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Rassegna Etica

Segnali dall'Universo: Come Riconoscerli?

Di Laura De Rosa - 13 Marzo 2017

Si va dicendo che l’universo ci lanci segnali per capire se stiamo seguendo o meno la strada giusta. Si va anche dicendo che quando ci si sintonizza su una frequenza vibrazionale elevata, la vita funziona a meraviglia. E questo perché, in teoria, e ribadisco in teoria visto che nessuno ne ha le prove, la frequenza vibrazionale dell’anima è meno densa di quella del corpo. Quali sarebbero questi segnali di disagio? Malattie, ferite improvvise, spese impreviste, incidenti, problemi con le persone vicine, sensazione di disagio, desideri di cambiamento in negativo, perdita di beni, odori sgradevoli e così via.
Una vita piena di problemi non è una vita sbagliata
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Cosa ne penso? Scusatemi ma non ci credo affatto e ritengo questo punto di vista molto riduttivo. Se fosse vero, cosa dovremmo pensare dei geni incompresi che pur di seguire la propria vocazione, hanno vissuto una profonda solitudine, ridicolizzati dai propri contemporanei? Un personaggio del calibro di Van Gogh, incompreso fino alla morte, aveva forse una frequenza vibrazionale troppo densa rispetto all’universo? A giudicare dai segnali che riceveva, gran parte dei quali di disagio a detta della teoria in questione (malattia, perdita di beni “non li aveva proprio”, problemi con le persone vicine, sensazione di disagio ecc), la strada percorsa era evidentemente sbagliata. I contemporanei avrebbero approvato ma oggi sappiamo tutti che Van Gogh riconobbe eccome la propria strada.
Se la teoria della frequenza vibrazione fosse vera, sarei propensa a credere il contrario, ovvero che i segnali di disagio potrebbero indicare che siamo sulla strada giusta. Perché un’anima troppo libera e geniale, salvo eccezioni, potrebbe faticare più di altre a trovare una collocazione nel mondo e ad adattarsi a ruoli prestabiliti e certezze assodate.
Ho fatto questa premessa perché ritengo importante riflettere su simili teorie che rischiano di semplificare eccessivamente le cose. Credo piuttosto che un segnale di disagio possa avere più sfumature a seconda delle circostanze, dell’individuo, delle sue aspettative, della sua storia. Non è detto che le cose vadano male o che nella vita sorgano problemi perché la direzione è sbagliata. Potrebbero arrivare per stimolarci a fare di più. Potrebbe anche essere che una vita senza problemi, priva di disagio alcuno, sia in realtà una non-vita, in cui tutto procede apparentemente bene perché non si ha il coraggio di guardare più in là.
Igor Sibaldi afferma: “se tu cominci ad avere problemi, praticamente incontri Angeli. Perché, come tutti sanno, per gli antichi il problema ha l’aspetto di un Angelo… più problemi hai, meglio stai. Più problemi hai e più devi fare progetti, anche perché la parola problema e la parola progetto sono in realtà la stessa cosa. Più problemi hai, più il mondo ti sta stretto. Meno problemi hai e più stai bene.”
Ovviamente ci sono problemi e problemi e il fatto di non sentirsi a proprio agio, nella propria vita, può anche celare disturbi che non hanno a che fare con la crescita ma che indicano un blocco. Per esempio lo stesso Sibaldi afferma che la paura, generata dal caos mentale, crea energie che non si possono scaricare e che provocano di conseguenza malattie. Queste ultime sarebbero infatti energie trattenute che invece di produrre capolavori, invenzioni, teorie, producono dentro di noi processi infiammatori. E’ chiaro che questo tipo di problemi sono disagi di altro genere rispetto a quelli citati in precedenza.

Le leggi dell’Universo sono più complesse di come ce le descrivono

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Ogni situazione è a sé e non è mia intenzione offrire consigli in merito visto che non ho le competenze per farlo. Il mio obiettivo è semmai insinuare dubbi in relazione alla validità di teorie new age come quella citata in precedenza. Purtroppo è facile stilare classifiche e spacciarle per vere tirando in ballo l’Universo e le sue leggi. Ma chi è realmente a conoscenza di queste leggi? Possiamo ridurle a così poco?
Anche se l’Universo, qualunque cosa esso sia, ci lanciasse dei segnali, essi potrebbero avere valenze diverse a seconda di ognuno di noi. Difficile che i segni abbiano lo stesso significato per tutti. Accade anche nei sogni. Si possono riconoscere simboli ricorrenti ma vanno contestualizzati di volta in volta, interpretati in relazione al sognatore, alla sua vita, all’ambiente in cui opera e via dicendo.
Vi invito semplicemente a non accontentarvi di ciò che si va dicendo, e a non accontentarvi nemmeno di ciò che dico io o chiunque altro. Non tutto è bianco o nero. Il disagio stesso può assumere significati molteplici. I segnali lanciati da un ipotetico Universo, se ci sono, non si possono ridurre a qualche sintomo generico. La vita è un’avventura meravigliosa e io stessa, ogni giorno, noto sottili corrispondenze forse provenienti da qualcosa di più grande, non lo escludo, ma provo antipatia per le spiegazioni riduttive che sembrano voler “contenere” il sapere piuttosto che espanderlo.

Laura De Rosa
yinyangtherapy. it





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