
L’agente arancio è un defoliante che fu irrorato dagli aerei su tutto il Vietnam del Sud, tra il 1961 e il 1971, durante la Guerra del Vietnam, è un liquido incolore, e il suo nome deriva dal colore delle strisce presenti sui fusti usati per lo stoccaggio durante il trasporto.

L’erbicida produceva delle diossine altamente tossiche. Agli erbicidi si sommava la contaminazione con TCDD (tetraclorodibenzo-p-diossina)ritenute responsabili di malattie e difetti alla nascita sia nella popolazione vietnamita che nei veterani di guerra statunitensi.

Ad oggi, sono ancora decine le aree avvelenate in Vietnam con pesanti contaminazioni del cibo, del suolo, di sedimenti e della fauna selvatica e che continuano ad esporre il popolo del Vietnam alla diossina e ad altri agenti cancerogeni.

L’esposizione all’Agente Arancio continua tuttora ad influenzare negativamente la vita degli abitanti in Vietnam e negli Stati Uniti. La vita di molte vittime si è accorciata e altre persone hanno sviluppato malattie, disabilità e dolore; spesso con rapidi decorsi nefasti.

Il ministero della Salute Nguyen Thi Thanh Phuong ha commentato così: “Il governo degli Stati Uniti dovrebbe fare di più per aiutare le vittime dell’agente orange perché le loro vite sono ancora molto difficili, specialmente nel contesto della crisi economica, visto che sono diminuite le donazioni“.
Ma Washington non ha riconosciuto i danni provocati neppure ai veterani statunitensi, per evitare di creare dei precedenti, gli Stati Uniti negano tuttora ogni correlazione tra l’Agente Arancio e malformazioni infantili.

Le relazioni diplomatiche tra il governo di Washington e quello di Hanoi, dopo decenni di negoziati, hanno celebrato l’avvio di un progetto da 43 milioni di dollari per bonificare una ex base Usa altamente contaminata.