decide di mettersi a suonare fra le vie del più rande campo profughi palestinese ( Camp Yarmouk), tra le macerie architettoniche ed umane della guerra in Siria.
Un principe, perché questo è chi è nobile d’animo, che arma il suo strumento di pace contro la guerra, per far arrivare un messaggio che possa attraversare le barriere costruite dal conflitto, suona pezzi della resistenza palestinese e chi passa si ferma e canta e lui riesce a far arrivare un messaggio e a far parlare ancora di questa situazione assurda, di guerra senza fine.
Il Messaggio Di Charlie Chaplin Del 1940, Ancora Terribilmente Attuale
Il grande dittatore (The Great Dictator) è un film del 1940 diretto, prodotto e interpretato da Charlie Chaplin, trasmesso per la prima volta col sonoro e durante la seconda guerra mondiale. E’ l’occasione per l’attore di esprimere il suo pensiero e di farlo sentire al mondo. Una satira pungente del nazismo ma purtroppo ancora attuale quando pensiamo al senso delle parole.
Il film ottenne cinque candidature al premio Oscar, inclusi miglior film e miglior attore allo stesso Chaplin nel 1941.
Il messaggio che il barbiere ebreo, scambiato per il terribile dittatore, lancia al popolo è un messaggio terribilmente attuale, terribilmente vero e soprattutto un grido di speranza, un inno al cambiamento.
Imagine di John Lennon Disegnata da P. Stanley
Una canzone disegnata, che idea fantastica quella di Pablo Stanley. Che dire di lui… solo un ragazzo che ama disegnare, i fumetti, gli hamburger vegetali e raccontare storie sciocche. Ecco come interpreta la famosa Image di John Lennon…
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Il discorso all’Onu di Malala, la sedicenne candidata al Nobel per la pace [Testo e Video]
Ferita in Pakistan Malala è ora candidata al premio Nobel per la pace per il suo impegno sui diritti umani. Leggete la storia di Malala che ha fatto il giro del mondo, e poi leggete il suo discorso all’Onu e dite se non è destinata a fare grandi cose!
Cari fratelli e sorelle ricordate una cosa. La giornata di Malala non è la mia giornata. Oggi è la giornata di ogni donna, di ogni bambino, di ogni bambina che ha alzato la voce per reclamare i suoi diritti.