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LAV: ritirate dal mercato pellicce per bambini per presenza di sostanze tossiche e cancerogene

Di Daniela Bella - 22 Maggio 2014

E’ ancora allarme sostanze tossiche e cancerogene nei colli, inserti, bordature e interni di pellicce destinati ai bambini dai 18 mesi ai 12 anni.

A lanciare l’allarme è stata la LAV (Lega Anti Vivisezione), la quale ha rilevato la presenza di inserti pericolosi nei capi d’abbigliamento per bambini ed ora il Ministero della Salute è intervenuto per ritirare dal mercato il 50% dei prodotti con inserti di pelliccia segnalati.

Una drammatica realtà ora confermata anche dalle indagini svolte dal Ministero della Salute, a seguito dell’indagine LAV “Toxic Fur”, cominciata nel 2013, con la quale l’associazione aveva fatto esaminare le pellicce di capi per l’infanzia con risultati che avevano rilevato la contaminazione di sostanze chimiche potenzialmente pericolose per la salute umana.

Cinque i marchi famosi di abbigliamento per bambini incriminati: Il Gufo, Miss Blumarine, Fix Design, Gucci e Brums.

Già lo scorso Agosto dalle prime valutazioni tecniche sulla base dei test condotti dalla LAV era emerso che 4 articoli su 6 segnalati erano risultati potenzialmente pericolosi a causa della presenza di Formaldeide, Nonilfenolo Etossilato e PCP Pentaclorofenolo.

L’Istituto Superiore di Sanità, inoltre, aveva valutato un potenziale rischio per i consumatori, in quanto i livelli rilevati di PCP Pentaclorofenolo nei capi d’abbigliamento delle cinque marche sopra citate eccedevano il livello di rischio associato all’insorgenza di 1 caso di tumore per 1.000.000 di persone esposte.

A fronte di queste indagini, il Ministero della Salute aveva richiesto un immediato blocco delle vendite degli articoli segnalati dalla LAV, per poi avviare ulteriori indagini e approfondimanti che hanno condotto a nuovi e ufficiali test eco-tossicologici che poi hanno confermato la presenza sul prodotto finito (ed immesso nella rete di vendita) di sostanze chimiche pericolose.

Sulla base delle successive valutazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, in riferimento ai test ufficiali, il Ministero della Salute ha emesso i seguenti provvedimenti:

Articolo IL GUFO (Giaccone piuma, 18 mesi): per presenza di Naftalene, sostanza tossica che può causare anemia emolitica, è stato classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato.

Articolo MISS BLUMARINE (Berretto 5 anni), per presenza di Naftalene e Cromo III, classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato e informativa ai consumatori che hanno acquistato l’articolo relativamente alla possibile insorgenza di dermatite allergica.

Articolo BRUMS (Caban Piuma, 7 anni), per presenza Cromo III, classificato come prodotto pericoloso. Obbligo di ritiro dal mercato e informativa ai consumatori che hanno acquistato l’articolo relativamente alla possibile insorgenza di dermatite allergica.

I provvedimenti saranno notificati alle aziende tramite il NAS.

Parallelamente, a seguito della denuncia della LAV, presentata alla Procura di Torino, i produttori sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di violazione del Codice del Consumo per immissione sul mercato di prodotti pericolosi. Ora la Procura disporrà ulteriori accertamenti su altri capi.

A questo va poi aggiunge che:

Per il capo di marca GUCCI (Cappotto 12 anni), a norma dell’articolo 33 del Regolamento Europeo sulle Sostanze Chimiche (REACH, Reg. CE 1907/2006), l’azienda dovrà informare tutti i propri distributori (e quindi anche i consumatori che ne facciano richiesta) della presenza nel proprio prodotto di Nonilfenolo Etossilato, sostanza che ha impatto diretto sull’ambiente, ma non sulla salute delle persone.

Per i due articoli FIX DESIGN (Cappotto e borsa con inserti di pelliccia), invece, non è stato possibile compiere accertamenti ufficiali a causa della indisponibilità dei capi segnalati.

Simone Pavesi, Responsabile LAV Campagna Pellicce, ha commentato la vicenda dicendo:

“Nella lavorazione delle pellicce sono ampiamente utilizzate sostanze chimiche pericolose classificate anche come tossiche e cancerogene. Con l’indagine Toxic Fur abbiamo dimostrato che nei prodotti finiti immessi sul mercato ed indossati dai consumatori, anche bambini, è possibile trovare tracce di queste sostanze che possono anche avere effetti nocivi sulla salute. Al fine di tutelare milioni di consumatori, salvando anche la vita di milioni di animali vittime di questa industria, è opportuno che le istituzioni provvedano celermente a vietare il commercio di pellicce…”

Adesso la LAV chiede che vengano effettuati nuovi accertamenti per i capi restandi e ribadisce la necessità di vietare il commercio di pellicce per la tutela degli animali e dei consumatori.

[Fonte articolo e immagini: www.lav.it]

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