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Martin Luther King: l'uomo che credeva nei sogni

Di Valeria Bonora - 25 Agosto 2014

Martin Luther King

Era il 15 Gennaio del 1929 quando un uomo che avrebbe cambiato la storia veniva al mondo ad Atlanta, in Georgia, nel profondo Sud degli States. In quell’epoca c’erano i bianchi e c’erano i neri, c’erano le fontanelle pubbliche per i bianchi e quelle per i neri, posti a sedere sui bus per gli uni e posti per gli altri, c’erano grandi distinzioni dove poteva andare un colore, non poteva andare l’altro e viceversa.

Ma Martin King non ci stava, non vedeva una cosa giusta in questa distinzione di colori. Divenne così uno dei più grandi uomini pacifisti al mondo, tanto che negli anni che vanno dal ’55 al ’60 divenne ispiratore e sostenitore e organizzatore delle iniziative per il diritto di voto ai neri e per la parità nei diritti civili e sociali, oltre che per l’abolizione di ogni forma di discriminazione razziale.

“Noi sfidiamo la vostra capacità di farci soffrire con la nostra capacità di sopportare le sofferenze.metteteci in prigione, e noi vi ameremo ancora. Lanciate bombe sulle nostre case e minacciate i nostri figli, e noi vi ameremo ancora. Mandate i vostri incappucciati sicari nelle nostre case nell’ ora di mezzanotte, batteteci e lasciateci mezzi morti, e noi vi ameremo ancora. Fateci quello che volete e noi continueremo ad amarvi. Ma siate sicuri che vi vinceremo con la nostra capacità di soffrire. Un giorno noi conquisteremo la libertà, ma non solo per noi stessi: faremo talmente appello alla vostra coscienza e al vostro cuore che alla fine conquisteremo anche voi, e la nostra vittoria sarà piena.”

Leggendo i grandi pensatori religiosi, decise di diventare pastore battista e nel 1948 iniziò gli studi al Crozer Theological Seminary di Chester, in Pennsylvania, una scuola principalmente composta da bianchi, e nel 1951 ricevette il baccalaureato in teologia.

Già a venticinque anni era pastore nella chiesa di Montgomery, in Alabama, una delle cittadine in cui la situazione razziale era tra le più dure, nello stesso periodo diventò vicepresidente del Consiglio dell’Alabama per i rapporti umani e entrò nel National Association for the Advancement of Colored People, l’Associazione Nazionale per il Progresso della Gente di Colore.

Martin Luther King

Martini Luther King e il movimento per i diritti civili

Nel corso della sua vita il pastore King viene spesso arrestato dai bianchi per le sue proteste, il culmine delle rivolte avviene nel 1955 quando Rosa Parker, una donna di colore, viene arrestata per non aver ceduto il suo posto sull’autobus ad una ragazzo bianco. Qui le proteste diventano pressanti, Edgar Nixon firmò la cauzione della PArker ed avvisò King, la sera stessa del processo si riunirono e decisero di mettere in atto un sistema di protesta non violento, basato sul boicottaggio dei servizi pubblici: nessun nero doveva utilizzare gli autobus.

La società degli autobus perse molti soldi, vennero organizzati gli spostamenti con le auto e con i taxi, King venne arrestato con la scusa di eccesso di velocità mentre trasportava dei neri in giro per la città, ci furono rappresaglie anche da parte delle compagnie assicurative, i tribunali parlavano di legge anti boicottaggio. Questa situazione durò fino a quando il 13 novembre 1956, la Corte Suprema degli Stati Uniti dichiarò fuorilegge la segregazione razziale sui mezzi di trasporto pubblici in quanto incostituzionale.

Nel 1957 Martin Luther King e Ralph Abernathy insieme altri attivisti per i diritti civili della comunità afroamericana, fondarono il Southern Christian Leadership Conference, ovvero il Congresso dei Leader Cristiani degli Stati del Sud, fondato su ferrei precetti legati alla non-violenza, molto legato allo stile di Gandhi e suggerendo una resistenza passiva.

“E facile dire: “aspettate”. Ma quando avete visto una plebaglia inferocita linciare a volontà le vostre madri e i vostri padri… e i poliziotti pieni d’odio maledetto colpire e perfino uccidere impunemente i vostri fratelli e le vostre sorelle… quando sentite la vostra lingua torcersi se cercate di spiegare alla vostra bambina di sei anni perché non può andare al luna- park, e vedete spuntarle le lacrime quando sente che è chiuso ai bambini neri… quando vi perseguita notte e giorno il fatto di essere nero, non sapendo mai che cosa vi può accadere; allora voi comprendete perché per noi è tanto difficile aspettare”.

La rivoluzione di Martin Luther King si espandeva a macchi d’olio, nel 1963 la battaglia non violenta dilaga in più di 800 città. Il 28 Agosto 1963, la grande marcia di 250mila persone a Washington, al Lincoln Memorial, unite per chiedere l’approvazione della legge sulla parità dei diritti civili per bianchi e neri, viene incoronata con il discorso di Martin Luther King ” I have a dream”che entrò nella storia.

I have a dream

« I have a dream: that one day this nation will rise up and live out the true meaning of its creed: “We hold these truths to be self-evident, that all men are created equal” »
« Ho un sogno: che un giorno questa nazione si sollevi e viva pienamente il vero significato del suo credo: “Riteniamo queste verità di per sé evidenti: che tutti gli uomini sono stati creati uguali” »

La legge per i diritti civili viene approvata il 10 febbraio 1964.

La Domenica del 7 marzo 1965, ricordata come il “Bloody Sunday“, divenne una data famosa per mostrare all’opinione pubblica la violenza e la brutalità della polizia verso i manifestanti non-violenti appartenenti al movimento per i diritti civili.

Il 15 marzo il Presidente Johnson annuncia la legge sul diritto al voto che verrà firmata il 6 agosto, la Voting Rights Act, che permette alle persone di colore di poter prendere parte alle votazioni.

Martini Luther King e il Premio Nobel per la Pace

Il 14 ottobre del 1964, King riceve il Nobel per la Pace da Stoccolma, subito il pastore fece presente che a vincere il premio non era da solo, ma insieme a quella moltitudine di persone che aveva lottato insieme a lui.

«Il premio Nobel per la pace è stato assegnato a Martin Luther King per aver fermamente e continuamente sostenuto il principio della non-violenza nella lotta razziale nel suo Paese».

I soldi del premio, 54 milioni, vennero subito messi a disposizione per la causa dei Diritti Civili.

Martin Luther King

Il 4 aprile 1968 Martin Luther King, a Memphis, viene assassinato sulla terrazza dell’hotel che lo ospitava insieme ad altri leader neri.

La sua vita potrà anche essere terminata ma la sua lotta continua, la sua idea di non-violenza, la sua visione dei diritti dell’uomo e il suo sogno di fratellanza umana tra i popoli è qualcosa che vive e che vivrà per sempre, la sua battaglia è stata solo l’inizio per “un sogno“.

La canzone Pride (In The Name Of Love) è stata dedicata dagli U2 ad un uomo che lottò per la pace, per i diritti… per l’amore.

“chi lo uccise gli tolse la vita ma non riuscì a togliergli l’orgoglio





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