Animalismo
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La storia di Remi, un Pitbull adottato da tre suore perchè "nessuno lo voleva"

Di Daniela Bella - 24 Aprile 2014

Ed ecco a voi un’altra storia ricca di emozioni, con un lieto fine, che ci fa amare ancora di più i nostri piccoli amici a quattro zampe.

Lui si chiama Remi ed è uno splendido esemplare di Pitbull, una razza che, purtroppo, è sempre vittima di pregiudizi e che spesso viene considerata, ingiustamente, “temuta”.

Talvolta “l’ignoranza” è tale che si diventa superficiali al punto di non voler avere nemmeno un minimo contatto con l’animale, perchè il solo nome della razza, Pitbull, vince su tutto.

Ed è questa la storia di Remi, un cagnolino di 9 anni che si trovava presso un canile e che rischiava l’eutanasia perchè nessuno voleva adottarlo.

A salvarlo sono state tre suore, tutte e tre con più 70 anni, tre donne solari e sempre sorridenti.

Le tre suore, infatti, si erano recate al canile dell’Hi Tor Animal Care Center con un unico obiettivo: adottare un cane che nessuno voleva, e che a causa di questo potesse rischiare, appunto, l’eutanasia.

Quando hanno visto Remi, e nella sua gabbia un cartellino con sù scritto “9 anni”, le tre suore non avevano alcun dubbio: “Vogliamo questo, perchè nessuno se lo porterà mai via…

E ora Remi vive con loro a Nyack, nello stato di New York, e ha portato una ventata di allegria alle tre suore che in passato avevano già avuto un cane, poi morto di vecchiaia.

Remi si è dimostrato sin da subito un cane molto sensibile nei confronti delle tre suore, in particolar modo di suor Virginia, che per camminare ha bisogno dell’ausilio di due bastoni. Quando si muove con lei, infatti, Remi le resta sempre accanto e cammina molto lentamente, facendo molta attenzione agli spostamenti della suora.

Non solo. A quanto pare due samaritani, rimasti anonimi, hanno pagato le spese per l’adozione di Remi affinchè le tre sorelle non dovessero spendere un centesimo per mantenere il loro nuovo amico a quattro zampe.

Insomma, una storia davvero commovente che, a dispetto di quanto si possa pensare, ci dimostra non solo quanto sia sbagliato avere dei pregiudizi nei confronti degli animali, credere di conoscere l’animale solo dal nome della sua razza senza nemmeno guardardo negli occhi, ma anche che la sensibilità umana è molto più vicina a quella degli animali, molto più di quanto possiamo lontanamente immaginare. E questa storia ne è senza dubbio un esempio.

Una storia che vuole anche essere un incentivo per tutte quelle persone che partono con dei pregiudizi quando si recano in un canile, non solo per la razza appunto, ma anche per l’età del cane, poichè molti preferiscono avere un cucciolo, meglio ancora se di razza. E invece no, ogni animale ha bisogno del nostro amore e del nostro affetto, al di là della razza e della sua età, e state certi che ogni cane adottato troverà sempre il modo di ripagare il vostro gesto.

[Fonte: www.lastampa.it]

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