Il giardinaggio è una pratica preziosa e utile al nostro benessere per diversi aspetti. Contemplare i cambiamenti della natura in uno spazio familiare permette d’imparare molto dalla vita stessa che s’incarna in forme mutevoli lungo le stagioni.
I fiori che dopo il lungo inverno sbocciano diventano la metafora della fioritura personale dopo un tempo di introspezione; l’autunno insegna a lasciar andare i rami secchi, i pesi morti; il dolce canto d’amore delle rane nelle prime notti calde invita a godersi l’attimo sotto un sereno cielo stellato.
In un giardino ci trovo di tutto. Anche un po’ di me. Sorrido ai colori. Respiro il silenzio dei fiori. Amo ancora. Metto radici nei miei sogni.
(Fabrizio Caramagna)
Il giardinaggio come strumento di autoterapia
Il giardinaggio offre un terreno fertile, letteralmente e metaforicamente, per l’autoterapia. La sua capacità di influenzare positivamente il nostro benessere mentale ed emotivo è stata riconosciuta e studiata anche in ambito psicoterapico dove viene proposta la “garden therapy” o “ortoterapia“.
A volte sentiamo il bisogno di affondare le mani nella terra per scaricare la tensione, o di tagliare rami e fiori secchi per alleggerire i pensieri, proiettando un bisogno interiore che nella quotidianità fatichiamo a manifestare, lasciando andare emozioni pesanti. I movimenti ripetitivi, concentrati sul terreno o le piante, hanno una funzione meditativa che placca il rimugino mentale e aiuta a ritrovare il proprio equilibrio interiore, assieme a una piacevole sensazione di leggerezza, lucidità e consapevolezza.
Se queste impressioni personali possono essere comprese da chi coltiva un pezzo di terra, anche la scienza ha convalidato gli effetti benefici del giardinaggio sulla nostra salute e ha osservato che aiuta a ridurre lo stress e l’ansia. Immergersi nel verde, respirare aria fresca e sentire il sole sulla pelle ha un effetto calmante sul sistema nervoso, abbassando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
Inoltre, il contatto diretto con la terra, le piante, gli alberi regala un profondo senso di pace e realizzazione, anche grazie ai terpeni: le essenze aromatiche rilasciate dalle piante che hanno uno spiccato effetto terapeutico. Poi, concentrandoci sulle esigenze delle piante, la nostra attenzione si sposta naturalmente dai pensieri negativi.

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Come il contatto con la natura favorisce la crescita interiore
Il giardino non è soltanto una passione ma è anche un’attività di cura che porta a riflettere su molti aspetti dell’esistenza. Chi coltiva l’orto sa quanto sia importante proteggere i delicati semi piantati se si vuole un buon raccolto. I semi sono come promesse di un futuro prossimo, che necessitano di nutrimento e attenzione. A volte rappresentano i nostri sogni e progetti, che “piantiamo” nella terra con la speranza che mettano radici profonde nella realtà. Per questo, l’atto di prendersi cura di un giardino può essere una potente metafora della cura e della compassione che estendiamo nelle nostre vite. Così come nutriamo le piante, siamo chiamati a nutrire noi stessi.
Il giardino rispecchia le stagioni della nostra vita, con i naturali periodi di crescita, le sfide da superare (erbacce, parassiti) e la necessità finale di lasciar andare quando le piante appassiscono e muoiono. Poi, capita di confrontarsi con eventi atmosferici quali bufere, grandini, tempeste. La natura ci invita allora ad accogliere il cambiamento con la consapevolezza che il bello e il brutto tempo sono parte della vita e che ogni distruzione può essere preludio di rinascita.
Ci si rimbocca le maniche e si va avanti con la terra sotto le unghie e la speranza di giorni migliori nel cuore. Anche nei momenti più difficili, la natura ci parla di speranza. Questo processo ciclico può offrirci preziose lezioni sull’accettazione e l’ impermanenza.
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I benefici di avere un giardino come rifugio di pace
Prendersi cura di un giardino richiede di osservare con attenzione lo stato di salute delle piante, del terreno, soffermandosi a volte sui dettagli come il colore delle foglie, la granulosità del terreno, i riflessi di luce su una goccia d’acqua. Stare a contatto diretto con la terra e le piante coinvolge tutti i nostri sensi, aiutandoci ad abitare l’attimo presente.
Quando le mani sono a contatto con la terra e il nostro naso viene solleticato dai profumi aromatici delle piante, la mente si focalizza su ciò che stiamo sperimentando lasciando andare il resto. Questo ci aiuta a coltivare la consapevolezza del “qui e ora” come un angolo di pace nel nostro quotidiano mentre l’esposizione alla luce solare favorisce la produzione di serotonina, un neurotrasmettitore associato a sentimenti di benessere e felicità.

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Perché il giardinaggio è una pratica spirituale
Il giardinaggio può essere visto come una pratica spirituale per una moltitudine di ragioni in quanto permette di coltivare la consapevolezza del momento presente e una connessione privilegiata con Madre Natura.
Nelle nostre vite frenetiche, il giardinaggio ci costringe a rallentare, a recuperare l’intima connessione col ciclo delle stagioni. In questo modo, ci riappropriamo della profonda comprensione del ciclo della vita tra nascita, crescita, morte e rinascita. La continua trasformazione della natura di cui possiamo essere testimone può aprirci alla dimensione del sacro, con un sentimento di gratitudine e stupore.
Il giardinaggio offre uno spazio per la contemplazione, un’esperienza diretta dei ritmi della natura e una connessione intima e sensoriale con la forza vitale che ci sostiene tutti. Coltiva qualità come la pazienza, la consapevolezza e l’interconnessione, o “interessere” come preferiva chiamarla il monaco zen Thich Nhat Hanh, concetti fondamentali in molte tradizioni spirituali.
Ecco che il giardino diventa un santuario, un luogo sacro dove possiamo nutrire non solo le piante ma anche la nostra interiorità, diventare gentili guardiani di un pezzo di terra mentre riceviamo con umiltà, gratitudine e gioia innumerevoli insegnamenti della terra, dell’aria, dell’acqua e del sole.
Questa comprensione può portare alla consapevolezza del delicato equilibrio della natura e del nostro posto nel mondo.
Le tecniche di mindfulness da applicare nel giardino
Il giardinaggio è una pratica utile per coltivare la consapevolezza, motivo per il quale viene usato anche nelle pratiche di Mindfulness o giardinaggio consapevole.
Per iniziare, possiamo per esempio prenderci un momento per osservare attentamente una singola pianta (o un fiore) e notare i dettagli con genuina curiosità, con la mente del principiante, come se la vedessimo per la prima volta: notiamo le sfumature di colore, la forma delle foglie, la trama dei petali, come la luce interagisce con la sua superficie, la setosità o ruvidità delle foglie. Lasciamo che la mente si concentri unicamente su ciò che vediamo e percepiamo, senza giudicare o tentare di spiegare nulla. Viviamo semplicemente l’esperienza.

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Se invece ci sentiamo più al nostro agio con l’udito, possiamo chiudere gli occhi per un momento e sintonizzarci sui suoni che percepiamo nel giardino. All’inizio potremmo percepire il fruscio delle foglie al vento e il canto di un uccello, per poi gradualmente aprire la nostra consapevolezza ad altri suoni, come il ronzio di un bombo che svolazza poco più in là…
Accogliamo semplicemente ogni suono senza cercare di identificarlo o analizzarlo.
Allo stesso tempo, possiamo sederci nell’erba, chiudere gli occhi e posare le mani sul terreno, sentire e percepire la temperatura, l’umidità, concentrandoci sulla sensazione sotto le nostre dita della terra o dell’erba.
Ogni senso e ogni elemento può diventare un terreno esplorativo capace di ampliare la nostra consapevolezza, regalandoci quiete interiore e una sensazione di presenza gentile, scevra da aspettative e giudizi, un luogo dove possiamo stare e permetterci di essere, con naturalezza e semplicità.
La pratica del giardinaggio è in grado di coinvolgere mente, corpo e anima. La sua capacità di ridurre lo stress, migliorare l’umore, promuovere la consapevolezza e offrire un senso di connessione e sacralità lo rende uno strumento prezioso per il benessere e la nostra crescita personale e spirituale.
Fonti e approfondimenti:
• Simson Sharon. Horticulture as therapy: Principles and practice. CRC Press, 1997.
• Sue Stuart-Smith, Coltivare il giardino della mente. Il potere riparatore della natura, Rizzoli, 2021.