Il diario dell’anima è un modo per conoscersi in profondità, una via perfetta per comprendere chi siamo, cosa vogliamo, dove vogliamo dirigerci. Pensare e basta a queste riflessioni non serve molto: è invece importante imprimerle su carta, dare forma a ciò che proviamo, rendere concreta la nostra interiorità.
La scrittura permette all’uomo di elaborare i pensieri, far scorrere le sue intuizioni, è l’occasione per ascoltare la voce del cuore. Una vera e propria via di guarigione interiore.
Sono convinto che ogni essere umano è nato per scrivere un libro, e per nient’altro. Un libro geniale o un libro mediocre, non importa, ma colui che non scriverà niente è un essere perduto, non ha fatto altro che passare sulla terra senza lasciare traccia.
(Ágota Kristóf)
Leggi anche —> Diario Della Gratitudine: Le Regole Per Trovare La Felicità
Cos’è il diario dell’anima

Sarà capitato a tutti, soprattutto in adolescenza, di sentire l’esigenza di avere un diario dove poter scrivere riflessioni, pensieri, emozioni della giornata. Questo bisogno dell’uomo nasce proprio perché dentro di noi vi è la necessità di afferrare ciò che proviamo e dargli un senso che si riesce a scorgere solo mediante l’arte, la scrittura in modo particolare. La nostra memoria non è infinita, fa spesso confusione tra un ricordo o l’altro, non è affidabile. Imprimere i ricordi permette di lasciare una traccia vera del nostro passato, di riprenderli in mano con occhi nuovi, di dare ad essi significati diversi.
Diventa perciò importante anche da adulti tenere un diario personale, che ci fa da specchio, che custodisce i nostri segreti, che riesce a portarci nelle profondità del nostro essere. Scrivere da adulti è un vero e proprio atto curativo: ci obbliga a fermarci, a rivedere le nostre giornate, a prenderci la responsabilità delle promesse scritte, a ricordarci vie che non vanno prese perché non fanno parte del nostro cammino, permette di sintonizzarsi con il nostro cuore.
Scrivere è, per me, il tentativo di mettere ordine nel mondo che sento come labirinto, come manicomio.
(Friedrich Dürrenmatt)
Allora andate a scegliere un bel quaderno nella vostra cartoleria di fiducia, acquistatene uno speciale, abbinate una penna che scrive bene, di alta qualità, e posizionate il vostro diario dell’anima vicino al comodino del letto o in un cassetto della scrivania e iniziate a dialogare con la vostra anima. Scrivere a mano, poi, è un gesto che non compiamo più con regolarità: ritornare alla scrittura manuale permette ai nostri arti di diventare attivi, di collegarsi all’anima, di divenire umili servitori del nostro cuore, diamo loro il valore che negli ultimi anni hanno perso.
Leggi anche —> Diario Dei Sogni : 3 Buone Ragioni Per Tenerlo (E Come Scriverlo)
Perché scrivere un diario dell’anima
Per chi non è abituato a scrivere può sembrare una perdita di tempo tenere un proprio diario, forse c’è chi pensa possa essere un’abitudine troppo fanciullesca, senza alcun risvolto utile. In realtà scrivere è un atto di grande importanza per l’uomo: lo conduce dentro se stesso, alla scoperta di parti buie, di doti nascosti, di pensieri mai pensati e intuizioni che solo con la scrittura possono emergere. Solo tenendo un diario giornaliero è possibile costringersi a trascorrere del tempo in compagnia di se stessi, a dialogare con la propria anima, ad essere quello che siamo senza maschere, difese o falsità.
Il momento della scrittura giornaliera diviene un tempo solo nostro, un’occasione di raccoglimento interiore, una sorta di meditazione dove tutto il mondo tace per far parlare solo il nostro cuore.
Un diario, poi, è una vera e propria opera d’arte che permette al dolore di trasformarsi in creatività, ai pensieri di trovare una forma precisa, alla confusione di essere spazzata via. Diviene il nostro confidente più importante, l’alleato maggiore, il più grande maestro di vita. Perché , scrivendo a noi stessi, contattiamo parti di noi sagge e rivelatorie.
Posso scrollarmi di dosso tutto mentre scrivo; i miei dolori scompaiono, il mio coraggio rinasce.
(Anne Frank)
Leggi anche —> Calligrafia e lettering, rinascere grazie alla scrittura
Come iniziare a scrivere un diario

Non esiste una via unica per tenere un diario. C’è chi preferisce scriverlo la sera per ricapitolare la giornata appena trascorsa, chi invece la mattina per dare un impulso alla giornata, chi ancora quando sente la necessità, senza orari o giorni prestabiliti. Ciò che importa è che ognuno trovi il suo momento.
Poi però è importante dare continuità alla scrittura, considerarlo un momento sacro, preceduto magari dall’accensione di una candela o accompagnato da una musica rilassante. Prendersi un periodo solo per noi, lontano da possibili disturbi e distrazioni.
A seconda delle nostre necessità possiamo iniziare a scriverlo mediante delle domande guida che possiamo porci ogni volta: “Come mi sento oggi?”, “Quali sono i no che avrei dovuto dire?, “Quali i sì?, “Cosa mi ha fatto stare bene e cosa invece peggiorare l’umore?”, “Che promessa voglio farmi per la giornata di oggi o per domani?”. I quesiti possono essere i diversi, li possiamo personalizzare a seconda delle nostre necessità.
Si può tenere un diario scrivendo a getto ciò che ci passa per la mente: senza preoccuparci degli errori grammaticali, solo seguendo il flusso dei pensieri e delle emozioni, considerarlo un po’ come un contenitore della nostra interiorità. Questo modo di scrivere permette un flusso di pensieri ed emozioni che difficilmente potrebbe emergere in altro modo.
Questo strumento creativo diverrà nel tempo un amico fidato e quando lo rileggeremo negli anni potremmo trovare grandi spunti di riflessione, capirci meglio, far emergere ricordi rimossi, compiere collegamenti importanti, ritrovarci.
Un diario scritto a mano è l’incontro meraviglioso con la parte più autentica di noi stessi.
Riempi il tuo foglio coi respiri del tuo cuore.
(William Wordsworth)
Leggi anche —> Conosci te stesso: come condurre il proprio viaggio introspettivo




