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Frutta e verdura: vanno mangiati con o senza buccia? Ecco quali accorgimenti bisogna seguire

Di Daniela Bella - 6 Febbraio 2014

La buccia di un frutto o della verdura rappresenta lo strato protettivo esterno che, in alcuni casi, può essere staccata. A seconda dei casi può costituire anche il 20% del peso del frutto, o il 40% come nel caso dei limoni per esempio.

Immagine da: www.melarossa.it

Nella buccia, inoltre, possono trovarsi parte delle proprietà nutrivite in esso contenute, come nel caso della mela, la cui buccia contiene circa metà della Vitamina C del frutto.

Allo stesso tempo, però, è proprio nella buccia che, spesso, si depositano sostanze tossiche e pesticidi.

Cosa fare dunque? La frutta e la verdura vanno mangiati con o senza la buccia?

Immagine da: www.wikipedia.org

Facciamo prima un piccolo passo indietro. Anzitutto bisogna dire che, da un punto di vista strutturale, la buccia costituisce il pericarpo, il quale rappresenta la porzione carnosa che nutre il seme e lo protegge dai parassiti conservandone l’integrità.

La buccia esterna, quindi, non solo costituisce la parte più resistente dell’intero frutto, ma la sua composizione chimica è caratterizzata da elementi utili a tale scopo.

La buccia della frutta è essenzialmente costituita da molecole difficilmente degradabili e fisicamente resistenti, come per esempio fibre alimentari, soprattutto non solubili, e la pruina (cera vegetale). Possono essere presenti anche tracce di lipidi, zuccheri disponibili, proteine e acqua.

Ma le bucce non sono tutte uguali. Come hanno spiegato Andrea Ghiselli, nutrizionista del Cra (ex Inran) e a Fulvio Mattivi, responsabile del Dipartimento qualità alimentare e nutrizione del Centro ricerca e innovazione della Fondazione Mach, in un articolo de “Il fatto alimentare“, ci sono bucce che non si mangiano proprio, come quelle del cocomero, della zucca, della banana, dell’ananas; ci sono frutti e verdure per i quali si può decidere di scartare la buccia, come nel caso di mele, pere, pesche o kiwi; ci sono frutti che non si possono sbucciare, come ciliegie o fragole.

Quando si può scegliere se sbucciare o meno un frutto o la verdura, dunque, è più una questione di gusto, perchè spesso la buccia risulta molto saporita.

Se è vero che, talvolta, nella buccia sono contenute parte dei valori nutrizionali, bisogna dice che, al momento, non ci sono studi scientifici che indichino un reale vantaggio per la salute quando si consuma frutta e verdura integre.

Spesso, dunque, è solo una questione di gusto.

Nonostante ciò, bisogna dire che la buccia della frutta può essere veicolo di impurità e contaminanti. La maggior parte di questi sono depositati sulla superficie e pochissimi vengono assorbiti per poi essere metabolizzati dalla pianta stessa.

Tra gli elementi indesiderati che si potrebbero assumere mangiando la buccia della frutta e della verdura integra e non lavata ricordiamo: microorganismi (soprattutto batteri e muffe), inquinanti (come, ad esempio, il contenuto atmosferico o quello delle acque di irrigazione) e pesticidi.

Ma, nel caso si voglia mangiare la frutta e la verdura integra, che accorgimenti bisogna seguire per non cadere in spiacevoli inconvenienti?

Anzitutto, come spiegano gli esperti, bisogna prestare attenzioni a quei prodotti trattati con cere lucidanti, che in genere si riconoscono per l’aspetto innaturalmente lucido: in questi casi, dunque, è meglio sbucciare. In ogni caso, per non sbagliare, tali prodotti dovrebbero essere dichiarati in etichetta.

Immagine da: www.ilsole24ore.com

Bisogna poi lavare accuratamente frutta e verdura intere, sia in immersione per qualche minuto, sia sotto acqua fredda corrente, sfregando bene con le mani.

Tenete ben presente che il lavaggio della frutta e della verdura va fatto subito prima del consumo e del taglio, per evitare che eventuali contaminanti passino dalla buccia all’interno. Bisogna eliminare le parti danneggiate e, naturalmente, prima ancora vanno lavate bene anche le mani, il lavandino ed eventuali utensili.

Il lavaggio va effettuato con semplice acqua corrente, senza dover per forza ricorrere a prodotti particolari.

Solo in gravidanza, quando c’è il rischio di contrarre la toxoplasmosi, si può fare un lavaggio con bicarbonato, riportato come effettivamente appropriato dalla letteratura scientifica.

Vanno poi acquistati pochi prodotti per volta, perchè sia la frutta che la verdura va consumata fresca. Inoltre, bisogna solo consumare solo prodotti integri, scartando le parti ammuffite, perchè in questi casi aumenta la carica batterica e quindi il rischio di contaminazione.

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