Psicologia

Paura di guidare: cosa rivela e come superarla

Di Cristina Rubano - 11 Marzo 2022

La paura di mettersi al volante è un disagio psicologico di tipo ansioso con importanti ripercussioni sull’autonomia della persona che sperimenta una preoccupazione sproporzionata quando è alla guida e che la porta man mano a rinunciare all’auto e a restringere progressivamente i propri margini di autonomia.

Provare disagio quando ci si mette alla guida, intravedere pericolo ovunque, sentirsi paralizzati dall’ansia con tachicardia, mani che sudano, cuore che batte all’impazzata e uno stato di crescente confusione mentale rende l’automobile un esperienza terrorizzante a cui ben presto la persona sarà portata a rinunciare in parte o del tutto. Può trattarsi di un vero e proprio disturbo fobico o di una forma di stress post traumatico.

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Paura di guidare come stress post traumatico

In certi casi la paura di guidare ha a che fare con un incidente o un altro evento traumatico che la persona ha vissuto mentre era alla guida della propria auto. Ad esempio, la persona può aver vissuto un grave incidente d’auto che può aver messo a repentaglio la propria vita o di altri ed essersi sentita sopraffatta e impotente rispetto a quanto stava accadendo vivendo un estrema sensazione di paura e terrore o, al contrario, di competo distacco ed estraniamento difensivo dalla realtà. L’incidente viene vissuto allora come un evento traumatico che la persona può aver difficoltà ad elaborare.

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Possono quindi manifestarsi parziali amnesie relative all’episodio, accompagnate da flashback intrusivi o incubi  e tutta una serie di reazioni psichiche, fisiche e comportamentali che la persona metterà in atto automaticamente non appena una qualsiasi situazione le ricorderà l’accaduto. Queste persone, in altri termini, non possono avvicinarsi al ricordo del trauma subito perché ogni stimolo in tal senso le fa sentire come se lo stessero rivivendo in quel preciso momento.

Per questo motivo le persone colpite da stress post traumatico tendono ad evitare qualunque situazione o discorso che riguardi l’evento, in questo caso sarà la guida dell’automobile ad essere del tutto messa al bando. In casi come questi esistono specifici protocolli terapeutici (come l’EMDR) per aiutare le persone ad elaborare specifici traumi, a riorganizzarli nella propria esperienza in modo che il ricordo dell’evento, per quanto spiacevole, non sia più in grado di riattualizzare la sintomatologia di terrore e di allarme che lo ha connotato nel passato.

“Il trauma è una realtà della vita, ma non per questo dev’essere una condanna a vita.”

(Peter A. Levine)

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Paura di guidare come fobia specifica situazionale

uomo che guida
Credit foto © Pexels

Più comunemente la paura di guidare rientra nei disturbi d’ansia di tipo fobico, si può parlare in alcuni casi di una vera e propria fobia di guidare (amaxofobia). In altri casi si tratta di una paura più sfumata che risulta però comunque piuttosto limitante per la persona che  potrebbe non rinunciare del tutto ad usare l’auto, ma farlo solo in determinate circostanze, a costo di estenuanti controlli, accortezze e di fatto limitazioni per sé stessa e gli altri. La persona, ad esempio, prende la macchina solo per percorsi consueti, diurni e ben conosciuti rinunciando a percorrere tratti extraurbani, a guidare di notte o a recarsi in posti di cui non conosce la strada o guidando solo se è in compagnia di un’altra persona. Potrebbe sperimentare ansia rasente il panico qualora le capiti di sbagliare strada, di dover fare una deviazione obbligata o di vivere qualunque altro inconveniente. Tutto questo inficerà, naturalmente, la sua lucidità e la esporrà maggiormente proprio a quei pericoli che tenderebbe evitare.

Per vincere la paura, come sa ogni persona che vive ansia e panico alla guida, non bastano rassicurazioni e consigli razionali. Spesso anzi queste persone sono tutt’altro che incapaci di portare la macchina, la loro natura ansiosa le rende probabilmente più attente e prudenti della media ma l’intensità dell’ansia, l’eccessiva ipervigilanza le porteranno a sovrastimare i pericoli esterni e a sottostimare la proprie capacità di fronteggiamento rendendo l’esperienza di guida, invece di una conferma della propria indipendenza, una riprova della propria inettitudine e della pericolosità/cattiveria del “mondo là fuori”!

“Coraggio ce l’ho. È la paura che mi frega.” (Totò)

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Cosa nasconde la paura di guidare?

Come per tutte le ansie di tipo fobico, la situazione temuta è solitamente solo un “feticcio”: la mente ha spostato un’angoscia profonda su una situazione/oggetto esterni che la rappresentano. In questo modo, questa è la “logica” della difesa di tipo fobico, per evitare l’angoscia sarà sufficiente evitare la situazione temuta. La persona però paga per questo un caro prezzo; nel nostro caso sarà impossibilitata o fortemente limitata ad utilizzare l’automobile per i propri spostamenti.

Spesso la macchina ben si presta, lo si vede nel simbolismo dei sogni, a rappresentare le aree di autonomia della personalità (in fondo è il mezzo che ci consente di andare dove vogliamo senza dipendere da altri) e non di rado la paura di guidare può riguardare un malessere vissuto in quest’area. Per i più diversi motivi infatti l’autonomia può essere una dimensione piuttosto ambivalente, desiderabile solo in apparenza o in parte, ma vissuta anche, spesso a livelli inconsapevoli, con paura e timore perché implica in qualche modo la rinuncia a posizioni o pretese più infantili. In questi casi un percorso psicologico di crescita e autoconoscenza che porti a comprendere la cause della paura di guidare e a risolverla, può portare un profondo arricchimento e aiutare la persona a mettere in moto le risorse adulte della personalità.

“Ma ricordati sempre che i mostri non muoiono.

Quello che muore è la paura che t’incutono.”

(Cesare Pavese)

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