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La leggenda delle viole

Di Giordana - 30 Ottobre 2013

 

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Secondo la leggenda, Demetra, distrutta dal dolore per il rapimento della figlia Persefone, da parte di Plutone, il dio dell’Ade, per sfogare la sua ira di madre derubata e ferita nel punto più delicato, allontanata dal suo bene più profondo, sua figlia, rese sterile la terra; a quel punto Plutone, grazie all’intervento di Giove, per placare l’ ira della dea delle messi che sembrava non volesse più concedere agli uomini altro che l’inverno del suo cuore, decise di permettere alla sua sposa fanciulla di trascorrere 6 mesi sulla terra con la madre, dalla primavera all’autunno. Quando Persefone risalì dall’Ade trovò il tripudio della primavera e ad attenderla tanti piccoli fiori viola, le viole del pensiero.

Da sempre il significato della viola è legato all’amore, all’amore tra madre e figlia, ali innamorati, a chi non vuole essere dimenticato e regalando una viola vi chiede di pensarlo.

Un’altra leggenda narra la nascita mitologica della viola mammola, creata da Zeus per nutrire la sua amata da lui stesso trasformata in giovenca.

Questo fiore così delicato e sensuale, protagonista magico e incantato del “sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, è al tempo stesso ricco di proprietà, sia erboristiche che culinarie.

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La qualità di viola comunemente chiamata viola del pensiero o “pensèe” è la più dotata di sostanze attive sul piano fitoterapico, il suo fiore contiene: violaquercitrina, saponina, tannini, violaxantina e ‘acido salicilico; questi principi attivi la rendono: tossifuga, espettorante, depurativa, antinfiammatoria, diuretica, emolliente.

In erboristeria è utilizzata per depurare la pelle, per lenire e curare le irritazioni cutanee, per stimolare la diuresi (contro la gotta), come antinfiammatorio, contro i reumatismi, per la bronchite, l’influenza, la febbre, la tosse, il raffreddore e l’asma.

Inoltre secondo la fitoterapia è un depurativo, ottimo per depurare il sangue dalle tossine e può prevenire l’arteriosclerosi.

L’olio essenziale di violetta ha doti calmanti, antisettiche ed antidolorifiche, ma oltre a queste proprietà curative in senso stretto è apprezzato anche in aroma terapia e fitoterapia per le sue capacità lenitive legate alle sofferenze della sfera emotiva, così come accade anche per l’olio essenziale di rosa. Il delicato sentore addolcisce e rasserena l’animo e la mente e quindi rilassa il corpo.

Il modo migliore per sfruttare le sue doti terapeutiche, oltre all’uso dell’olio essenziale o di preparati già disponibili che contengono i principi attivi estratti dalla pianta, è quello di farne un infuso da bere.

La viola è anche una dolce compagnia in cucina, soprattutto se avete voglia di dolce. Lega bene anche con la lavanda, per la preparazione di dolci e con il gelsomino per gli infusi.

Ricetta delle Violette candite

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Ingredienti: una tazza di violette possibilmente appena sbocciate, acqua q.b., zucchero non raffinato q.b.

Preparazione: Lavare le violette con il gambo e asciugare. Mettere lo zucchero in una casseruola con alcuni cucchiai d’acqua, mescolando a fuoco dolce. Nel frattempo preparare dei fogli di carta oleata. Quando lo zucchero ha raggiunto la temperatura di 200 gradi, senza farlo caramellare, tuffare le violette nello zucchero fuso tenendole per il gambo ,rigirarle bene e poi depositale sulla carta oleata. Lasciare raffreddare e asciugare completamente, tagliare i gambi e servire, per esempio con un buon tè al gelsomino.





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