Psicologia

Mal di pancia: quando il dolore ci parla

Di Cristina Rubano - 8 Giugno 2022

La chiamano il “secondo cervello”; la nostra pancia è infatti uno dei distretti corporei che “risuona” con più immediatezza dei nostri stati emotivi. Per questo è anche uno dei bersagli più frequenti di disturbi di natura psicosomatica. La psicosomatica del mal di pancia di dice che questo è  un segnale molto comune di malessere emozionale fin dalla prima infanzia.

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Il mal di pancia psicosomatico nei bambini

Pensiamo a quanto il nutrimento fisico e quello affettivo sono fusi l’uno nell’altro durante la primissima infanzia. Non ci stupiamo dunque della frequenza del mal di pancia psicosomatico nei bambini.

Durante le poppate della fase neonatale tutti noi siamo stati, con un unico gesto, coccolati, accarezzati e allo stesso tempo nutriti fisicamente. Durante tutta l’infanzia la relativa immaturità psicologica del bambino lo rende ancora soggetto ad esprimere alcuni bisogni o alcuni disagi per via corporea. In questi casi la natura emozionale del disagio non è nota neanche al bambino stesso che, semplicemente, per il suo grado di immaturità non ha ancora “parole per dirlo”.

La somatizzazione è in effetti uno dei meccanismi di difesa più arcaici della nostra mente. Durante l’età dello sviluppo i bambini fanno spesso ricorso a questa strategia con significati assolutamente non patologici. La psicosomatica del mal di pancia ci dica che quello che i bambini ancora non possono mettere in parole lo esprimeranno con un mal di pancia o altri malesseri.

Mai dunque sottovalutare le lamentele del bambino. Specie quando non sono riconducibili a cause di natura organica vanno colte come messaggi di “altri” disagi che risiedono nella sfera emotiva.

“Lo capisci subito che ti sono addosso la paura e l’ansia: è quel sentire cuore e cervello trasferirsi nello stomaco.”

(Fabrizio Caramagna)

Gastriti e coliti nervose negli adulti

disegno di un uomo con il mal di pancia
Credit foto © Pixabay

Il mal di pancia psicosomatico può comparire anche in età adulta in forma sia occasionale che cronica.

Pensiamo a quando diciamo di avere le “farfalle nello stomaco”. Quella contrazione crampiforme della muscolatura dello stomaco o dell’intestino risuona con un nostro stato di eccitazione emotiva. Altre volte queste farfalle diventano degli oscuri “pipistrelli” e proviamo una sensazione analoga in associazione a uno stato di paura o di ansia. Si pensi ai momenti prima di un esame universitario o di un esame medico particolarmente invasivo…

In alcune persone il mal di pancia psicosomatico può rappresentare in maniera più stabile la via per esprimere disagi di natura emozionale. Spesso le persone che non riescono a gestire efficacemente gli stress emotivi li scaricano sul corpo ed esprimono attraverso un malessere concreto, somatico, un disagio che è in realtà di natura affettiva.

In questi casi il mal di pancia psicosomatico può assumere la forma di un disturbo cronico e strutturato. È il caso della gastrite o della colite nervosa. Questi disturbi, naturalmente, poiché assumono forma cronica e recidivante possono facilmente compromettere la salute fisica. In questi casi può essere utile non limitarsi ad un consulto medico. Ma curare anche la parte psicologica. Può essere di beneficio apprendere un metodo di rilassamento, come il Training Autogeno ad esempio. E anche intraprendere un percorso di psicoterapia per riuscire a riconoscere, gestire ed esprimere le emozioni in modo più funzionale e consapevole.

“L’emozione che può spezzare il tuo cuore a volte è la stessa che lo guarisce.” (Nicholas Sparks)





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