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Spiritualità

Cosa sono le premonizioni e come si manifestano

Di Laura De Rosa - 11 Dicembre 2015

I dizionari le definiscono “percezioni di ciò che avverrà” o più in generale “presentimenti”, “presagi”. Ma di fatto cosa sono le premonizioni? Pur trattandosi di un argomento “paranormale”, diversi studi scientifici si sono addentrati in questo territorio ignoto, nel tentativo di provarne l’esistenza dal punto di vista empirico. E dai risultati emersi sembrerebbe proprio che premonizione e sesto senso non siano affatto fantascienza. Perlomeno secondo la specialista in neuroscienze Julia Mossbridge della Northwestern University, e gli altri ricercatori che l’hanno accompagnata in un peculiare studio pubblicato su Frontiers in Perception Science.

Il team ha individuato un sesto senso capace di avvertire gli eventi futuri, quindi legato, nel caso specifico, alla premonizione, in grado di preparare inconsciamente l’organismo al confronto con essi. L’origine di questo senso è ancora ignota ma ciò non toglie validità alla teoria, che è stata dimostrata prendendo in esame numerosi soggetti sottoposti a stimoli di vario genere. Poco prima dello stimolo i pazienti manifestavano variazioni nel battito cardiaco e nell’attività cerebrale, come consapevoli di quello che sarebbe accaduto di lì a breve. E questa ricerca non è la sola a confermare la veridicità delle teorie parascientifiche, anche gli studiosi del Coma Science Group dell’Università di Liegi sono giunti a conclusioni simili, scoprendo che il cervello umano è in grado di anticipare la percezione del mondo esterno.

Se gli scienziati in questione avessero ragione la premonizione, dal campo del paranormale, passerebbe di diritto alla scienza e allora, probabilmente, nessuno oserebbe più metterla in discussione. Per ora dobbiamo accontentarci dell’intuito e decidere, in base alle nostre percezioni, se crederci o meno. Sta di fatto che gli episodi di premonizione capitano a molti di noi, magari piccole cose che passano presto inosservate ma non per questo di minor valore.

Ma cos’è di fatto la premonizione?

premonizioni

Come premesso, la premonizione viene descritta come la capacità di percepire informazioni su eventi futuri prima che essi accadano mentre il dizionario del mistero di Paola Giovetti la definisce “precognizione che si presenta col carattere di avvertimento“. La premonizione può manifestarsi in diverse modalità, per esempio attraverso i sogni premonitori, tramite visioni, sensazioni o segni ricorrenti. In tutto questo svolge un ruolo di primo piano il famoso sesto senso.

C’è chi sostiene appartenga a pochi eletti ma non credo affatto a questa tesi. E’ molto più probabile, e lo confermano in molti, che esso appartenga a tutti gli esseri umani sebbene ci sia chi lo usa e chi no. Una mente molto razionale potrebbe tendenzialmente escluderlo, non riuscendo a trovare una spiegazione logica ma, in realtà, persino i razionali si affidano alle sensazioni intuitive, consapevoli o meno di farlo. Il problema è che spesso ne ignoriamo i segnali, i quali, è bene precisarlo, non appartengono necessariamente alla categoria “premonizione”, ma anche alla chiaroveggenza, ovvero alla capacità di percepire visivamente cose non visibili naturalmente, e alla telepatia, la capacità di comunicare con il pensiero. E’ pur vero però che la premonizione può combinare diverse facoltà extrasensoriali, comprese telepatia e chiaroveggenza.

Sogni premonitori

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Una delle forme di premonizione più conosciute è quella che si manifesta attraverso i sogni. In parole semplici si tratta di sogni che ci permettono di prevedere eventi reali, che si tratti di catastrofi o di piccolezze, per esempio l’arrivo di un parente che non vedevamo da tempo. La premonizione, in sogno, sarebbe favorita dall’illogicità dell’attività onirica che sfugge, per sua natura, alle leggi della logica e ai concetti di spazio e tempo per come li intendiamo comunemente.

In ambito psicologico e psicoanalitico c’è chi li ritiene semplici coincidenze, come Freud, e chi al contrario, vedi Jung, li interpreta come messaggi dell’inconscio collettivo, portatori di un sapere profondo. Difatti i sogni premonitori, rispetto agli altri, nascerebbero nella cosiddetta zona ipotalamo-ipofisiaria, ovvero nel centro del cervello, e in quanto tali sarebbero correlati all’identità di specie, quella connessa all’energia degli archetipi collettivi. Come i nostri pensieri coscienti, anche l’inconscio e i sogni che ne scaturiscono si volgono al futuro e alle sue possibilità; e per molto tempo si è creduto in tutto il mondo che la funzione principale dei sogni fosse quella di pronosticare il futuro. Nell’antichità e fin nel Medioevo i sogni contribuivano alla formulazione di una prognosi medica” sostiene Jung in “Archetipi e inconscio collettivo”, fermamente convinto che l’attività onirica celi molto più che semplici coincidenze o forme compensatorie, essendo strettamente collegata all’inconscio collettivo.

Come sviluppare la premonizione

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Esistono numerosi testi e guide che ci insegnano a sviluppare le capacità extrasensoriali fra cui la premonizione, ne è un esempio “Sviluppare i poteri interiori per massimizzare il proprio rendimento” di Del Pe, ma credo che il miglior modo per addentrarsi in questo mondo simbolico, da principianti, sia la meditazione. A meno che le premonizioni non siano spontanee e molto lucide, cosa che ci induce a prenderle in maggiore considerazione anziché tacciarle come allucinazioni mentali, la meditazione rappresenta senz’altro uno strumento efficace per acquietare la razionalità dell’emisfero cerebrale sinistro. Partendo dal presupposto che tutti noi possediamo il sesto senso, e forse anche la capacità di prevedere alcuni eventi, per attivarli, o perlomeno iniziare a coglierne i messaggi, è fondamentale rilassare la mente, aprirla a una dimensione altra che trascende il linguaggio della logica. Ma in realtà questo consiglio è valido in via generale per chiunque intenda approcciarsi al mondo dell’invisibile.

Laura De Rosa

www.yinyangtherapy.it





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