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Una Green Hill in Francia da chiudere

Di Valeria Bonora - 4 Settembre 2012

Per fortuna in Italia Green Hill è stato messo sotto sequestro e tutti i cani affidati a famiglie che sapranno dare una vita più serana a questi animali. Ma la lotta contro gli allevamenti di cani per la vivisezione non si ferma, in Francia è pronto un nuovo allevamento che rifornirà i laboratori di mezza Europa, Italia compresa. Si chiama CEDS (Centre d’Elevage du Domaine des Souches) situato nel comune di Mezilles, 30 chilometri a ovest di Auxerre che si occupa della fornitura di Beagle e Golden Retriever a scopo scientifico. L’allevamento, con alle spalle più di 30 anni di attività, secondo la Leal (Lega anti vivisezionista) ha tra i 1.500 e i 2.000 cani destinati alla sperimentazione animale tra cui circa 60 fattrici e 250 cuccioli.
Non si può lasciare che nascano altri GReen Hill, ce ne sono già troppi da chiudere come Harlan, ad esempio [Harlan è una delle più grandi e importanti multinazionali della vivisezione del pianeta. E’ presente in 4 continenti e offre i suoi servizi a un numero imprecisato di laboratori pubblici e privati, università, aziende farmaceutiche, ospedali e allevamenti in decide di paesi del mondo. In Italia si occupa prevalentemente di sperimentazione per conto terzi e allevamento di animali destinati alla vivisezione: topi, ratti, conigli, cavie, primati e altri grandi mammiferi. Fa stallo per il trasferimento di cani beagle ma la specialità del gruppo è la “produzione” di animali geneticamente modificati per un migliore utilizzo nella sperimentazione. Un esempio sono gli animali “programmati” a sviluppare il cancro o con difese immunitarie “adatte” all’inoculazione dei virus della polio e del vaiolo delle scimmie.] .
L’opinione pubblica si sta organizzando per far cessare lo sfruttamento dei cani e far si che la CEDS venga chiusa prima che diventi come Green Hill con migliaia di cani destinati alle torture e alla morte. Al fianco degli animalisti francesi si schierò in passato anche la fondazione di Brigitte Bardot. In un’intervista rilasciata all’associazione animalista francese “One voice”, un ex dipendente, Jean Claude Witrant, descrive il posto come un vero lager dove “non era neppure consentito familiarizzare con gli animali”.
Già a partire da questa settimana, perciò, sono in programma delle manifestazioni che avranno luogo in tutta Europa.
Le proteste, partite dall’associazione animalista francese One Voice, in Italia si rivolgeranno verso le ambasciate transalpine: in particolare, il 7 settembre si terrà una manifestazione a Roma in Piazza Farnese dalle 9 alle 12, una a Milano in via della Moscova (stessa ora) e una a Napoli, di fronte al consolato di Via Crispi (dalle 10 alle 14). Il giorno successivo sono previste una manifestazione a Torino in piazza Carlo Felice (dalle 9 alle 12), e una a Livorno, sempre davanti al consolato (dalle 14 alle 18).
Lo slogan che caratterizzerà il dissenso animalista sarà sicuramente azzeccato, visto che si ispira alla Rivoluzione Francese: “Libertà, uguaglianza e fraternità anche per gli animali”.
Di seguito la pagina Facebook dove trovare la protesta e il sito dove firmare la petizione per la chiusura del CEDS (vi basta cliccare sulle relative icone).


 





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