Curiosità

Origami, l’antica arte giapponese che dona pace

Di Sandra Saporito - 2 Aprile 2024

Esiste una meravigliosa leggenda giapponese che ha influenzato la vita di molte persone e veicola ancora oggi un potente messaggio di pace. Secondo questa antica credenza nipponica, chi piega mille piccoli origami a forma di gru e le unisce in un’unica ghirlanda vedrà il suo più grande desiderio diventare realtà.

L’origine degli origami

L’arte degli origami ( lett. “carta piegata” in giapponese) nasce assieme alla carta Washi in Giappone, intorno al VI secolo d.C. e deriva dallo Shintoismo, la religione animista nativa dell’isola che contempla un mondo abitato da presenza spirituali chiamate Kami.

La parola Kami indica per omofonia sia ‘carta’ che ‘Dei’, rivelando il potere spirituale che lega l’arte degli origami ai rituali shintoisti, ma questa connessione traspare anche nella natura stessa della carta usata per dare forma a queste piccole opere d’arte.

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Per loro natura, le divinità stanno su un piano superiore rispetto all’uomo mentre per la produzione della carta Washi, usata per comporre gli origami, si usano fibre vegetali che tendono a galleggiare sulla superficie dell’acqua ricordando l’essenza superna delle divinità rispetto agli altri piani di esistenza, motivo per il quale la carta Washi, la cui fabbricazione è finalmente riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità, è stata accolta all’epoca come un mezzo per entrare in contatto con le divinità e la dimensione spirituale del mondo.

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Quando piegare la carta significa meditare con le mani

L’arte degli origami, ovvero l’abilità di piegare la carta per farle assumere numerose forme, custodisce un significato profondo. Secondo i principi dello Shintoismo, l’origami rappresenta il ciclo vitale, la trasformazione continua.

La fragile carta assume nuova forma attraverso un processo complesso che richiede pazienza e dedizione, rappresenta il mistero dell’esistenza che si trasforma continuamente in quanto la bellezza dell’origami non risiede nella carta stessa, nella sua natura originaria, bensì nella forma che assume grazie ai movimenti calmi e sapienti delle mani.

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Lo stato interiore creatosi mentre le dita eseguono con calma le pieghe che danno nascita ad animali e piante cartacei è simile ad una meditazione. Mentre le mani si muovono, si tesse una relazione sensoriale con la carta. Mentre la pelle ascolta, la mente tace, riposa. L’intento segue, piega dopo piega la creazione che prende forma lentamente sotto i nostri occhi e nasce nel cuore una sensazione piacevole di serenità e pace.

Il processo creativo diventa un nido nel quale accoccolarsi mentre il tempo si nasconde nelle increspature della carta. Nascono davanti ai nostri occhi un fiore, un cerchio, un animale. Lo stesso piccolo quadrato di carta può racchiudere mille forme, sempre nuove, sempre diverse, eppure condividono la stessa essenza. E mentre le mani continuano a muoversi il mondo ci parla. Vediamo l’allegoria della vita prendere vita tra i nostri palmi. Qualche timido riflesso di luce si palesa sulla superficie delle fibre vegetali così sapientemente lavorate, osserviamo l’attimo. La mente è serena, contempla il vuoto mentre il cuore si apre ad una connessione profonda.

“Quando le mani sono impegnate, il cuore è sereno”

Akira Yoshizawa

Oltre a rasserenare la mente e a promuovere un contatto più armonioso col tempo, gli origami sono conosciuti per stimolare la creatività e la memoria, allontanare lo stress e favorire l’apprendimento della geometria.

Il significato di alcuni origami

Se nella cultura occidentale gli origami rappresentano per lo più un’abilità artistica o un raffinato hobby, essi rivestono ancora oggi una grande importanza nella cultura giapponese. In effetti, vengono tutt’ora usati come doni di buon augurio, con significati specifici in base a ciò che rappresentano.

Un fiore di carta piegata
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La gru della Manciuria (“Tsuru”) per esempio è un simbolo di pace e viene regalata per augurare salute, speranza, benessere e felicità. L’origami della rana (“kaeru”) è un simbolo molto antico ed è anch’essa un caso di omofonia che indica sia “rana” che “ritorno a casa” e viene regalata come augurio di buon viaggio a chi intraprende un lungo cammino.

Il fiore di Loto simboleggia nuova vita e nuovi inizi, la purezza e l’evoluzione spirituale; l’origami della camelia (“tsubaki”) raffigura la bellezza, la perfezione, l’eccellenza e la raffinatezza; il ventaglio di carta piegata (“sensu”) rappresenta un augurio di successo, prosperità, lunga vita e felicità.

La farfalla (“chocho”) indica la bellezza, la gioia, la trasformazione, i nuovi inizi, la rinascita, mentre alcuni la considerano come simbolo d’amore, motivo per il quale vengono spesso appese delle farfalle di carta alle coppe dei novelli sposi per il loro brindisi di matrimonio.

L’origami della tartaruga (“kame”) esprime longevità, saggezza e protezione mentre il lingotto d’oro (“Yuan Bao”) rappresenta un’offerta da bruciare in onore dei propri antenati.

Mille piccole gru di carta per la pace

La gru della Manciuria è un animale totemico importante per il popolo giapponese che secondo la leggenda vivrebbe mille anni e concederebbe un favore in cambio di un atto di sacrificio, così come narrato nella bellissima storia Tsuru no Ongaeshi (“la gratitudine della Gru”), motivo per il quale dare forma ad una piccola gru di carta per ogni suo anno di vita rappresenterebbe un importante rituale benaugurante.

Questo lungo lavoro chiamato senbazuru è al centro della commovente storia di Sadako Sasaki, una bimba che sopravvisse alla bomba di Hiroshima ma che si ammalò gravemente di leucemia in seguito alle radiazioni. Per incoraggiarla nel suo lungo percorso di cura, una sua amica le raccontò la leggenda delle mille gru e le regalò il primo origami, con la preghiera che possa guarire.

La storia di Sadako Sasaki e delle 1000 gru in origami
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Sadako iniziò così a piegare tante piccole gru in origami pregando nella speranza di poter tornare in salute. Purtroppo morì prima di completare la sua opera con 644 piccole gru di carta intorno a lei. I suoi amici portarono a termine il senbazuru di Sadako per onorare la sua memoria e la sua perseveranza e diffusero la sua storia e quella dei bimbi che come lei avevano sofferto per colpa della bomba atomica di Hiroshima.

Oggi, nel Parco Memoriale della Pace di Hiroshima è possibile vedere la statua di Sadako che tiene in mano un origami a forma di gru. Sotto la statua si può leggere: “Questo è il nostro grido, questa è la nostra preghiera, per costruire la pace nel mondo”.

Fonti e approfondimenti
Giappone per tutti: origami
Origami: cosa sono, origini, potere terapeutico e forme più famose
La Storia di Sasaki Sadako e la Leggenda delle 1000 Gru di Origami
Leggenda Giapponese “Tsuru No Ongaeshi”

Sandra Saporito





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