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Una limonata per combattere la schiavitù

Di Marina Cau - 12 Settembre 2013

Questa è la storia di Vivienne Harr, una bambina di 9 anni, che vive come tutti i bambini della sua età. Un giorno, su internet, trova una foto di un bambino come lei che porta sulle spalle un grosso masso. La cosa non le sembra normale e chiede alla madre delle spiegazioni. La mamma le risponde:“Purtroppo nel mondo ci sono ancora Paesi dove esiste la schiavitù”
 
 
Allora Vivienne decide di fare qualcosa per poter aiutare quei bambini, e non solo quelli: una cosa talmente semplice che poteva pensarci solo un bambino. Ha creato un banchetto di limonate, dove vende la bevanda prodotta da lei, con limoni biologici, e decide di donare tutto quello che guadagna alle associazioni che si occupano della lotta a questa piaga.
“Quanto costa una bottiglia di limonata?” ” Quanto c’è nel tuo cuore”, questo è lo slogan del suo piccolo stand, col quale in 173 giorni riesce a “racimolare” oltre 100.000 dollari, tutti devoluti in beneficenza.

Ma questo non è che l’inizio: i genitori si rivolgono ad una piccola azienda che produce limonate biologiche e continuano l’opera iniziata dalla figlia. In questo modo aiutano le associazioni umanitarie che lottano contro questa barbarie nel mondo, tra le quali Free the Slaves, Unicef, Nepal Youth Foundation, l’International Programme on the Elimination of Child Labor e il Girls Educational & Mentoring Services.
Questa “bambina” dimostra che con la volontà si può fare tutto, a piccoli passi e con piccoli gesti.
Non bisogna essere grandi per fare grandi cose.
[fonte:greenme.it]
Ecco il video dove promuove la sua attività e invita tutti a fare lo stesso





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