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Etiopia: tribù massacrate per una diga. Anche l'Italia è coinvolta

Di Elena Bernabè - 29 Gennaio 2013

ll 28 dicembre 2012, 147 membri della tribù dei Suri (molti dei quali donne e bambini) sono stati massacrati dai soldati governativi etiopi, che volevano sfrattarli dai loro terreni.
Proprio sul loro territorio è prevista la costruzione di una diga (denominata GIBE III) sul fiume Omo. La italiana Salini S.P.A. è coinvolta nella costruzione di questo progetto.
Da tempo il governo etiope allontana violentemente, anche per mezzo dell’uccisione, le popolazioni primitive che ostacolano progetti di sviluppo di diverse multinazionali occidentali.
Queste le drammatiche parole che si leggono su LaStampa in merito alla brutale violenza subita dalla tribù dei Suri lo scorso dicembre: “Dettagli da incubo: adulti legati agli alberi e fucilati, bambini buttati nel fiume, cadaveri in pasto alle iene, un villaggio Suri (è il nome di una delle popolazioni autoctone) di 154 anime estinto: solo sette i sopravvissuti, ragazzini che sono riusciti a nascondersi nella foresta”.
In più la costruzione della diga porterà allo sconvolgimento dell’ecosistema della valle dell’Omo.
I media italiani tacciono su questo gravissimo avvenimento.
Fonte: http://www.lastampa.it





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