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Rassegna Etica

Convolvolo: Leggende del Fiore delle Fate e della Crescita

Di Laura De Rosa - 16 Giugno 2017

Il Convolvolo è una pianta rampicante il cui nome deriva da “convolvere”, avvolgere in latino. In effetti il Convolvolo si attorciglia facilmente su qualunque supporto ed è anche piuttosto invadente nonostante l’apparente delicatezza dei suoi fiori, simili a campanule.
Ne esistono diverse varietà fra cui il Convolvolo Mauritanicus, pianta perenne, strisciante, che crea magnifiche cascate fiorite di colore azzurrino. Foglie e radici di convolvolo sarebbero conosciute per le loro proprietà lassative, difatti le foglie vengono utilizzate per preparare infusi, sono inoltre utili per il fegato perché aumenterebbero la produzione e secrezione di bile. Le radici inoltre sono utilizzate come rimedi fitoterapici perché dotate di proprietà lassative, colagoghe e toniche dal punto di vista digestivo. Tra le specie più ricercate c’è l’Ipomea alba, o convolvolo bianco, le cui corolle grandi e profumate si aprono dalla sera al mattino, attirando le falene. Un’altra varietà bellissima è l’Ipomea tricolor ‘Heavenly Blue’, che cresce senza problemi anche sul balcone, e ancora la ‘Star of Yelta’ con fiori piccoli di colore blu scuro.
convolvolo
Si dice che la pianta del convolvolo attragga farfalle, bruchi e un animale molto particolare, la sfinge del convolvolo, Herse convolvuli, falena grigia crepuscolare il cui aspetto è piuttosto inquietante. Si va dicendo infatti che sia una fata vestita di grigio con profondi occhi neri, che probabilmente abita nel suo calice. Alcune leggende ritengono che il convolvolo, come le campanule, sia abitato infatti da esseri fatati, in questo caso capricciosi e maliziosi.
Difatti nell’800′ il vocabolario dei sentimenti associava al Convolvolo la “civetteria” e la smania di piacere. Qualcuno lo associa anche all’invadenza per la sua velocità di arrampicarsi. Ma c’è anche chi afferma che la forma del convolvolo, spiraliforme e tendente verso l’alto, simboleggi la crescita spirituale, il cammino interiore in evoluzione, come si evince dalla più famosa leggenda riguardante questa pianta.

La tazzetta della Madonna dei Fratelli Grimm

La fiaba dei fratelli Grimm incentrata sul convolvolo narra che un carrettiere rimase incagliato mentre trasportava sul suo carro del vino. Proprio in quel momento passò di lì la Madonna, che gli propose il proprio aiuto in cambio di un bicchiere di vino. Purtroppo il carrettiere non aveva un bicchiere a portata di mano e così la Madonna raccolse un fiore di convolvolo o vilucchio, glielo porse perché le versasse il succo d’uva.
La Madonna bevve dal calice fiorito che, da quel momento, prese il nome di Tazzetta della Madonna. In un istante il carrò si liberò dal fango e il carrettiere potè ricominciare il suo viaggio. In una chiave simbolica, la fiaba viene interpretata come il cammino di consapevolezza del carrettiere-viaggiatore, che è irto di ostacoli e prove difficili come il fango che blocca il passaggio. La Madonna, in tal senso, rappresenterebbe una Fata che offre il proprio aiuto in cambio di qualcosa. Il viaggiatore supera la prova perché è generoso e così la strada, ovvero il suo cammino di crescita, prosegue. Secondo alcune interpretazioni la Madonna dimostra il bisogno, in circostanze particolari, dell’intervento divino per superare determinati ostacoli. E forse i modi gentili sarebbero proprio il modo per richiamare l’attenzione degli esseri soprannaturali.

Il potere divinatorio dei semi di Ipomoea violacea

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Il ricercatore MacDougall studiò l’utilizzo dei semi di ipomoea violacea in Messico, in particolare in alcuni villaggi dove vengono usati tutt’oggi. Alcuni di questi semi, per la precisione i badoh negri, vengono chiamati “della Vergine” e secondo la tradizione, chi li deve usare per invocare la guarigione di persone malate, deve necessariamente raccoglierli da solo facendo un voto alla Vergine. A questo punto la persona malata cerca un bambino o una bambina, a seconda del proprio sesso, che viene lavato e vestito, dopodiché i semi vengono messi nel palmo della sua mano e ne viene misurata la quantità. I semi vengono macinati mentre si recita l’invocazione e si filtra così la bevanda per l’ammalato. E’ il bambino a dover porgere la tazza. Il rituale prosegue facendo sdraiare la persona malata mentre la tazza con un incensiere viene posizionata sotto al letto mentre il bambino rimane accanto al paziente. In caso di miglioramento il paziente rimane a letto, in caso contrario si alza sdraiandosi davanti all’altare. Questo è solo uno dei tanti rituali che vedono protagonisti i semi di questa pianta a scopi curativi.

La leggenda del profumo

In epoca romana si narra che prima dell’arrivo dell’imperatore Augusto i convolvoli fossero molto profumati e riempissero le strade della città in quanto resistenti e in grado di estendersi ovunque. Ma l’Imperatore Augusto non li amava perché li percepiva come un ostacolo alla sua fama, così spinto dalla gelosia, chiese agli dei di far sparire i convolvoli. Ma gli dei non esaudirono completamente il desiderio, difatti salvarono i fiori ma li privarono del profumo.

Laura De Rosa
mirabilinto.com

 





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