Psicologia

Parlare a se stessi 5 minuti prima di dormire: un rituale da fare sempre

Di Laura Cusmà Piccione - 11 Aprile 2023

Parlare con se stessi 5 minuti prima di dormire dà benefici, perché il dialogo interiore è un potente rituale per manifestare i nostri sogni e per vivere una vita intenzionale con una mentalità felice.

Dialoghi interiori: che cosa sono

Crescere e sviluppare la propria vita personale sviluppando quei dialoghi interiori – in inglese “self talk” – che facciamo con noi stessi 5 minuti prima di andare a letto, quelli che Kristen Helmstetter, autrice finlandese di bestseller internazionali e conduttrice del popolare podcast Coffee self talk, reputa potenti rituali per manifestare i nostri sogni e di come vivere una vita intenzionale con una mentalità felice.

Coffee self talk nasce in una piccola cucina di Rovigo, dove Helmstetter ricorda che stava bevendo caffè e e guardando i social media, un momento molto comune a tutti noi, che però per lei sarebbe diventato importante: mise il telefono in modalità aerea e aprì un’applicazione che le permetteva di scrivere e, quindi, di isolarsi dalle comunicazioni con l’esterno. E iniziò a scrivere delle affermazioni positive per cui quel piccolo rituale era bere un sorso di caffè e leggere un’affermazione positiva che aveva scritto e improvvisamente iniziava a sentirsi meglio. Poi la pausa caffè alternata a soliloqui si è dilatata fino a quei 5 Minuti Prima di Andare a Letto, quando si deve portare la mente in un luogo particolare per prepararla a fare sogni belli, una sorta di rituale della buonanotte.

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Credit foto© Pexels

Proprio in quel momento iniziai con il dialogo interiore che poi cambiò letteralmente la mia vita precisamente al caffè bevuto in quella piccola cucina e da lì il pensiero positivo però lo portai poi nel resto della giornata anche la sera.
(Kristen Helmstetter)

I self talk – in italiano soliloqui – sono le parole e i pensieri che elaboro quando io parlo con me stesso. Sono i pensieri e le parole sulle esperienze che noi viviamo, che siano positive, come una vittoria o una celebrazione, oppure negative, come un fallimento. Sono quei dialoghi che noi facciamo spesso davanti allo specchio.

Tiziano Vecellio, Donna allo specchio, Credit foto© Wikipedia

Essere, o non essere, questo è il dilemma:
se sia più nobile nella mente soffrire
colpi di fionda e dardi d’oltraggiosa fortuna
o prender armi contro un mare d’affanni
e, opponendosi, por loro fine? Morire, dormire…
nient’altro, e con un sonno dire che poniamo fine
al dolore del cuore e ai mille tumulti naturali
di cui è erede la carne: è una conclusione
da desiderarsi devotamente. Morire, dormire.
Dormire, forse sognare. Sì, qui è l’ostacolo,
perché in quel sonno di morte quali sogni possano venire
dopo che ci siamo cavati di dosso questo groviglio mortale
deve farci riflettere.
(William Shakespeare, Amleto)

Li usiamo fin da quando impariamo a parlare, ma magari non siamo coscienti di usarli. Potremmo prendere coscienza di usarli quando ci prepariamo prima di una prova della vita, come per un colloquio, un esame, di una primo appuntamento, oppure quando ci sgridiamo per aver commesso un errore, per parlarci dei progetti futuri o delle cose che non vogliamo.

Scopri chi sei e non avere paura di esserlo.
(Mahatma Gandhi)

Il dialogo interiore è proprio il punto focale della nostra direzione. Il nostro dialogo fa sì che quando ci prefiggiamo degli obiettivi, ci fa da guida direzionale, per vedere più opportunità per vedere al di là di quello che noi possiamo guardare. Per esempio, se il nostro dialogo interiore è volto in positivo renderà anche la mia vita felice, più positiva. Ecco, quindi, che tutto questo positivo renderà la vita più magica ma possiamo dire la stessa cosa per il negativo: se, per esempio, mi alzo la mattina con pensieri negativi oppure se guardo magari le notizie pesanti sono negative questo andrà a inficiare anche i miei stessi pensieri un obiettivo di negatività.

ɐɯıuɐ,l ɐɹǝqıl ùıƃ uı ɐʇsǝʇ ɐ opuoɯ lı ǝɹɐpɹɐnƃ ɐʇloʌ ǝɥɔlɐnb
qualche volta guardare il mondo a testa in giù libera l’anima.
(Il Libro Rosso di Jung)

Helmstetter descrive il dialogo interiore come una ricetta:

“pensiamo di voler cucinare le lasagne e avrò degli ingredienti particolari specifici, di certo non andrò a usare le fragole. Se vogliamo mangiare delle buone lasagne, dobbiamo usare gli ingredienti che servono per fare le lasagne così se vogliamo vivere una vita felice dobbiamo mettere gli ingredienti della felicità”.

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“Le affermazioni che raccolgo nel libro – spiega Helmstetter – sono diverse, in esse spiego come arrivare all’abbondanza, come arrivare alla gioia anche come cercare di combattere l’avidità, la voglia di avere troppo. Questa pratica ci permette di avere un sonno migliore e, a sua volta, come un circolo virtuoso fa sì che io possa ulteriormente lavorare sul mantra che ho scelto scrivo sono delle affermazioni cioè le affermazioni sono la guida e ciò che ci aiuta.
Sono affermazioni che ci fanno rilassare ed è bello nel momento in cui io leggo arrivare a provare questa sensazione di gioia di tranquillità di piacere prendo un’affermazione e la sintetizzo cioè la rendo corta o meglio ristretta quanto un caffè. ed è questa espressione ristretta che io chiamo mantra, questo mantra viene ripetuto, finché poi non mi addormento. Helmstetter sintetizza, infatti, queste affermazioni, cioè le rende corte, “o meglio, ristrette quanto un caffè” e chiama questa espressione “ristretta” mantra, questo mantra viene ripetuto, finché poi la persona non si addormenta. Il mantra, in qualche modo, è lenitivo cioè rilassa davvero la mente ci permette di avere il sonno migliore e a sua volta come un circolo virtuoso fa sì che io possa ulteriormente lavorare sul mantra che ho scelto.

Se faccio qualcosa in modo regolare quindi con regolarità agisco come una sorta di allenamento per il mio cervello, quindi, continuare a farlo, permette di farne una norma. La coerenza è proprio il punto, cioè se faccio qualcosa regolarmente lo faccio coerentemente arriverò a cambiare poi la mia testa. Bisogna allenare il cervello tutti i giorni lo devo allenare sempre con regolarità alla mente, prima di andare a dormire sappiamo che la mente ha il tempo della notte per pensarci per elaborare i pensieri e le informazioni maturate e sedimentate durante la notte avrebbero poi dato un risultato diverso perché sarebbero rimaste lì e con il dialogo interiore un po’ la stessa cosa che la maggior parte delle persone quando si corica per andare a quindi proprio la la scommessa del cercare di governare un po’ di più stai facendolo ripete.

Il vero piacere deve essere inteso come “piacere in negativo”, tale cioè da corrispondere all’assenza del dolore. Siamo felici quando raggiungiamo la nostra pienezza d’essere; ossia quando abbiamo raggiunto, anche con l’assenza di dolore di cui dici, uno stato di equilibrio con noi stessi, con gli altri e con il mondo in generale. La felicità implica una sua specifica componente soggettiva: che fa sì che ciascuno possa essere felice a suo modo, diversamente dagli altri.
(Diego Fusaro, Caro Epicuro)

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I benefici del dialogo interiore

Si può usare il dialogo interiore sempre, per qualsiasi circostanza della nostra vita. Usiamo il dialogo interiore per avere una vita più felice, una vita che ci porti verso i nostri obiettivi, che ci porti a raggiungere un equilibrio. La miglior cosa che succede è che arriviamo a costruire delle fondamenta solide di quello che è l’amor proprio: l’amore di noi stessi. Su fondamenta così solide riusciamo ad acquisire più autostima, tutto questo diventa una sorta di iniezione di sicurezza. A questo punto riuscirete ad attrarre sia i sogni che gli obiettivi come se foste veramente una calamita.

Apprezza ciò che sei perché tu sei amore, quell’amore che cerchi in ogni cosa e in ogni dove.
Accogli ciò che tu sei perché tu sei ciò che cerchi di essere, ciò che tu vuoi essere, tu sei la vita che crea la tua vita.
(Paulo Coelho)

Credit foto© Pixabay

In “5 Minuti Prima di Andare a Letto: Dialoghi interiori per iniziare a vivere la vita dei tuoi sogni”, Helmstetter si riferisce proprio a quei cinque minuti prima di andare a letto in cui è necessario avere la capacità di portare la mente in un luogo particolare e prepararla a sogni belli.

Esempi di affermazioni utili a rilasciare lo stress

Nei 5 minuti prima di andare a letto leggerò il copione delle affermazioni utili a rilasciare lo stress. “Quando parliamo di mantra quello che faccio – spiega Helmstetter – è ripetere più e più volte Sono al sicuro. E proprio è proprio questa ripetizione questo mantra che viene detto più e più volte prima che mi addormenti che fa settare in qualche modo la mia mente su quel concetto sono al sicuro. Invece, quando ho avuto il Covid, ho usato le affermazioni che appartengono al copione della salute e ricordo che andavo a letto continuando mi a ripetere “Sto bene, sto bene”.

Mi merito una primavera, non devo niente a nessuno.
(Virginia Woolf)

Se stiamo vivendo un momento negativo per riuscire ad avere un dialogo interiore positivo, dovremmo interrompere il pensiero negativo, concentrandoci nel suo contraltare. Helmstetter, in questi casi focalizza la mente sulla parola amore. “Cerco di formulare delle frasi con la parola amore, come Amo il caffè, Amo fare una determinata cosa, Amo, così interrompi il flusso dei pensieri negativi perché poi il cervello si concentra su veramente su una parola sola alla volta.”

L’amore è la risposta, ma mentre aspettate la risposta, il sesso può suggerire delle ottime domande.
(Woody Allen)

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