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Cordone ombelicale: donarlo o farlo smettere di pulsare?

Di Elena Bernabè - 4 Giugno 2013

Quando nasce un bimbo la neomamma può decidere se donare il cordone ombelicale.
In Italia esistono 18 banche del cordone che lo raccolgono nei vari ospedali dove è possibile fare la donazione. La Milano Cord Blood Bank è una delle più importanti banche italiane: esiste ormai da 20 anni ed ha alle spalle 500 trapianti e 20000 donazioni.
Paolo Rebulla, ematologo ed ex-responsabile della Milano Cord Blood Bank ha dichiarato: “Sappiamo che la metà delle persone trapiantate è oggi ancora viva e per noi è grande traguardo. Qualche mese fa abbiamo inviato in Cile una donazione conservata per 17 anni per una ragazzina che è stata trapiantata e ora sta bene. Di recente sono venuti a trovarci di persona i nonni di una bambina francese salvata da un trapianto di sangue ombelicale conservato nella nostra banca. Le storie sono tante, e ognuna di questa ci dà la spinta a fare sempre di più”.
Ma a cosa serve concretamente il cordone ombelicale e perchè può aiutare altre persone?
Il cordone ombelicale presenta nel suo sangue cellule staminali utili per curare leucemie, linfomi, talassemie, immunodeficienze e alcuni difetti metabolici. Donare il cordone è come regalare una nuova vita!
Però per donare il cordone è necessario interrompere immediatamente (appena il neonato nasce) il flusso del sangue del cordone che dovrebbe essere destinato al bambino e incanalarlo in una cannula: ciò permette di ottenere un quantitativo d sangue adatto per essere conservato.
Il cordone, quindi, deve essere tagliato il prima possibile se si vuole donarlo.
Studi scientifici rivelano però che attendere qualche minuto (circa 3) prima di tagliare il cordone è un’azione che giova e non poco sulla salute del nascituro: se egli riceve tutto il sangue del cordone si farà, per esempio, una bella scorta di ferro per i suoi primi mesi di vita. L’Organizzazione Mondiale della Sanità suggerisce addirittura di attendere che la placenta venga espulsa naturalmente dalla madre e solo poi tagliare il cordone ormai non più pulsante.
Anche dal punto di vista relazionale il taglio tardivo del cordone è importante: è un allontanamento dal corpo materno che dovrebbe avvenire naturalmente per permettere un avvicinamento diverso (contatto corpo a corpo).
La maggior parte degli ospedali italiani taglia immediatamente il cordone: è un prassi che si esegue ormai da anni e se alla mamma va bene allora meglio donarlo piuttosto che buttarlo. Se però la mamma è informata e desidera che tutto il sangue vada al suo bambino allora deve informare l’ostetrica della sua decisione e, in quel caso, non potrà donare il cordone.
Sono scelte difficili che ogni genitore deve fare: l’importante sarebbe però informarli in modo completo sul taglio del cordone e non parlare unicamente del bene che si fa al prossimo.
Ogni scelta informata è una scelta consapevole e giusta!
[Fonte: Corriere.it]
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