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Turismo etico: cos'è e cosa significa viaggiare in modo responsabile

Di Laura De Rosa - 10 Luglio 2017

Qual è il vero significato della parola viaggiare? Cambiare località? Assolutamente no! Viaggiare è cambiare opinioni e pregiudizi. ~ Anatole France
Il turismo responsabile si riferisce a un modo di viaggiare basato sulla giustizia sociale ed economica, nel rispetto dell’ambiente e delle culture locali. Sebbene viaggiare sia importante a prescindere, è chiaro che rinchiudersi in un grande villaggio turistico “al riparo” da qualunque contatto con i locali non è il modo migliore per approcciare un’altra cultura.
Il turismo responsabile o etico riconosce la centralità della comunità ospitante e la necessità di entrare in contatto con essa per scoprire il territorio e al tempo stesso contribuire al suo sviluppo dal punto di vista turistico. E’ un turismo che punta sull’apertura anziché sulla chiusura nei confronti delle realtà locali.
Pertanto tutte le figure coinvolte, dal turista agli organizzatori fino alla comunità locale, devono interagire ed essere consapevoli del rapporto che intercorre tra loro, in modo da non focalizzarlo a senso unico.
Va precisato che il Turismo resposabile, che a volte prende il nome di etico, non coincide con il turismo eco-sostenibile ma è più ampio, include infatti diversi modi di essere sostenibili, preservando oltre all’ambiente naturale altri aspetti. Per esempio il turismo etico prevede il rispetto dei diritti dei lavoratori coinvolti, quindi ha una componente importante dal punto di vista umano e sociale. Ad ogni modo anche l’ambiente ha un ruolo considerevole perché il turista responsabile è tenuto a non danneggiare la natura che lo circonda.
Il turismo etico o responsabile, fra i suoi tanti obiettivi, si propone lo sviluppo sostenibile delle aree coinvolte, specie quando si tratta di paesi del Terzo Mondo o in via di sviluppo, quindi con problematiche economiche considerevoli, in modo che anch’essi possano beneficiarne.

Il Turismo responsabile o etico in pillole

 
In definitiva questo tipo di turismo prevede:

• il rispetto e la salvaguardia dell’ambiente, dell’ecosistema e della biodiversità
• il rispetto e la salvaguardia della cultura delle popolazioni locali;
• se possibile la partecipazione attiva delle popolazioni locali nella gestione turistica;
• rapporto diretto con le comunità locali e condivisione dei benefici socio-economici derivanti dal turismo

Destinazioni “responsabili”

Oltre ai Tour Operator e alle organizzazioni no profit che si occupano di turismo responsabile, ci sono anche destinazioni considerate particolarmente meritevoli perché promuovono sempre di più questo tipo di turismo. L’organizzazione no profit Ethical Traveler ha stilato a tal proposito una classifica che elenca stati e nazioni più meritevoli dell’anno.
Tra i paesi che sono rientrati nella classifica si ricordano il Cile, sempre più orientato verso il turismo eco-sostenibile, le Barbados, premiate per come gestiscono coste e risorse marine, le Bahamas, impegnate nella tutela dell’ambiente marino e nelle politiche anti-traffici umani. E ancora Capo Verde, la Repubblica Dominicana, che valorizza molto le comunità locali, la Lettonia, che protegge la foresta, le Mauritius, Palau, che tutela l’ambiente in modo lodevole, l’Uruguay, che assicura diritti civili e promuove politiche progressiste.

Viaggiare eticamente

 
Ormai è chiaro a molti che viaggiare eticamente implica il rispetto per l’ambiente, trattandosi di un trend diffuso. Ma come premesso il turismo etico non si limita alla preservazione della natura circostante, tra i suoi tanti obiettivi c’è la valorizzazione delle etnie con cui si entra in contatto, troppo spesso banalizzate.
Non si riduce all’acquisto di qualche statuetta turistica ma incoraggia il turista a guardare il mondo con gli occhi del viaggiatore. Ecco che allora un paese straniero, al di là dei Beni Culturali che custodisce, diventa un’occasione per confrontarsi con stili di vita, mentalità, valori diversi dai propri. Quando il turista apre la propria prospettiva non è più interessato alla vacanza per come la si intende normalmente, ovvero un momento di relax in cui staccare la spina, ma scopre che il viaggio è un’occasione preziosa per osservarsi dal di fuori, conoscere il mondo, scoprire cose nuove e quindi allargare i propri orizzonti.
Un viaggio turistico di questo tipo è mille volte più appagante delle vacanze comunemente intese perché mette in discussione le nostre piccole certezze quotidiane, offrendoci l’opportunità di guardare il mondo in modo diverso. Penso che il turismo etico, fra le tante cose, incoraggi il turista a diventare almeno un po’ viaggiatore, a cambiare prospettiva, non solo durante le ferie, ma anche dopo.
Spesso una delle preoccupazioni maggiori del turista che visita un paese straniero è trovarsi in difficoltà e per questo ci si affida frequentemente a noti Tour Operator, onde evitare disguidi. Non è che sia sbagliato ma andare sul sicuro significa anche precludersi la possibilità di vivere la meraviglia del viaggio, che è fatto di imprevisti, cose inaspettate, momenti memorabili ed altri terribili. Vale la pena rinunciare alla Meraviglia in nome della Sicurezza? A volte sì, a volte no o forse dipende semplicemente dal perché si viaggia.

Laura De Rosa
mirabilinto.com





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