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Riti di Iniziazione: i Più Curiosi al Mondo e la Loro Importanza

Di Laura De Rosa - 11 Luglio 2017

I riti di iniziazione sono cerimonie di passaggio diffuse in molte culture del mondo. Il termine iniziazione deriva dal latino initiatio, che indica per l’appunto l’inizio di qualcosa.
A quanto pare fu l’antropologo belga Arnold van Gennep a parlarne per primo sebbene i riti di iniziazione siano ben più antichi, risalenti addirittura alla Preistoria.
L’antropologo riconobbe 3 stadi che si ripeterebbero costantemente: la fine dello stato precedente, seguito dall’emarginazione, ovvero una fase di transizione, seguita dall’aggregazione, con la quale l’iniziato ritorna nella società rinnovato.
Vari momenti cruciali della vita sono accompagnati da questi riti. Già il neonato passa un rito di iniziazione nel momento in cui viene battezzato. Il battesimo infatti è un rito di passaggio.
 
I riti iniziatici della pubertà sono più complessi rispetto a quelli dell’infanzia e si rintracciano ovunque nel mondo. Innanzitutto capita spesso che siano più lunghi e possono variare da maschi a femmine. C’è chi, per esempio, sottopone gli iniziati a prove molto dure, dopo averli isolati.
Ma anche il matrimonio è sancito da riti iniziatici e persino la luna di miele può essere considerata alla stregua di un rito di passaggio, che comporta infatti l’isolamento dei due sposini dopo le nozze che segnano la fine della loro singletudine, e la riammissione successiva nella società.
Per non parlare della morte, quando la persona viene allontanata o si allontana dalla società venendo accompagnata da riti che le permettono di abituarsi e accettare progressivamente la nuova situazione.
Alcuni ricercatori sostengono che i riti maschili siano più duri rispetto a quelli femminili perché lo sviluppo femminile è contraddistinto da fasi evidenti a differenza di quello maschile, basti pensare al menarca, alla gravidanza, al parto.

Riti iniziatici nel mondo

Esistono moltissime tipologie di riti iniziatici nel mondo e alcuni sono davvero curiosi. Pensiamo per esempio ai maschi della tribù amazzonica dei Satere Mawe, che devono confrontarsi con un insetto mostruoso per essere ammessi nel mondo degli adulti, subendo il dolore provocato dalle sue mandibole senza lamentarsi.
La tribù Sa dello stato di Vanuatu sancisce il passaggio dall’adolescenza all’età adulta con il rituale del Naghol, tuffo a terra, che consiste in un lancio con liana dei giovani, da torri di legno di oltre 30 metri di altezza.
I Puebla del Nuovo Messico fustigano a sangue i ragazzi a tal punto da procurare loro cicatrici permanenti, quasi a voler fissare per sempre il momento di passaggio all’età adulta. D’altra parte i Ba Nande della Nuova Guinea hanno un rituale iniziatico per le donne che si scoprone incinte del primo figlio, indirizzato però solo a quelle che mangiano, ridono, cantano e parlano male dei maschi.
Questi rituali possono apparire crudeli e insensati all’osservatore occidentale ma è opportuno ricordarsi che i nostri parametri, per quanto apparentemente giusti, non lo sono necessariamente per tutti. Il valore dei riti di passaggio è indiscutibile sebbene alcuni siano particolarmente cruenti. Il loro scopo, specie in pubertà, come ha affermato il filosofo Galimberti, è congedare l’iniziato dalla pigrizia di restare tra le cose note. E’ quindi una sfida all’ignoto che il rito ufficializza.
 
Nel mondo occidentale queste pratiche sono considerate barbariche ma siamo certi siano davvero così insensate? La sicurezza cui siamo abituati e da cui siamo assuefatti è sempre un bene? O forse è una dipendenza pericolosa? Le crisi, i momenti bui, i passaggi difficili fanno parte della vita ed è sciocco credere di poterli allontanare ed è ancora più sciocco pensare che allontanandoli si possa vivere meglio. Una vita eternamente al sicuro comporta un altro tipo di rischio: l’eterna incapacità di passare all’età adulta recidendo legami che a un certo punto diventano fagocitanti. La crisi è in tal senso necessaria per passare oltre. Il rito iniziatico ufficializza questo passaggio attraverso prove (anche) molto dure che permettono simbolicamente all’iniziato di passare a uno stadio successivo.

L’iniziazione in ambito esoterico

Nell’esoterismo e in ambito magico l’iniziazione determina un profondo cambiamento nell’iniziato, ovvero nella persona che viene scelta dall’iniziatore per essere iniziata. Questo passaggio comporta una sorta di morte/rinascita perché determina la fine di un determinato livello di esistenza e l’ascensione a un altro livello di esistenza.
 
Si dice sia molto importante la spinta motivazione dell’iniziato che dovendo affrontare innumerevoli prove, necessita di una motivazione autentica e molto forte. Un’altra qualità indispensabile è la volontà e infine la pazienza, che permette all’individuo di affrontare pian piano le inevitabili prove che si presentano lungo il cammino. Grazie alla pazienza colui che sarà iniziato ha più chance di raggiungere il suo obiettivo, che altrimenti rischierebbe di andare perduto.
Varcata la soglia iniziale che sancisce l’abbandono del vecchio, comodo, per il nuovo, insidioso perché sconosciuto, ha inizio il viaggio. Purtroppo però il guardiano della soglia, personificazione dei propri errori, non è disposto a lasciar passare il viandante e solo chi ha il coraggio di affrontarlo, riesce a proseguire oltre. Man mano che si procede le prove diventano più dure, si tratta di prove di vita e di morte, che possono avvenire a un livello diverso da quello ordinario. Se vengono superate, l’individuo passa ai livelli successivi, dove sarà sottoposto a ulteriori prove.

Laura De Rosa

mirabilinto.com





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