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Rassegna Etica

Le più Belle Leggende sulla Primavera e sull'Estate

Di Laura De Rosa - 26 Maggio 2017

Ogni stagione ha le sue leggende e primavera ed estate non potevano essere da meno. Tra storie inquietanti, altre suggestive o romantiche, ecco una selezione delle più belle.

La leggenda di Persefone

Ecco una versione estremamente semplificata della leggenda che vede protagonista Kore/Persefone.
Un giorno la piccola Kore rimase a casa da sola in attesa del ritorno della madre Demetra. Kore, che viene anche chiamata Persefone, decise di raggiungere le sue amiche e di fare loro un regalo fiorito. Si allontanò per raccogliere i fiori più belli finché raggiunse un cespuglio meraviglioso. I fiori di quel cespuglio sembravano talmente perfetti da non essere veri. Insospettita, pensò che era meglio di far ritorno perché si era involontariamente allontanata troppo dal gruppetto ma proprio in quel momento dalla terra sbucò Plutone, dio degli Inferi. Kore urlò per la paura ma Plutone/Ade la trascinò con sè nel suo regno. Quando la madre di Kore rientrò, accorgendosi della sparizione dell’amata figlioletta, se ne risentì moltissimo.
persefone
Decise allora di partire alla sua ricerca travestendosi da donna anziana, dimenticandosi dei suoi doveri, era infatti la dea dell’agricoltura. Seguirono anni di carestia finché Demetra non incontrò, un bel giorno, Elios, dio del sole, il quale le disse che Kore era stata rapita da Plutone e portata nell’Ade per diventare sua moglie. A quel punto intervenne Zeus che vedendo Demetra così disperata, decise di chiedere a Plutone di liberare Kore. Ma purtroppo, o per fortuna, quest’ultima aveva già mangiato qualche chicco di melograno, legandosì così per sempre ad Ade/Plutone. Ma Zeus insistette e giunse a un accordo: 6 mesi all’anno Kore/Persefone li avrebbe trascorsi con la madre Demetra sulla Terra, nel periodo corrispondente alla primavera-estate, e gli altri 6 mesi, corrispondente all’autunno-inverno, li avrebbe trascorsi con Ade nel regno degli Inferi. La leggenda richiama quindi l’alternarsi delle stagioni, sebbene celi altri significati simbolici. Kore, nome da giovinetta, attraverso l’inconto con Ade diventa una donna matura trasformandosi in Persefone, Regina degli Inferi.

La leggenda del Sole e della Luna

sole-luna
Si narra che nella notte del solstizio estivo il Sole, rappresentato dal fuoco, e la Luna, simboleggiata dall’acqua, si sposino. Ecco perché in molti luoghi si ha l’abitudine di accendere falò propiziatori e di preparare la famosa acqua di San Giovanni con le erbe magiche. L’acqua in cui vengono versati iperico, rosmarino, menta e altre erbette, viene lasciata all’aperto durante la notte del 24 giugno, e utilizzata al mattino per lavare mani, viso, corpo. Inoltre la rugiada che si raccoglie sull’erba dopo la notte del solstizio, secondo le leggende, porta fertilità e per beneficiare dei suoi effetti bisognerebbe gettarsi nude sull’erba, bagnarsi il viso se si vuole diventare più belle, raccoglierla in una boccetta se si vuole utilizzarla per gli incantesimi.

Le streghe del solstizio d’estate

Leggende sulla primavera e sull'estate
Il solstizio d’estate è un momento magico ma anche pericoloso perché proprio in quella notte le streghe, dicono le leggende, volano verso Benevento per riunirsi intorno al noce, a fare festa. Si narra che sia possibile vederne a sciami in cielo ma che alcune, durante il viaggio, si introducano nelle case per creare scompiglio o portare la malasorte. Ecco perché la tradizione consiglia di porre del sale grosso davanti alle porte e alle finestre: le streghe contano i chicchi di sale dimenticandosi di quanto erano venute a fare, finchè il mattino sopraggiunge costringendole a fuggire. Ed ecco perché, proprio durante il solstizio, in molti luoghi si accendono fuochi, allo scopo di allontanare queste creature.

L’estate (autunnale) di San Martino

Un giorno d’autunno, precisamente l’11 novembre, San Martino, protettore dei pellegrini e dei viandanti, stava uscendo a cavallo dalla città di Amiens quando improvvisamente scorse un povero mezzo nudo, tutto infreddolito. Provò pietà per l’uomo e decise di regalargli una metà del suo mantello di lana, tagliandola con la spada. Tutt’a un tratto, dopo quel gesto, spuntò il sole e iniziò a fare caldo, proprio come in estate. Ecco perché gli inizi di novembre sono anche chiamati Estate di San Martino, in quel breve periodo la temperatura nonostante la stagione fredda diventa più mite.

La leggenda del girasole di Lina Tridenti

(versione semplificata tratta dal blog di maestraalexa)
girasole
Si narra che un tempo in un meraviglioso giardino sbocciassero fiori di ogni colore, molto profumati. Il giardino destava stupore e meraviglia nei passanti
ma i fiori, abituati a essere sempre lodati, divennero ben presto arroganti e presuntuosi. Un giorno sbocciò tra di loto un fiore strano con lo stelo sottile e una corolla molto ingombrante. I fiori lo presero in giro definendolo brutto e da ogni aiuola provenivano offese. Lo strano fiore crebbe ancora, in silenzio, con la corolla rivolta a terra.
Ma il sole lo aveva notato e aveva in serbo una bella sorpresa per quei fiori arroganti. Un giorno rivolse i suoi raggi sullo strano fiore e lo fece crescere moltissimo, quindi gli disse: “Tu mi hai amato in silenzio e in umiltà. Alza ora la tua corolla e guardami. Ti donerò un raggio.
Il fiore alzò il capo e improvvisamente si ritrovò con una corona di petali dorati. Il sole decise di dargli il suo nome, girasole, e volle che i suoi semi fossero dolce cibo per gli uccelli e in grado di dare l’olio mentre i suoi petali, disse, sarebbero stati usati per tingere le stoffe.

Laura De Rosa
yinyangtherapy.it

 
 





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