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Rassegna Etica

Wilding: il metodo di autodifesa che risveglia l'istinto di sopravvivenza

Di Laura De Rosa - 18 Aprile 2016

Wilding, autodifesa istintiva, questo il nome dell’innovativa tecnica concepita da Mario Furlan, secondo il quale per difenderci efficacemente da eventuali malintenzionati basterebbe risvegliare l’istinto di sopravvivenza. Sebbene la tecnica si adatti a uomini e donne, con il tempo si è rivelata particolarmente efficace per queste ultime, evitando la noia di duri allenamenti sportivi.

Il presupposto base, secondo quanto sostiene Furlan, è il lavoro sull’autostima, fondamentale per rendere quanto più efficace possibile il Wilding, anche in persone normalissime, senza alcuna preparazione fisica. La differenza sostanziale rispetto alle tecniche di autodifesa classiche consiste nell’idea che, per difendersi, sia importante acquisire padronanza di se stessi più che metodi sportivi, risvegliando l’istinto di sopravvivenza che si cela in ognuno di noi, spesso sopito.

Chi è Mario Furlan

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Mario Furlan ha acquisito esperienza nel campo dell’autodifesa nel corso degli anni, sperimentando Karate, Ninjitsu, Kung Fu e Kickboxing, specializzandosi in Jeet Kune Do e Krav Maga fino al conseguimento della qualifica di istruttore in entrambe le discipline. Furlan è anche fondatore dei City Angels, volontari di strada d’emergenza attivi in numerose città italiane, docente di Motivazione e crescita personale, autore di “Donne basta paura!”, libro di autodifesa psicofisica. In seguito Furlan ha deciso di rivolgersi alle persone comuni con esperienze molto ridotte nel campo dell’autodifesa o delle arti marziali, fra cui donne ed anziani, concependo a tale scopo il Wilding, corso di difesa personale semplice e alla portata di chiunque.

Cos’è il Wilding e come funziona

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Il Wilding si fonda sull’idea che risvegliare l’istinto di sopravvivenza insito in ognuno di noi sia il miglior modo per difendersi. In “Basta Paura!”, Furlan spiega dettagliatamente in cosa consiste questo metodo e come acquisire fiducia e stima in se stessi per evitare il rischio di incorrere nei malintenzionati. Secondo Furlan questi ultimi tenderebbero a colpire le vittime più deboli, per questo sviluppare autostima, sicurezza e assertività sarebbe il primo passo fondamentale per evitarli.

Nel suo sito Furlan spiega: “Quando un aggressore ti coglie di sorpresa, o si avvicina minaccioso, dimentichi tutte le tecniche che hai imparato in palestra perché il cervello razionale va in tilt. Rimane solo l’istinto: quello che riconosce le situazioni di pericolo e che inconsciamente sa come uscirne.” In tale ottica la preparazione fisica non è indispensabile per difendersi e soprattutto non è di importanza primaria perché una violenza va affrontata in primis dal punto di vista psicologico.

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I principali obiettivi che si propone il Wilding sono quindi rinforzare l’autostima e l’assertività in modo da individuare le proprie potenzialità, risvegliare l’istinto primordiale e i sensi, imparare a gestire la paura e lo stress in situazioni pericolose, sviluppare reazioni fulminee e istintive, apprendere alcune mosse semplici e istintive di difesa. Un altro elemento tenuto in particolare considerazione dal Wilding è la capacità di osservazione, che a quanto pare è importantissima in situazioni di pericolo.

Come premesso, i corsi di Wilding non richiedono alcuna preparazione fisica specifica e non si basano su tecniche e posizioni mirate, piuttosto insegnano come comportarsi in caso di difficoltà risvegliando l’istinto, il quale è sopito nella maggioranza delle persone a causa di condizionamenti sociali. Il bello è che, assicura Furlan, questo metodo di autodifesa alternativo può essere appreso in tempi molto rapidi, inoltre essendo basato su un’esperienza ventennale di volontariato sulla strada, è un metodo collaudato, non solo teorico, per di più utile anche nella vita quotidiana per chi tende a lasciarsi sopraffare in diversi ambiti.

I corsi di Wilding

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I corsi di Wilding non richiedono una frequenza assidua perché il metodo, come premesso, è facile e rapido da apprendere e non si basa su tecniche sequenziali. Si adatta quindi anche alle persone che, per varie ragioni, si trovano costrette a saltare alcune lezioni. Nei corsi si lavora sulle tecniche di respirazione e sulla postura fisica in modo da aiutare le persone a ritrovare con naturalezza la propria posizione reattiva. E ovviamente non manca l’aspetto motivazionale e psicologico, teso a risvegliare l’autostima, l’assertività e la fiducia nelle proprie potenzialità, qualità indispensabili secondo Furlan per difendersi efficacemente.

Pur essendo efficace per persone di tutti i tipi, il Wilding è stato concepito appositamente per le donne, difatti Mario Furlan è impegnato da diversi anni sul fronte della violenza femminile. E può quindi rivelarsi molto utile anche in caso di violenza domestica, fenomeno purtroppo molto diffuso anche in Italia. Personalmente non l’ho testato ma per come viene presentato, potrebbe rappresentare una valida alternativa ai classici metodi di autodifesa.

Laura De Rosa

yinyangtherapy.it





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