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Scuola dell'agrivillaggio e della decrescita felice: soluzioni per sprecare di meno

Di Daniela Bella - 31 Ottobre 2013

Offrire una visione complessiva del momento di cambiamento che stiamo vivendo, perchè la decrescita non è solo crisi, ma anche opportunità per chi ha gli occhi aperti per vedere.

E’ questo l’obiettivo della Scuola dell’agrivillaggio e della decrescita felice, nata dall’esperienza dell’Agrivillaggio di Vicofertile (PR), che negli anni si è costituito come un vero e proprio laboratorio del “fare” e mette oggi a disposizione di tutti i saperi e le esperienze raccolte in questo percorso, con la collaborazione scientifica del Movimento della Decrescita Felice.

Quando si parla di “decrescita“, infatti, non ci si riferisce soltanto ad una recessione, dover rinunciare a qualcosa per stare meglio, bensì riuscire a trovare soluzioni alternative per continuare ad utilizzare e consumare ciò di cui abbiamo bisogno in modo consapevole e orientato al benessere della terra e della collettività.

Oggigiorno, infatti, non c’è più energia a basso costo, non c’è più la possibilità di fare debito e infine sempre più persone si accorgono che il consumismo è una fregatura.

Particolarmente azzeccata la dichiarazione di Tim Jackson, nel libro “Prosperità senza crescita”, scrisse: “Lavoriamo molto per poter comperare cose che ci fanno male e per fare impressione a persone delle quali non ci importa nulla”.

E a questo proposito, dunque, la Scuola dell’agrivillaggio e della decrescita felice vuole essere un laboratorio da cui partire, condividendo con tutti soluzioni, competenze ed esperienze che possono aiutarci ad attuare questo cambiamento in modo concreto, facile e veloce.

La Scuola vuole proporre l’abbandono del P.I.L. come riferimento di benessere, per mettere al centro la persona e le sue esigenze. Non per nulla si parla di “decrescita felice“: la decrescita è felice quando possiamo continuare ad avere i beni che ci servono sprecando meno e averli per tutti.

Per far questo occorre uno sviluppo ed una crescita selettiva di aziende in grado di comprendere il cambiamento ed incontrare un nuovo tipo di cliente che già vive il cambiamento. Si tratta di un acquirente critico e consapevole che ha già abbandonato il consumismo a favore dell’acquisto ragionato di merce utile a soddisfare i suoi bisogni, senza nuocere all’ambiente e alle generazioni future.

La Scuola dell’agrivillaggio e della decrescita felice fornisce dunque informazioni e strumenti per consentire alle aziende di incontrare il suo “nuovo cliente”.

Per esempio, i Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) riescono ad incidere e a portare il cambiamento sul loro territorio, dove il rapporto con i produttori è diretto, ma ci si limita ai prodotti alimentari, per la pulizia della persona e della casa o al massimo per l’abbigliamento.

Per i prodotti non disponibili sul territorio, quelli tecnologici, l’energia, la casa, ecc., invece, è difficile creare gruppo e conseguire informazioni specializzate. Siamo di fronte a una difficoltà a far incontrare la domanda consapevole e l’offerta “giusta”. E occorre andare oltre la retorica del prodotto “naturale”, “tutto bio”, “ecologico”, “olistico” ecc., che droga la comunicazione di questi tempi.

Sono 7 milioni le persone che comprano, direttamente o indirettamente, tramite Gruppi di Acquisto in Italia. Non sono più una nicchia di alternativi radical chic. Si tratta di un movimento che mette in pratica, a volte senza saperlo, le intuizioni della Decrescita Felice, di quel movimento cioè, che propone una via d’uscita concreta alle tante crisi che ci troviamo ad affrontare ogni giorno: da quella del lavoro a quella dell’ambiente a quella dei valori etici che determinano il nostro modo di vivere e di relazionarci gli uni con gli altri.

Queste persone non sono un “mercato” come ci dicono certi riconvertiti dell’ultima ora alla green economy: sono più semplicemente i detentori del cambiamento possibile, ora e non domani. Gli individui e le famiglie, organizzandosi in rete tra loro, e in cooperazione con i produttori, determinano un nuovo ambiente economico che produce risparmio immediato per via degli acquisti collettivi, ma anche opportunità per le aziende in sintonia con questo movimento.

Grazie al laboratorio Ponti di fiducia, se da un lato i produttori avranno l’opportunità di capire come migliorare i propri prodotti in modo da includere le necessità degli utenti consapevoli, dall’altro i potenziali interessati avranno l’occasione di dialogare in modo serio con un produttore di un bene anche tecnicamente complesso.

Ma come funzionano questi incontri? Ogni settimana, e con precisione il martedì, alle ore 16.00 si tiene un seminario realizzato via internet (web seminar, ovvero webinar) della durata di circa un’ora e mezza.

Il webinar può essere seguito da una o più persone dall’azienda o anche da casa, poichè la lezione verrà trasmessa via internet con possibilità di interagire e fare domande.

Non potete seguire la lezione in diretta? Nessun problema: la lezione sarà disponibile registrata per almeno una settimana dopo la diretta.

Le lezioni sono gratuite per le persone e, in particolare, per chi partecipa, o vuole farlo in futuro, ai Gruppi di Acquisto Solidali.

I webinar per le aziende, invece, hanno un costo di 50€+iva per ogni lezione, compresa la successiva consulenza via Skype. Per chi acquista l’intero pacchetto di webinar che si svolgerà da Novembre a Dicembre 2013 (7 in tutto) il prezzo è di 300€+iva anzichè di 350€+iva.

Per iscrivervi e per ricevere tutte le informazioni utili potete consultare il sito dedicato all’iniziativa www.agrivillaggio.com.

[fonte:agrivillaggio.com]

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