Curiosità

Il Sentiero Dello Spirito: Un Viaggio Nella Natura Selvaggia Del Parco Della Majella

Di Valeria Bonora - 16 Settembre 2018

Nel Parco della Majella, istituito nel 1991 e compreso tra le province di L’Aquila, Pescara e Chieti in Abruzzo, copre una superficie di circa 62.838 ettari dove è possibile trovare più di 20 eremi, luoghi di preghiera e meditazione isolati e difficili da raggiungere.

All’interno di questo parco è possibile osservare oltre 2.100 specie vegetali, un terzo della flora italiana, e ben 150 specie animali, oltre ad un panorama mozzafiato regalato dal massiccio della Majella, un imponente massiccio calcareo-dolomitico di età mesozoica e cenozoica, e dal massiccio del Morrone, una montagna aspra e compatta anch’essa costituita da rocce calcaree e che si affaccia sulla piana di Sulmona.

Se qualcuno volesse visitare luoghi di culto all’interno del parco potrebbe farlo percorrendo il Sentiero dello Spirito, un percorso di trekking della durata di 4 giorni e dalla lunghezza che varia dai 68 ai 73 Km; questo sentiero tocca i principali eremi della Majella e ripercorre il cammino di fede dell’eremita Pietro del Morrone, che divenne poi Papa Celestino V.

Pietro Morrone, nato Pietro Angelerio, si ritirò in solitudine nel 1239 in una caverna isolata sul Monte Morrone, sopra Sulmona, e dalla quale prese il nome; la sua vita da asceta venne interrotta per un breve viaggio a Roma, ma nel 1241 tornò sul suo amato monte in una grotta vicino alla chiesa di Santa Maria di Segezzano. Ancora insoddisfatto, cinque anni dopo, decise di trasferirsi in un luogo più isolato sui monti della Majella in Abruzzo per vivere nella maniera più semplice possibile.

Solo nel 1244 lasciò la vita da eremita per dedicarsi alla costituzione di una Congregazione ecclesiastica nell’Eremo di Sant’Onofrio al Morrone. Tale Congregazione venne riconosciuta da papa Gregorio X come ramo dei benedettini e denominata “dei frati di Pietro da Morrone“.

Tornato alla sua vita da eremita, Pietro Morrone predisse “gravi castighi” alla chiesa perché non riusciva, nonostante fossero passati già 27 mesi dalla dipartita di Papa Niccolò IV, ad eleggere un nuovo pontefice, dopo questa sua premonizione il suo nome fece capolino alla tavola degli 11 porporati (12 in origine ma cardinal francese Cholet venne a mancare a causa della peste) i quali, il 5 luglio 1294, lo elessero Papa e fu incoronato il 29 agosto 1294 con il nome di Papa Celestino V.

Il Sentiero dello Spirito: le tappe

Dopo questa piccola parentesi di storia per capire meglio il Sentiero dello Spirito vediamo da dove parte e quali meravigliose tappe permette di scoprire questo percorso fatto di borghi abbarbicati sui fianchi dei monti.

Si parte dalla frazione Badia di Sulmona, dove vi è l’entrata dell’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, la sede dell’ordine Celestiniano e l’eremo di S. Onofrio per arrivare fino al borgo termale di Caramanico Terme per un totale di 9 ore di percorso e 27,400 chilometri con la possibilità di dividere la tappa in due giorni con pernottamento c/o il Rifugio Iaccio della Madonna.

Maggiori informazioni sulla Tappa 1.

La seconda tappa si snoda nella gola dell’Orfento dove è possibile visitare i ruderi dell’eremo di S. Onofrio e si attraversa la Rava dell’Avellana per giungere fino al “Rifugio di Marco” a Prato della Majelletta oppure si può decidere di scendere a visitare l’eremo di San Giovanni.

Maggiori informazioni sulla Tappa 2.

La terza tappa del Sentiero dello Spirito si snoda attraverso fitti boschi di faggio e capanne in pietra a secco per arrivare agli eremi di S. Spirito e San Bartolomeo fino ad arrivare alle Macchie di Coco, dove si prosegue per Collarso di Roccamorice.

Maggiori informazioni sulla Tappa 3.

Alla fine si giunge agli eremi di S. Angelo a Lettomanoppello e S. Onofrio a Serramonacesca per concludersi all’Abbazia di S. Liberatore a Majella.

Maggiori informazioni sulla Tappa 4.

Il periodo migliore per percorrere il Sentiero dello Spirito, se lo si vuole fare per intero, è quello compreso tra la metà di maggio e la metà ottobre, si può pernottare nei centri di Sulmona, Caramanico Terme, Roccamorice e Serramonacesca, o nei rifugi, i quali però non sono gestiti e quindi occorre prenotare il ritiro delle chiavi.

Da notare che alcuni tratti del sentiero sono percorribili dai camminatori più esperti ed essendo immerso in una natura pressochè selvaggia è necessario anche avere un’attrezzatura adeguata, basti pensare che gli eremiti che nel 1200 giunsero in questi posti sperduti ma quasi magici, sfruttarono l’inclinazione delle rocce per farne le pareti e i soffitti degli eremi stessi, addirittura molti sembra siano un tutt’uno con la montagna e in altri, come l’Eremo di San Giovanni, che si trova a 1200 metri di altezza, si può entrare solamente strisciando lungo la roccia.

Un percorso spirituale ma non solo, che attraversa la natura incontaminata e selvaggia ma regala panorami mozzafiato, perfetto per chi vuole ritrovare la pace e la tranquillità ma anche per chi ama camminare immerso nei boschi e tra le montagne.

Articolo scritto da Valeria Bonoravaleria2174.wix.com





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