Mondo Equosolidale
Primo piano

Coltan: il tuo cellulare è coperto di sangue, lo sapevi?

Di Valeria Bonora - 13 Dicembre 2012

Che bello l’ultimo cellulare… e il tablet? Li voglio. Ma non so cosa c’è dietro, immagino gente china in laboratori quasi sterili che monta e assembla, ma non so cosa c’è dietro. Immagino gente che vestita di bianco li testa, li tocca coi guanti per nonfarci rimanere le impronte, ma non so cosa c’è dietro…. Già perchè dietro al mio bel cellulare c’è una guerra, c’è del sangue versato, popolazioni che si combattono, bambini sfruttati.… E voi lo sapevate?

Tutto nasce dal Coltan, un minerale utilizzato per fabbricare i componenti elettronici usati sopratutto nei cellulari ma non solo, lo troviamo nei materiali chirurgici, nelle cellule fotovoltaiche, nelle telecamere, negli air bag e nelle fibre ottiche, viene usato per la costruzione di turbine aeronautiche e per la fabbricazione di condensatori elettrici di piccole dimensioni.

Il Coltan è un minerale tanto prezioso da aver aumentato il suo prezzo del 600% negli ultimi anni, un minerale leggermente radioattivo, ridotto in sabbia, formato da colombite e tantalio, ed è proprio quest’ultimo ad essere usato per i telefonini che proprio grazie ai condensatori costruiti col tantalio, riescono ad essere così piccoli e potenti, cosa che diversamente con i condensatori in ceramica non sarebbe possibile.

All’inizio il tantalio era estratto dalle miniere in Brasile, in Canada e Australia ma la forte richiesta del mercato ha fatto si che venissero cercate altre miniere. In Congo per esempio… e si è scoperto che l’80% delle riserve mondiali di coltan si trovano proprio in Africa, dove il tantalio è subito pronto per essere acquisito.

Il coltan congolese è estratto da minatori improvvisati che scavano, anche a mani nude, per estrarre questa preziosa sabbia e quindi portarla a spalla fino ai centri di raccolta che non sono altro che i cortili delle case dove i giovani sono impegnati nella cernita e nella pulizia del coltan.

Per prima cosa i giovani lo gettano in aria in aria come se fosse riso poi lo ordinano con delle pinzette magnetiche per eliminare eventuali particelle di minerale di ferro, viene poi lavato, schiacciato manualmente in un grande pestello e mortaio e testato per il eliminare ancora ferro, prima di essere inserito in un fotospettrometro per testarne il contenuto tantalio.

E’ il nostro unico modo di guadagnarsi da vivere“, ha detto Blanchard, un intermediario che viaggia per acquistare coltan dai piccoli minatori e lo riporta a Goma per rivenderlo. “Non c’è niente altro da fare qui.”
Purtroppo sembra però che il traffico di coltan alimenti la guerra nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo.

Nell’aprile 2001 l’Onu ha presentato un rapporto contro lo sfruttamento illegale dei giacimenti di coltan nel nord del Congo: secondo i dati, circa 1500 tonnellate del materiale sono state esportate illegalmente dall’Africa tra la fine del 1998 e l’estate 1999.

Il traffico di coltan avrebbe fruttato circa un milione di dollari al mese, che sarebbero stati impiegati per finanziare la guerra da parte dei guerriglieri locali.

Un commercio senza regole che si basa su rapporti anomali tra guerriglieri locali, multinazionali occidentali e asiatiche ed organizzazioni criminali internazionali.

L’amministrazione americana ha introdotto l’articolo 1502 che prevede, per i produttori di apparati elettronici, l’obbligo della certificazione sulla provenienza del coltan usato, il problema però è la totale mancanza di un organo di controllo.

Un altro problema è lo sfruttamento dei minori per la ricerca del minerale, ma se si parla con i congolesi dicono che l’importatne è una fonte di guadagno per arrivare a fine giornata, quindi se in bambini non lavorano alla ricerca del tantalio, lavorerebbero nei campi. Peccato che questo porterà all’impoverimento delle risorse agricole congolesi e alla guerriglia sempre più serrata per il controllo delle miniere.

Dal Belgio arriva la campagna di protesta delle associazioni non governative con lo slogan ”niente sangue sul mio Gsm’‘.

Anche le compagnie aerea Sabena (citata nel rapporto ONU insieme ad altre 13 compagnie) e Swissair partecipano attivamente a contrastare il traffico illegale, sospendendone il trasporto.

Il consiglio di sicurezza ha istituito una commissione d’inchiesta, e altrettanto ha fatto il parlamento belga, preoccupato per il possibile coinvolgimento di imprese del Paese.

I principali motivi di conflitto nella Repubblica Democratica del Congo sono diventati l’accesso a cinque risorse di prima importanza- tra cui la colombotantalite, i diamanti e l’oro – nonché il controllo ed il commercio di queste materie“: questo è il primo punto delle conclusioni degli esperti ONU.

Se volete saperne di più è guardate il documentario del 2007 “Bloody coltan


Da poco è uscito un cellulare etico ed equo-solidale —> Fairphone: il primo smartphone etico ed equo-solidale





Newsletter
Iscriviti alla nostra newsletter e ricevi subito una speciale meditazione in omaggio!




© 2022 Copyright Media Data Factory S.R.L. - I contenuti sono di proprietà di Media Data Factory S.R.L, è vietata la riproduzione.
Media Data Factory S.R.L. sede legale in via Guercino 9 20154 Milano - PI/CF 09595010969