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La straordinaria leggenda Cherokee del lupo bianco e del lupo nero

Di Sandra Saporito - 5 Marzo 2018

La leggenda Cherokee del lupo bianco e del lupo nero

Una vecchia leggenda Cherokee racconta che un giorno il capo di un grande villaggio decise che era arrivato il momento di insegnare al nipote preferito cosa fosse la vita. Lo porta nella foresta, lo fa sedere ai piedi di un grande albero e gli spiega: — Figlio mio, si combatte una lotta incensante nella mente e nel cuore di ogni essere umano. Anche se io sono un saggio e vecchio capo, guida della nostra gente, quella stessa lotta avviene dentro di me. Se non ne conosci l’esistenza, ti spaventerai e non saprai mai quale direzione prendere; magari, qualche volta nella vita vincerai, ma poi, senza capire perché, all’improvviso ti ritroverai perso, confuso e in preda alla paura, e rischierai di perdere tutto quello che hai faticato tanto a conquistare.

Crederai di fare le scelte giuste per poi scoprire che erano sbagliate. Se non capisci le forze del bene e del male, la vita individuale e quella collettiva, il vero sé e il falso sé, vivrai sempre in grande tumulto.— disse il capo al bambino ce lo ascoltava con attenzione.

Poi proseguì: — È come se ci fossero due grandi lupi che vivono dentro di me: uno bianco, l’altro nero. Il lupo bianco è buono, gentile e innocuo; vive in armonia con tutto ciò che lo circonda e non arreca offesa quando non lo si offende; sta molto attento a tutti gli altri lupi del suo branco e non devia mai dalla propria natura.

lupo bianco leggenda cherokee

Ma c’è anche un lupo nero che vive in me, ed è molto diverso: è rumoroso, arrabbiato, scontento, geloso. Le più piccole cose gli provocano accessi di rabbia; litiga con chiunque, continuamente, senza ragione. Quel lupo cerca guai ovunque vada, perciò li trova facilmente; non si fida di nessuno quindi non ha veri amici. A volte è difficile vivere con questi due dentro di me, perché entrambi lottano strenuamente per dominare la mia anima.

Al che, il ragazzo chiede ansiosamente: — Quale dei due lupi vince, nonno?

Con voce ferma, il capo risponde: — Tutti e due, figlio mio. Vedi, se scelgo di nutrire solo il lupo bianco quello nero mi aspetta al varco per approfittare di qualche momento di squilibrio, o in cui sono troppo impegnato e non riesco ad avere il controllo di tutte le mie responsabilità, e attaccherà il lupo bianco, provocando così molti problemi a me e alla nostra tribù; sarà sempre arrabbiato e in lotta per ottenere l’attenzione che pretende. Ma se gli presto un po’ di attenzione perché capisco la sua natura, se ne riconosco la potente forza e gli faccio sapere che lo rispetto per il suo carattere e gli chiederò aiuto se la nostra tribù si trovasse mai in gravi problemi, lui sarà felice e anche il lupo bianco sarà felice ed entrambi vincono. E tutti noi vinciamo.

Confuso, il ragazzo chiede: — Non capisco, nonno, come possono vincere entrambi?

Il capo continua: — Vedi, figlio mio, il lupo nero ha molte importanti qualità di cui posso aver bisogno in certe circostanze: è temerario, determinato e non cede mai; è intelligente, astuto e capace dei pensieri e delle strategie più tortuose, caratteristiche importanti in tempo di guerra. Ha sensi molto acuti e affinati che soltanto chi guarda con gli occhi delle tenebre può valorizzare. Nel caso di un attacco, può essere il nostro miglior alleato.

Poi il capo tira fuori due pezzi di carne dalla sacca e li getta a terra, uno a sinistra e uno a destra. Li indica e dice: — Qui alla mia sinistra c’è il cibo per il lupo bianco, e alla mia destra il cibo per il lupo nero. Se scelgo di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la mia attenzione e potrò usare ognuno nel modo che mi è necessario. E, dal momento che non ci sarà guerra tra i due, potrò ascoltare la voce della mia coscienza più profonda e scegliere quale dei due potrà aiutarmi meglio in ogni circostanza. Vedi, figlio mio, se capisci che ci sono due grandi forze dentro di te e le consideri con uguale rispetto, saranno entrambi vincenti e conviveranno in pace; e la pace, figlio mio, è la missione dei Cherokee, il fine ultimo della vita.

Un uomo che ottiene la pace interiore ha tutto; un uomo che è lacerato dalla guerra che si combatte dentro di lui, è niente.

La morale della leggenda dei due lupi

In questa leggenda Cherokee, c’è un importante lezione. Viviamo in un’epoca molto strana: da una parte possiamo vedere gli effetti della guerra e della violenza più insensata, dall’altro invece ci sono persone che provano di imporre una visione del mondo fatta di sola luce ed amore. La leggenda Cherokee invece ci mostra la saggezza della natura: la vita sta nel mezzo.

Se il lupo bianco personifica tutto ciò che nella nostra società è considerato come moralmente corretto – bene, amore, gentilezza, rispetto, “luce” – è anche totalmente incapace di difendersi visto che bandisce ogni forma di aggressività. Il compito di proteggere, di difendere, spetta a chi ne ha le capacità, ovvero chi non teme di mostrare la propria forza ed entrare in azione quando occorre: il lupo nero.

La rivincita del lupo nero

Non ci sono forze sbagliate, sono tutt’al più usate nel posto o nel momento sbagliato: il lupo bianco in tempo di guerra sarebbe del tutto inutile; il lupo nero sarebbe deleterio in tempo di pace e provocherebbe inutili disordini; occorre quindi rimetterli ognuno al loro posto e usare il loro potere con saggezza; ciò presuppone guardare con obiettività il mondo e riconoscere quando è giunto il momento di riflettere e quando è ora di liberare il lupo nero. In realtà, è il lupo nero che permette al lupo bianco di vivere, motivo per il quale sono importanti entrambi.

La via della repressione. Quando la luce crea il buio

Oltre all’importanza dei due lupi, la leggenda Cherokee ci spiega perché la via della repressione è sbagliata.

“Ove c’è molta luce, l’ombra è più cupa.”
— J. W. Goethe

Un estremo porta all’altro e per uscire dal circolo vizioso, bisogna trovare l’equilibrio. Esacerbando la nostra parte politicamente corretta oltre i limiti del buon senso, si dona in realtà più potere ai nostri lati oscuri e istintivi che, lavorando ad un livello inconscio, rischiano di manifestarsi improvvisamente in modo violento ed incontrollabile. Non bisogna quindi affamare il lupo nero, bisogna riconoscerlo e lavorare assieme a lui. Seguendolo nei meandri della nostra mente, avremmo l’occasione di incontrare i nostri lati oscuri e lavorare con e su di essi, percorrendo la via della saggezza, quella che dal buio crea la luce.

“Non si diventa illuminati immaginando figure di luce, ma divenendo coscienti del buio.”
— Carl G. Jung

 
 

Sandra “Eshewa” Saporito
Autrice e shamanic storyteller
www.risorsedellanima.it





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