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Sfilata a Torino, in 3mila contro la caccia

Di Valeria Bonora - 4 Giugno 2012


    Hanno sfilato domenica 3 Giugno a Torino circa 3000 persone per dire No alla caccia e chiedere il ritorno della legalità e della democrazia.
    La manifestazione, indetta dal Comitato per il referendum sulla caccia in Piemonte a cui hanno aderito numerose associazioni politiche e sociali, tra le quali la LAV, ha voluto protestare contro la decisione della Giunta presieduta dal leghista Cota, che ha annullato il referendum regionale sulla caccia così che anche in Piemonte entra in vigore la legge nazionale venatoria molto più permissiva di quella che è stata abrogata .

    Si tratta di una decisione antidemocratica, contro la quale la LAV ha già presentato un esposto al TAR e uno al Presidente del Consiglio dei Ministri, chiedendo lo scioglimento di un Consiglio Regionale che si è reso colpevole di un gravissimo attacco ai diritti costituzionali dei cittadini.
    Ricordiamoci che il 3 Giugno avrebbe dovuto tenersi il referendum.
    La manifestazione ha raccolto il sostegno di Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte costituzionale:

    “Aderisco alla manifestazione del 3 giugno, di protesta contro il comportamento dell’Amministrazione regionale che ha operato per vanificare l’iniziativa di tanti cittadini che, da venticinque anni (venticinque!!!) operano per poter esercitare il diritto al referendum su temi così importanti come la difesa dell’ambiente e il rispetto delle forme della vita che ospita e il contrasto della cultura che considera l’uccisione degli animali uno sport, un passatempo, un divertimento. Oggi, finalmente, la legittimità di questa iniziativa è stata pienamente riconosciuta ma è venuto a mancare quel minimo di cultura democratica che imporrebbe al mondo della politica, di fronte a una richiesta referendaria, di mettersi da un lato, registrare la volontà dei cittadini e astenersi da comportamenti ostruzionistici. Evidentemente, c’è chi ritiene che i cittadini siano marionette e che la presente amministrazione regionale – la cui legittimità è, come minimo, dubbia – possa manipolarli come meglio ritiene, dando via libera solo alle iniziative che non danno fastidio. Ma la democrazia è un’altra cosa e, prima o poi, ce ne dovremo rendere conto tutti. Auguri per la manifestazione che avete convocato.”
    Il Comitato per il referendum sulla caccia in Piemonte ringrazia le tante associazioni animaliste, ambientaliste, culturali, sociali e i partiti che sostengono questa complessa battaglia, invitandoli a restare in contatto con il Comitato perché si tratta di una battaglia tutta ancora da combattere ed è battaglia di tutti i cittadini. Un grazie anche coloro che sono giunti da Venezia, Roma, Genova e da altre parti d’Italia.
     





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