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Cibo criminale: il nuovo business della mafia italiana [Video]

Di Valeria Bonora - 17 Maggio 2013

Lo hanno scritto a due mani Mara Monti, giornalista del Sole 24 ore, e Luca Ponzi, giornalista della Rai, un libro edito da Newton Compton, dal titolo “Cibo criminale: il nuovo business della mafia italiana”. E’ tutto un programma, una denuncia sull’agromafia che con un fatturato di 12,5 miliardi l’anno produce danni al mercato italiano nel mondo pari a 60 miliardi.

 
Le frodi alimentari sul marchio “Made in Italy” coinvolgono i grandi nomi della mafia da Corleone fino Cosa Nostra, dalla mozzarella di bufala prodotta con latte tedesco fino ai pomodori cinesi. Aggirando la legge che ha lacune sulla tracciabilità del prodotto, che manca della provenienza delle materie prime sulle etichette degli elaborati, le mafie guadagnano milioni rispetto alle sanzioni che spesso o non ci sono o sono irrisorie.
A parlare del libro saranno gli autori Lunedì 20 maggio 2013, alle 18, nella Chiesa della Pietrasanta, a Napoli, in via Tribunali 16, di fronte all’Istituto “Armando Diaz“.
Parteciperanno all’evento:

  • Il Magistrato Donato Ceglie, Sostituto Procuratore Generale a Napoli, che è da anni in prima linea nello studio e nel contrasto del fenomeno-agromafia.
  • Paolo Vincenzo Pedone, direttore di scienze ambientali alla II Università di Napoli
  • Il Colonnello Maurizio Delli Santi, comandante nazionale dei nuclei antifrode dei Carabiniere
  • Il Generale Riccardo Rapanotti, comandante della sezione napoletana della Guardia di Finanza
  • Il Generale Giuseppe Vadalà, del Corpo Forestale dello Stato
  • Gennaro Masiello, Presidente della federazione regionale campana della Coldiretti.


I prodotti incriminati sono molteplici, olio extravergine con marchio italiano, ma proveniente da Spagna o Tunisia, pomodori pelati che tre volte su quattro arrivano dall’estero, prosciutto che di nazionale ha solo il marchio perchè spesso è Danese e mozzarella di bufala fatto con latti importati anche dall’India.
Gli autori del libro raccolgono tutte queste informazioni, tutto documentato e raccontano come un giallo appassionante gli intrighi che si nascondono dietro ai cibi che mettiamo in tavola. Il marchio Made in Italy implica che il prodotto debba sottostare a rigide regole a garanzia della tutela del consumatore e della sua salute, ma se il prodotto è contraffatto, oltre al sapore, il rischio è che le materie prime acquistate all’estero non siano di qualità e che magari non seguano le norme sull’uso di pesticidi, o sulla conservazione che in Italia sono molto restrittive, proprio per evitare danni alla salute.
Scegliendo prodotti Doc ed evitando prezzi troppo bassi rispetto alla media ci si può proteggere da questa maxitruffa che avvelena le nostre tavole.
Nel libro-inchiesta, come spiegato prima, è tutto documentato ma soprattutto “tradotto” per tutto il pubblico che non è avvezzo a termini tecnici o giuridici, in modo che sia un libro per tutti e che tutti capiscano cosa succede, per esempio, ai prosciutti sbollati per mascherare una qualità scadente, lavorati poi con flessibili e frullini sino a trasformarli in prosciutti di alta qualità con timbri fasulli; oppure vengono spiegate bene le caratteristiche che fanno della mozzarella un prodotto unico e anche la profumazione degli oli scarsi per far si che diventino buoni ed accettabili.
Insomma un libro che dovremmo leggere per renderci conto di cosa portiamo in tavola e come potremmo proteggerci.
Mara Monti-Luca Ponzi
Cibo criminale
Il nuovo business della mafia italiana
239 pagine, euro 9,90
Newton Compton Editori





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