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Bambini: urlargli contro fa male quanto le sculacciate

Di Daniela Bella - 10 Marzo 2014

I bambini, lo sappiamo, a volte ne combinano davvero delle belle. E’ nella loro natura. A volte, però, esagerano e, se talvolta lo fanno non intenzionalmente, altre volte lo fanno in maniera del tutto consapevole.

E a quel punto parte la punizione, ma non sempre sappiamo come comportarci. D’istinto la prima cosa che facciamo è sculacciarli o urlargli contro, ma è del tutto corretto? Possiamo trarre dei benefici da entrambi gli atteggiamenti? A quanto pare no.

Uno studio condotto dai ricercatori della University of Pittsburgh in dieci scuole medie, nell’arco di due anni, ha infatti dimostrato che gli abusi verbali hanno sui bambini lo stesso effetto di quelli fisici.

Sgridare un bambino, dunque, fa male così quanto le sculacciate. E, come tali, producono insicurezza e risentimento, che spesso portano i bambini a scegliere quelle reazioni e quei comportamenti che i genitori vorrebbero evitare.

Si è giunti a questa conclusione dopo che, nello stesso tempo, era in corso anche uno studio sulle punizioni fisiche, che ha permesso agli studiosi di comparare i dati. E gli stessi autori sono rimasti molto sorpresi nel notare i numerosi punti di contatto.

Dalla ricerca è emerso che sgridare un bambino, urlargli contro, non aiuta a risolvere i problemi comportamentali del bambino stesso, ma anzi gli aggrava, tant’è che il bambino può addirittura sviluppare sintomi come la depressione e può assumere atteggiamenti vandalici, antisociali e aggressivi.

E se pensate che, dopo aver sgridato un bambino perchè presi dalla rabbia, basta dimostrargli un po’ di calore e di affetto per rimediare e limitare i danni… beh, sappiate che vi sbagliate di grosso.

Sì, perchè l’abuso, che sia fisico o verbale, non si dimentica, e in genere i risultati negativi si vedono soprattutto quando il bambino cresce e diventa adolescente.

Commentando questi risultati, Ming-Te Wang, assistente professore di Psicologia alla School of Education della University of Pittsburgh, ha spiegato:

“Da questi risultati si capisce che gli effetti delle disciplina verbale sono molto simili a quelli della disciplina fisica. Gi effetti di lungo termine diventano visibili soprattutto negli adolescenti sottoposti a questo trattamento. Anche se poi sostieni il tuo bambino, il risutato è comunque negativo…”

Cosa bisognerebbe fare dunque? Naturalmente i figli devono essere guidati e, quando non ascoltano i genitori, vanno richiamati. Solo che bisogna utilizzare un approccio diverso: bisogna comunicare con i bambini mettendosi sullo stesso piano, spiegando loro in maniera razionale le preoccupazioni dei genitori e i loro motivi.

Qualcuno pensa che basta semplimente parlare con i propri figli e saper spiegare loro cosa sia giusto e cosa, invece, no. Certo, questo è un tratto fondamentale per l’educazione di un bambino, ma non basta. Ci vogliono delle regole, regole che noi, in quanto genitori, dobbiamo far rispettare ai nostri figli mostrando la giusta autorevolezza; regole che sostengono noi e i nostri figli, perchè senza regole i ragazzi non sanno come comportarsi e i genitori, abituati a trattare su tutto, finiscono solo per affaticarsi ed esasperarsi eccessivamente, e non danno al bambino il giusto insegnamento di cui hanno bisogno.

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