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Carovigno, I Giardini di Pluto: sfratto forzato per canile sovraffollato, ma l'ordinanza è "illegittima"

Di Daniela Bella - 3 Febbraio 2014

Il sindaco di Carovigno, Cosimo Mele, ha rilasciato un’ordinanza che prevede il trasferimento forzato di 151 cani del canile I Giardini di Pluto, una struttura a conduzione familiare sotto sequestro dall’Aprile del 2013 per essere, come la maggior parte dei canili pugliesi, sovraffollato: 730 cani contro i 200 previsti dal limite fissato dalla legge regionale del 2006.

Una decisione che è stata subito contestata, dato che i cani verranno trasferiti in un luogo non autorizzato ad accogliere randagi, poichè nato dopo l’entrata in vigore della lr 4/2010, in base a cui solo comuni e associazioni protezionistiche possono realizzare nuovi canili.

La discussa destinazione si chiama Dog Service: è una struttura che appartiene a una società che fa capo a Fedele Prodi, figlio del consigliere comunale di maggioranza eletto nella lista civica guidata dallo stesso Mele.

Molto dolorose e strazianti le immagini che mostrano i cani durante lo spostamento: queste povere bestiole non hanno alcuna intenzione di andare via, c’è chi è stravolto, chi accalappiato con lacci e museruole si divincola, si ribalta a terra, fino a farsi male. E poi c’è chi si rannicchia uno sull’altro, , nell’estremo tentativo di proteggere il compagno che sta per essere trascinato via.

La senatrice Loredana De Patris ha presentato un’interrogazione urgente rivolta ai Ministri dell’Interno, di Grazia e Giustizia e Salute, nel quale si legge:

”Particolarmente cruente sono le immagini dei cani terrorizzati, strattonati e trascinati che si dibattono per fuggire ai lacci di operatori sconosciuti e inadeguati, nell’ambito di interventi che, con tutta evidenza, non hanno tenuto in nessun conto né le esigenze etologiche degli animali e la loro organizzazione in gruppi sociali consolidati, né il fatto che si tratta di cani già traumatizzati a causa di un difficile passato di randagismo e giunti lentamente ad acquisire un buon equilibrio comportamentale. Il carattere convulso delle operazioni di trasferimento, tuttora in corso, si sono tradotte in una indubbia sofferenza per i cani de I Giardini di Pluto… In numerosi casi si è verificato il rifiuto del cibo e alcuni esemplari hanno mostrato atteggiamenti aggressivi nei confronti dei loro compagni, come non era mai accaduto all’interno della struttura…”

Carla Rocchi, presidente dell’Enpa-Ente nazionale protezione animali, incalza dicendo:

“Voglio esprimere la nostra più viva preoccupazione per le condizioni e le conseguenze che avranno sugli animali le incredibili operazioni di trasferimento dei 151 cani da I Giardini di Pluto alla Dog Service struttura non autorizzata. Le immagini ci parlano di interventi di inaccettabile brutalità. Non è necessario essere etologi o animalisti per comprendere che il trauma inflitto in questi giorni ai cani è fortissimo e rischia di essere irreversibile, tanto più che si tratta di animali che hanno vissuto a lungo in passato la terribile esperienza del randagismo. Si sono poi poco a poco fidati dell’umanità, trovando serenità; oggi, quella fiducia è stata tradita, il loro equilibrio spezzato. Tornano angoscia, paura, aggressività. Ricordo a tutti che nel 2004 il legislatore ha voluto inserire nel codice penale i maltrattamenti sugli animali come delitti. E’ un dovere rispettare la normativa, un dovere di legge e di coscienza, che nessuno può ignorare…”

Non da meno l’opinione di Enrico Moriconi, dirigente SSN e consulente di etologia e benessere animale, il quale spiega:

“I cani sono animali che hanno una vita sociale di gruppo, il branco, e all’interno dei canili si formano gerarchie tipiche in cui ogni individuo ha un ruolo ben preciso. Questo conferisce sicurezza all’animale perché non deve spendere energie nervose per regolare il proprio ritmo vitale. Si creano anche alleanze e simpatie, mentre le contrapposizioni arrivano alla mediazione e si giunge a un equilibrio. Questo si rompe quando un gruppo di cani viene improvvisamente smembrato. Tale cambiamento genera sempre sofferenza: sia nel gruppo originario, sia in quello di destinazione. La sofferenza può essere sia fisica – traumi lesioni ferite che i cani si possono scambiare per ristabilire le gerarchie – sia mentale. Infatti si richiede uno sforzo di adattamento all’animale, a cui si deve aggiungere il problema dei rapporti fra individui. I cani devono ridisegnare la loro vita in un ambiente diverso e ricostruire con fatica e dispendio di energie nervose un equilibrio nella convivenza con gli altri soggetti. Si induce quindi un forte stress, in entrambi i gruppi smembrati, che, scientificamente, è motivo di sofferenza. Sofferenza che è recepita come maltrattamento dalla legislazione italiana con la legge 189/04…”

Tutte questioni, queste, che sembrano non impensierire minimamente Mele: “E’ il gip che lo ordina, io eseguo“.

A detta di molti, I Giardini di Pluto è un canile modello: la famiglia ci hanno investito tutto e, in virtù dell’amore che prova nei confronti degli animali, ha sempre posto in primo piano la loro cura e il loro benessere degli animali.

In un verbale Asl dello scorso 7 Agosto scorso si legge che insiste il benessere degli animali, privi di parassiti, e non si riscontrano malattie infettive. Ma allora se i cani vivono in buone condizioni, non sussistono emergenze sanitarie e sofferenze per questi animali, perchè tanta fretta?

Isabella Rainoldi, titolare de I Giardini di Pluto, dichiara:

“E’ chiaro che impiegheremo alcuni anni prima di arrivare ai 200 previsti. Curiamo in modo particolare le adozioni, tutte controllate e sul territorio. Riusciamo a farne circa 80 l’anno. Abbiamo invece sempre rifiutato affidamenti su deleghe, incontrollabili…”

Adesso, dunque, non bisogna far altro che attendere quali provvedimenti intendano adottare i Ministri interrogati in relazione all’ordinanza del sindaco di Carovigno palesemente illegittima, essendo la struttura Dog Service scelta per il trasferimento dei cani priva di ogni autorizzazione all’accoglimento di randagi, dunque in violazione della legge regionale, mancanza riconosciuta dal TAR Puglia di Lecce; quali siano le evidenze scientifiche attestanti il rischio epidemiologico contenute nella relazione del consulente nominato dal Pubblico Ministero di Brindisi, affermazioni contraddette dal parere del Servizio Veterinario locale con un documento dello scorso Agosto appunto; e, infine, quali misure vogliano adottare in relazione ai maltrattamenti fisici e psicologici operati sui cani ospitati dalla struttura I Giardini di Pluto durante le operazioni di trasferimento coattivo condotte dal 25 Gennaio e tuttora in corso, maltrattamenti che avranno conseguenze negative anche irreversibili.

[Fonte contenuto ed immagini: www.repubblica.it]

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