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Spose Bambine: Un Problema Etico, Culturale, Morale ed Economico [Video]

Di Valeria Bonora - 6 Marzo 2014

Il matrimonio precoce è una pratica ancora troppo diffusa nei paesi in via di sviluppo, tanto da mettere in pericolo le vite delle ragazzine. Radicata nella tradizione culturale, affiancata e spronata dalla povertà, la pratica non solo viola le leggi sui diritti umani, ma anche minaccia la stabilità e lo sviluppo economico.

Le convenzioni internazionali proibiscono il matrimonio precoce e definiscono diciotto anni come l’età della maturità.

Un danno fisico e psicologico è il risultato di un matrimonio in età infantile, bambini e adolescenti non sono abbastanza maturi per fare delle scelte tanto importanti come il matrimonio, senza entrare in merito all’implicazione religiosa, dell’amore e del rispetto reciproco, ma valutandone solo gli aspetti pratici di una vita insieme ad un uomo più grande, all’avere dei figli, mandare avanti una famiglia. Non sono cose che una bambina può decidere, non sono cose che una bambina deve imparare.

 

Inoltre questi matrimoni impediscono lo sviluppo dell’istruzione delle ragazze e le loro prospettive reddituali e in questo modo perpetua la povertà e si inibisce ogni possibilità di progresso verso gli obiettivi nazionali e globali di sviluppo.

Questo video è parte del Council on Foreign Relations “Child Marriage”

Di seguito la traduzione del video, testimonianze e crude realtà per un problema etico, morale e sociale ma che diventa anche economico e politico.

Rachel Vogelstein (Council on Foreign Relations per le donne e la politica estera):

Ogni anno ci sono 5 milioni di spose bambine di età inferiore ai 15. Il matrimonio precoce esiste in tutto il mondo. In Asia meridionale, Africa Sud-Sahariana, il Medio Oriente al Nord Africa. Passa attraverso le regioni, attraverso le culture, attraverso le religioni.

Laura Laski (Capo del Sexual and Reproductive Health, United Nations Population Fund Child):

Il matrimonio è un abuso dei diritti umani. Le ragazze si sposano in un’età in cui dovrebbero essere a scuola. Dovrebbero essere protette. E sono chiamate a giocare i ruoli degli adulti, ma sono ragazzine.

Nizza Nailantei Leng’ete (avvocato anti-MGF della comunità Masai):

Quando avevo 8 anni e mia sorella 10 anni, mio zio è venuto a casa di nostro nonno. E gli ha detto “Penso che ora queste ragazze siano abbastanza grandi per la circoncisione“. E’ così sapete, dovete prima essere circoncise per sposarvi. Siamo riuscite a fuggire per la prima volta, ma poi mio zio è venuto di nuovo. Siamo state picchiate e abbiamo dovuto dirgli: “Zio, promettiamo che la prossima volta non scapperemo“.

Desmond Tutu (attivista per i diritti sociali e Arcivescovo emerito):

Questi bambini sono andati a letto con degli uomini anziani, non sanno nemmeno che cosa stanno andando a fare a letto. E’ vizioso.

Hooria Mashhour (Ministro dei Diritti Umani, Yemen):

Tradizionalmente e culturalmente è accettato. Soprattutto nelle zone rurali, e anche a causa della povertà. La povertà è il motivo principale per il matrimonio precoce. Quando la famiglia è molto povera e hanno tanti bambini, ragazzi e ragazze, preferiscono inviare alcune femmine dalla casa di un’altra famiglia.

Isobel Coleman (Direttore, Società civile, Markets and Democracy Initiative):

Per una ragazza può essere un momento in cui la sua vita cambia radicalmente. Ma quando si ingrandisce fino a comprendere un’intera contea, è possibile vedere l’impatto che si ha a livello macro. Quando le ragazze si sposano al di sotto dei 15 anni, e interrompono la loro educazione troppo presto, stanno riducendo il loro potenziale economico, rischiano di morire di parto, il loro bambino può morire nel primo anno di vita e incrementano una maggiore fecondità con annessi maggiori tassi di povertà. E che in realtà diventa un ciclo di povertà per questi paesi.

Donald Steinberg (CEO, Learning World):

Questioni relative alla sicurezza umana, questioni come il matrimonio precoce, non sono semplicemente questioni ‘soft’. Sono questioni che possono influenzare la stabilità dei paesi, sono questioni che possono influire sullo sviluppo economico di questi paesi. Sono altrettanto pericolose come le guerre per le risorse naturali o le guerre che derivano dalle differenze culturali. Noi, come comunità globale, non solo abbiamo un interesse morale a proteggere le giovani ragazze, ma abbiamo a cuore anche gli interessi della sicurezza.

Isobel Coleman:

Se vi preoccupate per lo sviluppo economico, vi preoccupate di investire nelle donne e ragazze, vi preoccupate di ridurre la mortalità materna e la mortalità infantile. Bisogna guardare al matrimonio infantile come un veicolo di tutte queste cose.

Hillary Clinton (ex Segretario di Stato):

L’evidenza e il buon senso ci mostrano che l’istruzione può ritardare e addirittura impedire il matrimonio delle bambine. Può aumentare i redditi e può certamente migliorare la salute.

Donald Steinberg:

Ci sono un certo numero di modi in cui la comunità internazionale ha cercato in passato di affrontare questioni come il matrimonio infantile, spesso si adottano sanzioni. Abbiamo visto anche situazioni in cui cerchiamo di ‘svergognare’. In altre situazioni si cerca di affrontarle attraverso approcci generali di sviluppo economico, attraverso il potenziamento dell’istruzione delle ragazze e delle bambine. E poi ci sono altre situazioni in cui si prova a lavorare con gli “attori” locali, sia che questi siano i legislatori o i funzionari governativi o i capi tradizionali. Quello che possiamo riscontrare in tutto il mondo è che potenziando gli individui all’interno delle società si ottiene un approccio di gran lunga più affettivo.

Nizza Nailantei Leng’ete:

Non basta prenderli e dirgli: “questo è quello di cui hai bisogno per trasformarti in una persona in grado di scegliere”. Questo è ciò che noi chiamiamo “cultura antica”. Abbiamo bisogno di istruire i giovani perché saranno i futuri mariti di queste ragazze, sono quelli che le sposeranno. Tutti hanno bisogno di informazione e lasciare che la decisione venga da loro.

Laura Laski:

Le spose bambine non sono una malattia, sono una condizione sociale. Non stiamo parlando di polio. Stiamo parlando di un'”ingegneria” sociale che richiederà molto lavoro per essere sradicata. Penso che possa essere fatto in una generazione.

Rachel Vogelstein:

La questione delle spose bambine è stata portata alla ribalta negli ultimi anni. Sia in termini di politica estera degli Stati Uniti sia sulla scena mondiale. E anche a livello nazionale penso che stiamo assistendo a dei segni di progresso. Per esempio prendete l’Etiopia, dove c’è un governo che è effettivamente impegnato ad affrontare questo problema.

Nizza Nailantei Leng’ete:

Un giorno, se avrò una figlia, spero potrà godere di tutti i diritti che io non ho avuto. Andrà a scuola. Sicuramente non sarà circoncisa, e non sarà costretta a sposarsi. Beh, se lei vuole sposarsi, va bene. Se lei non vuole sposarsi, va bene lo stesso. Non posso costringerla. Sta a lei decidere da sé ciò che vuole.

Ora queste parole non devono lasciare questo articolo senza che abbiano fatto riflettere tutti coloro che le hanno lette. Le spose bambine sono una realtà, una terribile realtà che oltre a colpire nella loro innocenza, nella loro vita, colpisce in tutta l’economia lacerando il tessuto dello sviluppo culturale e facendo terra bruciata intorno alle aree rurali nelle quali a queste bambine viene rubata l’infanzia e la cultura.

 
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