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L'uccisione dei cani in Ucraina continua

Di Elena Bernabè - 3 Gennaio 2013

Tante le proteste in tutto il mondo per lo sterminio dei cani avvenuto in Ucraina prima degli europei di calcio di quest’anno. Purtroppo nulla è servito a fermare la serie innumerevoli di morti di cani randagi.
Potete leggere qui l’articolo scritto mesi fa da Eticamente. Vi consigliamo anche la lettura del pensiero di Annamaria Manzoni sulla questione.
Da quando gli europei sono terminati i riflettori su questa drammatica vicenda sono calati. Ma i cani continuano ad essere uccisi. A testimoniarlo è Andrea Cisternino, ex delegato Oipa in Ucraina, fotografo di professione e animalista convinto. Potete leggere l‘intervista che ha rilasciato al Corriere della sera.
Questa una sua dichiarazione davvero amara: “Per i cani di strada non è cambiato nulla, solo che ora ce ne sono di meno perché l’eccidio perpetrato da quelli che qui vengono chiamati “dog hunter”, cacciatori di cani ma anche di gatti, è iniziato nel 2010 e ha fatto migliaia di vittime e tutt’ora continua a pieno ritmo Quello che è cambiato è il comportamento degli animalisti stranieri: niente più proteste o manifestazioni, sono spariti tutti. Dopo il can can mediatico i cani ucraini sono stati dimenticati e sono tornati a morire in silenzio”.
I sipari sono calati ma la strage no. Per restare sempre aggiornati sulla triste vicenda e per poter fare concretamente qualcosa vi consigliamo di seguire il sito di Andrea iononpossoparlare.com
Fonte: Corriere.it
 
 





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