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Può l’uomo dire di “essere umano” senza l’altro? Il valore della condivisione nel progetto Unikosenso

Di Chiara Pasin - 19 Luglio 2016

Chi sono? Perché sono al mondo? Qual é il senso della mia vita?

Ogni persona nel corso della propria esistenza è portata spontaneamente a fermarsi ed assaporare il senso di vertigine al cospetto della più profonda delle voragini: la sensazione di non avere un posto nel mondo, di non sapere cosa fare con la consistenza dei propri giorni, di non riuscire ad emergere da un momento di crisi scambiando il bagliore del sole come nemico d’un possibile miraggio, o allo stesso modo sentire l’intensità della vita che scorre nelle vene ma non riuscire a trovare la strada per incanalarla, persi in un superficiale che risucchia e annega l’istinto, l’emozione, la creatività, la vitalità. Chiedersi quale sia il Senso della Vita per noi stessi è una preghiera pronunciata a bassa voce di fronte ad una speranza, e non diventa quasi mai una possibilità di confronto con gli altri, quando invece, generati come siamo dalla stessa identica matrice di energia, l’unica soluzione per sciogliere i nodi di un enigmatico e reale senso d’immensa responsabilità nei confronti di noi stessi e del mondo che abbiamo preso in affitto – più che affido – è lo scambio ed il ricambio di pensieri, la sinuosità leggera di una fiducia, la precisa deviazione di una paura.

Riscoprire se stessi attraverso la relazione con l’altro, ritrovare la propria essenza di essere umano unico e irripetibile fra le righe di frenesia e di rumore che sommerge le nostre vite, ricreare un senso di unione al di là delle differenze, un senso di comunione al di là delle diffidenze, dovrebbe essere la base per produrre un’idea chiara di quale sia il nostro Senso della Vita, unico, come la Vita stessa che attraverso il passato fluisce attraverso di noi e si trasforma, permeando una scala di valori e priorità che definisca ogni singolo essere “umano” non solo come concentrato di esperienze, di vite vissute, di step superati, ma come individuo nella collettività, come molecola di un organismo universale che genera e protegge la terra di cui é figlio.

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Come riuscire a trovare un Senso della Vita comune? Da questa intuizione nasce Unikosenso, il primo Gioco Sociale, creato da un gruppo di ragazzi che credono nel valore della relazione profonda fra le persone, nella riconciliazione con la propria natura e quella del mondo, nella possibilità di trasformare un’idea astratta e, per chi vive ad occhi chiusi con le mani davanti agli occhi, utopica, in un progetto strutturato su basi solide, su una linea concreta, con obiettivi chiari – specialmente sulle modalità di realizzarli.

La voglia di credere in se stessi e la libertà che profuma il voler cambiare questo presente che ad una velocità stravolgente diventa futuro, è la storia di Unikosenso. Attraverso una forma ludica che sia di stimolo per ogni età, l’obiettivo é quello di ricollegare le persone ad un’idea di società che non diventi sinonimo di divisione gerarchica quanto più di collaborazione, risvegliando l’interesse ma soprattutto la sensibilità nei confronti di tematiche sociali, violentate di parole vuote e private di azioni costruttive.

Unikosenso in viaggio da nord a sud d’Italia, per dare vita ad un’unione che parta dalle nostre radici, che si sviluppa attraverso la ricerca di 3 codici (su adesivi di tre colori, che rappresentano corpo, mente e anima) sparsi in varie città italiane da inserire in una piattaforma online da cui sarà poi possibile scrivere una personalissima riflessione sul Senso della Vita, che verrà pubblicata su un libro, venduto su scala nazionale e il cui ricavato verrà devoluto ad un progetto socialmente utile, al momento dell’accordo fra gli 1k partecipanti. Proprio perché gli organizzatori credono nel valore della condivisione, i partecipanti stessi avranno la possibilità di incontrarsi e confrontarsi, realizzando un video di sensibilizzazione che verterà su qualsiasi tipo di tematica sociale con il potenziale di diventare progetto su cui investire le risorse ottenute.

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Un viaggio che è incontro e confronto, appunto, dove gli individui intervistati di città in città hanno messo il gruppo di giovani ragazzi di fronte ad una realtà fondamentale: qualsiasi sia la versione del Senso della Vita, si prospetta chiara la possibilità di descrivere univocamente l’identità dell’essere umano. Sfumature, aggettivi, valori, speranze, verità, immagini, che permettono di capire quanto la definizione di “essere umano” possa comprenderle tutte, trovando la sua ragione d’essere nella necessità di vivere l’esistenza in condivisione, con e attraverso l’altro che è specchio della natura umana stessa.

Un viaggio che diventa la destinazione stessa di Vite diverse e a volte opposte, che si incontrano con la precisione di un orologio, nel momento in cui l’esistenza chiama all’evoluzione, e lo sviluppo di una coscienza sottile risveglia tutte quelle che incontra nel suo movimento. Un viaggio che cambia, che trasforma, perché non si torna mai uguali in un posto in cui si é stati se ci si é lasciati bagnare dal sole e asciugare nella pioggia di un cielo che si mostra ogni volta singolare nella sua interezza, un cielo identico per tutti. Un viaggio che é un mattone fra i tanti mattoni con cui si é cercato di costruire un’umanità diversa, solida e unita, un tentativo come un altro che a guardarlo fa paura, perché non c’è certezza di dove porterà, se funzionerà, se si sarà abbastanza forti da sopportare l’indifferenza, il giudizio… il cambiamento. Ma sapere di volere é già potere e dovere mettere il cuore e la faccia per seguire e perseguire ideali che si facciano autentici a partire da gesti semplici, come un abbraccio fra sconosciuti che arrivano a toccarsi l’anima a partire da un sorriso.

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L’uomo non può vivere senza credere in qualcosa e senza sentire che la propria vita ha uno scopo, per quanto vago, indefinito: il confine é ancora da tracciare, e l’Unikosenso della Vita può essere un mezzo per rimettersi in discussione e trovare, se non la risposta stessa, almeno l’opportunità per cercarla al di là di un’omologazione, al di là della banalità che opprime la genesi allo sviluppo delle proprie potenzialità e al supporto degli altri nella loro fioritura a primavera. L’unico traguardo è quello di capire che ciò che ci rende uguali è l’identità dell’Essere Umani, e ciò che ci rende unici è la personalità di ogni singolo individuo.

Scopri i dettagli del progetto sul sito: www.unikosenso.it e sui canali social.

Di Chiara Pasin



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